Roger non ci sarà per un po', ma questo giustificherebbe la mia permanenza in questa barca?
Ma dove altro posso andare?
A casa mia, forse, ma non è un posto così accogliente, i mobili vecchi e i letti impolverati e sporchi..
D'altro canto però, restare qui significherebbe dormire di nuovo in quel letto...Non importa se da me tutto puzza di antico, non resterò su questa barca ancora per un secondo.
Riprendo la mia borsetta, controllo che ci sia il portafogli e poi me ne vado, senza potermi illudere sul fatto che sarà per sempre.
Prendo un taxi che mi costa la metà di quanto avevo in spicci per arrivare a casa mia.
Da qui ordino una pizza da mangiare e spero di poter pagare con il bancomat.
Vado in quella che sarebbe dovuta essere la cucina e ricordo come l'avevo immaginata l'ultima volta che ero stata qui.Era tutto luminoso, i miei occhi vedevano una realtà che non esisteva e che non esisterà mai.
Il mondo era luminoso, il sole entrava dalle vetrate e non avrebbe mai piovuto, le pareti color petalo di rosa riflettevano gli abitanti di buon umore, e gli unici suoni che si udivano erano le risate confuse alle grida felici di bambini che giocavano spensierati, come sarei dovuta essere io.Ora invece non vedo altro che grigio, le preti bianche sono sporche e della cucina non restano altro che i banconi malridotti dei vecchi proprietari.
Il pavimento in marmo sembra arido e incapace di accogliere dei bambini che cadendo si ferirebbero, e dalle finestre non entra nessuna luce, solo gli squallidi raggi di un sole estivo che non si ferma mai.
Mi sento perduta, e forse perché lo sono, ma non so come reagire.
Mi dispiace per ciò che è successo, mi ferisce ancora, e credo lo farà per sempre, ma cosa dovrei fare?
Come posso dimenticare, o cancellare ciò che è accaduto?
A questi pensieri non so rispondere e non trovando la risposta continuo a cercarla, nella speranza che qualcosa cambi, mentre dentro di me si riaccende la voglia di tornare a casa, il bisogno di rivedere quelle mura tanto familiari, i volti dei miei genitori, che mai hanno avuto a che fare con Roger.I giorni in questa casa trascorrono lenti, al contrario di come avrebbe dovuto essere, di come avevo immaginato, e le lacrime trovano più volte la strada per i miei occhi, ma senza portare alcun sollievo.
Le immagini non si distorcono, non sbiadiscono, non perdono nitidezza, è tutto vivido come se fosse ancora reale, presente, e spesso mi sveglio la notte, con dei dolori al ventre, con il timore di essere ancora stretta tra le braccia di Roger.Ho paura di lui, non vorrei più rivederlo, saperlo morto, ma essere cosciente del fatto che non la pagherà mai, al contrario, mi fa venir voglia di averlo qui, così da poterlo picchiare.
Non immagino un modo in grado di ferire un uomo.
Cos'è che fa più male?
Credo non esista per l'uomo un dolore così forte, che unisce sia il corpo che la mente.
E più ci penso più ho l'impressione di allontanarmi dalla risposta, ma alla fine la mia mente si blocca, e tornano le immagini, e i sogni.
Spesso mi capita di sognare cose non accadute e di crederle invece passato.Ero in una stanza mai vista, Roger mi attirava a sé con un braccio, prima di aprirmi la cerniera dell'abito che mi cadeva ai piedi in pochi secondi, scivolando sui miei fianchi e poi sulle cosce, lasciando dietro di sé onde di gelo.
Con le dita mi slacciava il reggiseno e poi avvicinava le labbra al mio seno.
Mi baciava il petto mentre con le mani scendeva giù, lungo la vita, i fianchi, fino alla biancheria, che veniva sfilata via con una mano, mentre con l'altro braccio mi sollevava da terra e mi buttava su di un divanetto di pelle marrone accanto a noi.
Il mio corpo aderiva al divano e ci si appiccicava, così che le spinte di Roger divenivano ancora più dolorose.
Avrei voluto svanire, e questa volta il desiderio si è avverato: mi sono svegliata, il corpo completamente imperlato di sudore, e mentre il cuore impazziva io piangevo.
Ero nella più totale confusione, credevo fosse accaduto davvero, di non ricordarlo più, e volevo che Roger fosse stato qui, così da potermi dire se davvero stavo impazzendo.
Ma avrei potuto ancora fidarmi di lui?Dovrei denunciarlo, lo so, se lo merita, sarebbe la cosa più giusta da fare, ma non ne ho il coraggio, e questa mia codardia mi fa ancora stare peggio, perché non ce la faccio a dire la verità. Preferirei morire e lo preferirei davvero, a che qualcuno possa mai sapere cosa è accaduto quella notte, possa sapere quanto stupida e sciocca io sia stata e quanto stronzo e inumano sia stato lui.
Non sopporterei lo sguardo dei miei. Sarebbe di disprezzo? O di pietà?
E poi il processo.
Denunciare la famiglia Finnigan sarebbe come buttare benzina sul fuoco, saremmo in grado di vincere la causa nonostante la nostra fama?
Io non sono in grado di affrontare tutto questo...E per di più, ogni volta che mi guardo allo specchio, rivedo la mano di Roger colpirmi, come se fossi un'estranea, e stessi osservando la scena dall'esterno, ma riuscissi comunque a sentire l'impatto della sua mano sulla guancia, sono fuori da me stessa, e allo stesso tempo sono ancora io, collegata al mio corpo.
E poi i lividi, che neanche con il passare dei giorni sembrano voler guarire completamente, ma ho deciso che non mi importa, domani torno a casa, anche se dovrò riempirmi di fondotinta.
Non ce la faccio più qui, dovrei rivendere questa casa, e impedirmi di soffrire ancora.
Devo pensare a questo e a cosa dirò domani ai miei.
Saranno sicuramente felici di sapere che ho chiuso con Roger, anche se non dirò mai il vero motivo.
Mi chiederanno dove sono stata, forse, ed io dirò di essere stata con Roger, e di aver finalmente capito che non eravamo fatti per stare insieme.
Spero che almeno questo possa essere l'inizio di una nuova vita, perché una, ne sono sicura, è finita nel momento in cui Roger mi è entrato dentro, uccidendomi.
E come si può trovare la via per tornare in vita, dopo essere morti?_______________________________________________
Golden ha appena preso la sua decisione, ha scelto il suo modo per affrontare tutto questo, ma riuscirà a tener fede ai suoi propositi?
Come sarà il suo ritorno a casa?
Ditemi cosa pensate nei commenti dreamer, mentre io vi ricoprono di 1111 baci!😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘
STAI LEGGENDO
GOLDEN-quella sera le nuvole trattennero le lacrime. WATTYS2019
ChickLitDa bambini sembra tutto semplice, diventare adulti è qualcosa di automatico. Da adulti, invece, è tutto più difficile, ci sono responsabilità dalle quali non ci si può tirare indietro, ma questo, Golden ancora non lo sa. Vissuta sempre nel suo mondo...