19 gennaio

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Yoongi era appena uscito dallo studio del signor Cho, rassegnato a dover passare l'ennesima serata in solitudine, e si stava dirigendo a passi lenti verso la fermata del pullman, senza neanche provare a correre per prendere quello che sarebbe passato da lì ad una manciata scarsa di minuti.

Che senso aveva tornare a casa di fretta, se tanto Hoseok non ci sarebbe stato, al suo ritorno? Ben poco, ed odiava come la danza li stesse allontanando, ma mai avrebbe chiesto al suo ragazzo di mollare la sua più grande passione, l'unica cosa che, nonostante i fin troppi sacrifici, lo facesse sentire bene.

Sospirò. Doveva accontentarsi di quello, dei baci veloci scambiati di mattina e dell'abbraccio silenzioso con cui Hoseok circondava il suo corpo la notte, quando già credeva si fosse addormentato. Doveva accontentarsi di quello, se avesse significato un sorriso in più sul volto del ragazzo che amava.

«Yoongi!» sobbalzò, nel sentirsi richiamare in quel modo in mezzo alla strada.

«P-papà?» balbettò sorpreso una volta individuato l'uomo sul marciapiede, quella voce che tanto gli metteva paura ad averlo allontanato dai propri pensieri. «Cosa c'è?»

Sua madre gli aveva scritto un paio di volte, in quell'ultimo mese, e, per quanto fossero state brevi conversazioni, era più di quanto non si fosse mai interessata negli anni precedenti. E, soprattutto, non aveva più tirato in ballo l'argomento "Hoseok" se non come effettivo fidanzato del figlio, quasi come si fosse arresa alla realtà. 

Che anche lui stesse cambiando?

«Ascoltami bene.»

No, decisamente non era così. E sapeva cosa aspettarsi: poche parole, brevi e taglienti, che lo avrebbero distrutto in mezzo a quella strada affollata, pensate però apposta per quello scopo.

Non era raro che il signor Min facesse così con Yoongi; lo aveva fatto fin dalle elementari, trovando gratificante l'idea di mettere il castano in situazione di inferiorità con i suoi compagni, con gli amici, in mezzo ad una qualsiasi folla che potesse giudicarlo duramente.

«Stai continuando a farti sfondare come la puttana che sei, vero? Benissimo, continua pure a comportati come una puttanella qualsiasi, continua pure a fare il frocio, ma sappi che per me sei morto. Sei l'unico sbaglio che abbia commesso, solo un gigantesco errore madornale, ma, se dovessi rovinare il mio nome, non saresti morto solo più per me.» parlò con tranquillità, minacciò con tranquillità il proprio figlio, che non disse niente, non aspettò che l'uomo dicesse altro, prima di allontanarsi velocemente, il volto basso per nascondere le lacrime agli occhi di tutti i pendolari presenti per le strade.

Lacrime che continuarono a scendere anche una volta a casa, perché non c'era nessuno che le avrebbe asciugate, nessuno che non lo avrebbe fatto sentire tanto inutile e sbagliato.

I missed your smile - {Yoonseok}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora