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«Sono felice, Golden, felice davvero», riflette Christian, seduto sulle scale della veranda, accanto a me.
Stringe la presa del suo braccio sulle mie spalle e mi tiene stretta a sé, come ormai ogni sera.
«Lo sono anche io», gli assicuro.
«E sai cosa mi rende ancora più felice?», alzo lo sguardo verso di lui.
«Cosa?».
«Immaginarci ancora qui, tra cinquant'anni, ed avere la certezza di aver fatto di tutto pur di renderti felice, con la consapevolezza di esserci riuscito, almeno un po'».
«Ma tu mi rendi felice, ogni giorno ripenso a tutto quello che mi ha dato e che ancora mi dai, al modo in cui nonostante gli anni che siano passati, mi ami ancora, e forse oggi più di prima», se ripenso a tutto quello che abbiamo passato, agli inizi, piango dalla gioia, nel sapere che lui ha saputo resistere, e mi ha aspettata.

«E domani ancora più di oggi, perché meriti tutto il mio amore, e lo meriterai ancora, mentre io cercherò di farti dimenticare tutto ciò che di brutto è accaduto, e spero avvenga anche questo tra cinquant'anni. Non riuscirai più a ricordare il dolore tanta è stata la felicità che io ti ho fatto provare», e mi bacia, mi bacia la fronte, la tempia, la guancia, ed in fine la bocca.
Mi ama.
E lo so.
Ne ho la certezza, come non sono mai stata certa di nient'altro.
Ed è singolare essere certi di qualcosa che non riguarda neanche noi stessi, quando siamo i primi a mettere in dubbio persino i propri sentimenti.
«Ci sei già riuscito Christian, io ho già dimenticato», sospiro, mentre sento le grida di gioia dei nostri due figli provenire dal giardino.
È un bel pomeriggio estivo.
Le farfalle volano sui nostri fiori colorati ed un venticello leggero fa fremere le foglie sui rami.
«Allora mi amerai per sempre?», domanda scherzoso, ammiccando.
«Sì, credo di poterci riuscire», rispondo, annuendo.
«Bene, ti metterò alla prova».
«Oh, lo farò anche io, stanne certo».
«Sono sicuro che sarò io a resistere fino alla fine».
«Io sono sicura del contrario invece, sarò io la più testarda».
«Forse arriveremo entrambi allo stesso punto».
«Forse».
«Tu non hai paura di arrivare ad un punto e di sapere che quel punto è la fine di qualcosa?».
«Ho paura ogni giorno che tutto questo possa finire, ma poi mi chiedo come sarebbe il mondo senza di te, la vita senza l'amore e l'uomo senza la speranza, e capisco che non ci sarebbe nulla di tutto questo, così mi convinco che tu rimarrai con me per sempre, che ci ameremo per sempre, e che spereremo insieme che il per sempre esista davvero».
«Ti amo».
«Oh, puoi dirlo forte! Ti amo anche io».
«Ti amerò per sempre».
«Ti amerò per sempre anche io».
«Ti amerò per sempre ed ogni giorno ti amerò di più».
«Ti amerò per sempre ed ogni giorno ti amerò più del tuo più».
«Come puoi dirlo?! Potrei essere io quello ad amare di più!».
«Come puoi dirlo tu?!».
«Ah! Come sono felice, Golden, di te, di Katy e di Alex».
«Avrà mai fine questo discorso?!».
«Se è come il mio amore credo proprio di no».
«E allora cercherò di ascoltarti per sempre, ignorando il sonno».
«Il sonno?».
«Be, si, prima o poi mi verrà sonno, è umano».
«Va bene, dormiremo e poi riprenderemo a parlare».
«Parleremo soltanto?! Credevo volessimo un altro figlio...».
«Magari faremo anche altro, oltre al parlare».
«Sì, magari...».
«Sì, magari», le sue labbra sulle mie, le sue mani sul mio corpo.
Mi prende in braccio.
«Katy, Alex, tornate dentro, si sta facendo notte!», li chiamo, prima che Christian possa baciarmi.
«Ascoltate la mamma», aggiunge lui, prima di rientrare e portarmi al piano di sopra.
Il nostro bellissimo letto.
I miei abiti sul pavimento, insieme ai suoi.
Il suo corpo sul letto, insieme al mio.
I nostri figli al piano di sotto, insieme a noi.
La mia perfetta famiglia, insieme al mondo.

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Ultimo capitolo! Manca solo l'epilogo, che pubblicherò in giornata.
Colgo l'occasione per ringraziare davvero tutti voi che siete passati di qui, perché non avrei scommesso un centesimo su questa storia, ma non volevo abbandonare la piattaforma durante la scrittura delle altre che ho in testa... Vi ricordo che è una storia scritta 5 anni fa... Quindi non rispondo di ciò che la mia mente a quell'età partoriva😅 ho cercato di non apportare modifiche, perché non volevo stravolgere la trama originale, quindi quello che avete letto è il frutto della mente di una 16enne, abbiate pietà di me🙄
Con GOLDEN affronti anche un tema molto importante, che è la violenza sulle donne, e molto probabilmente nei miei 16 anni, non l'ho affrontato neanche bene. A quell'età credevo che l'amore di Christian per Golden potesse risolvere tutto, ma ora so bene che non è così, per questo vi do una piccola anticipazione sull'epilogo. Golden denuncerà Roger, come è giusto che sia, è un suo dovere farlo. Questa è l'unica modifica rilevante che apporto alla trama, perché è un messaggio che ci tengo a far passare. Bisogna denunciare! È difficile, ci si sente sbagliati, umiliati, colpevoli, incapaci, ma è ciò che dobbiamo fare, per noi stessi e per altri che potrebbero trovarsi nella nostra situazione. Denunciare una violenza, di qualsiasi tipo, è un dovere e un diritto verso se stessi e verso la comunità! Spesso manca la coesione, il sostegno degli altri, e gli altri dovrebbero impegnarsi proprio in quello, nel donare la propria vicinanza, la propria forza, proprio come Christian ha fatto e farà con Golden.
Detto questo... Buon lunedì e buon inizio settimana!❤
Grazie ancora di essere stati qui con la me del passato😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘

GOLDEN-quella sera le nuvole trattennero le lacrime.         WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora