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Dopo aver ordinato la cena, decido di mangiare in salotto, sul divano.
Il cibo sembra buono, ma non riesco a mandare giù più di quattro o cinque bocconi, perché un blocco nello stomaco mi costringe quasi a contorcermi in due.
Porto le mani in grembo, e spero che passi.
Ma so che non passerà.
Sono agitata.
Sono preoccupata.
Sono emozionata.
Non so cosa fare.

Ho solo paura.

So che non dovrei averne, perché ormai ho superato tutto.
O almeno così credevo.
Ma evidentemente non è la verità.
Christian ha detto di essere attratto da me.
E lo ha detto proprio ora, proprio qui, dove nessuno mi conosce, dove nessuno potrebbe aiutarmi.
E cosa significa essere attratti da una persona?
Anche Roger penso fosse attratto da me.
Ed io lo ero certamente da lui, o almeno lo ero dalle speranze che lui aveva fatto nascere.
E non voglio che accada di nuovo, non dopo di lui, non dopo Di Lauro.
Il mio aspetto fisico ha parlato sempre al posto mio, ma non voglio più che sia così.
Se fossi stata come Vanessa, una normalissima ragazza, Christian avrebbe ugualmente notato i miei occhi?
Non lo so...
Non lo so.
Non lo so!
NON LO SO!
E non saperlo mi terrorizza a morte.
Il respiro si mozza in gola, ed il cuore cerca in ogni modo di abbandonare il suo posto nel petto e andarsene per fatti suoi.
Mi manca l'aria, e la poca che sento entrarmi nei polmoni è così calda da essere asfissiante.
Quando Christian tornerà non avrà più motivi di aspettare, non avrà più scuse.
Potrà mettere le sue mani sul mio corpo, toccarmi dove solo un'altra persona mi ha già toccata, ed uccidermi come altri hanno già fatto.
Christian è come tutti gli altri.
Non vuole altro da me.
Altrimenti non mi avrebbe detto certe cose proprio questo pomeriggio, in una città dove sono sola.
Inizio a tremare come non mai.
Cosa potrei fare?
Dove potrei andare?
Potrei chiudermi nella mia stanza, ma non credo sarebbe una buona idea...
Devo resistere solo per due giorni, poi tornerò a casa.
Ma come potrò sopportare il volo con lui?
Come potrò stargli accanto?
Sento di impazzire.
I polmoni si svuotano ad ogni secondo di più.
Christian mi metterà le mani addosso, ed userà delle parole inutili per giustificare i suoi gesti.
La sua attrazione sarà la sua scusa.
Ma a me non basterà.
Eppure dovrà bastarmi.

Come potrò di nuovo guardare Fred negli occhi?
Dopo l'ennesima colpa?
Come potrò nasconderglielo?
Come potrò dirglielo?
Sarà l'ennesimo segreto.
Dovrò andarmene.
Tornerò ad essere sola.
Non sopporterei di vedere Christian ogni giorno in ufficio, e non riuscirei a trovare una ragione valida abbastanza da giustificare il mio ribrezzo nei suoi confronti davanti a Fred.
E me ne tornerò sulla strada, e non potrò evitarlo.
Non potrò evitare la causa, né le conseguenze.
So che Christian mi umilierà di nuovo, dopo Roger, dopo Di Lauro.
So che per lui non sarò mai qualcosa in più rispetto a quello che sono stata per loro.
Ed ormai non posso più fuggire.
Mi tremano le ginocchia, e sento uno strano sudore imperlarmi la fronte.

Ho bisogno di aria.
Ho bisogno di aria fresca.
Corro verso la portafinestra ed esco fuori.
Sul terrazzo.
Il freddo notturno mi colpisce come un muro invisibile contro il quale mi schianto.
È qualcosa che mi entra dentro, che frattura le mie ossa, che taglia le mie vene e strappa i miei muscoli.
È qualcosa di così violento che credo sia peggio del soffocare.
Ma poi inspiro.
L'aria fresca scorre in ogni parte di me, e sembra risanare ogni colpo, ogni frattura, ogni strappo, ogni taglio, ogni ferita.
Mi avvicino alla balaustra in vetro, e guardo sotto, mentre un vento ancora invernale scompiglia i mie capelli, infilandoli negli occhi e nella bocca.
La strada è così lontana, sotto di me, che l'altezza mi da le vertigini.
Mi tiro subito indietro.
Vedo nuvole pesanti ed enormi all'orizzonte, si avvicinano, e quasi sento il rumore della pioggia che rovesciano sui palazzi e sulle strade sotto di loro.
Un'altra folata di vento e la porta finestra si chiude dietro di me.
Un colpo secco.
Mi scuote fino all'anima, sempre se ne esiste davvero una.
Mi volto e mi avvicino alla portafinestra, tentando di riaprirla per rientrare.

Non ci riesco, e lo stupore di non trovare la maniglia si mescola velocemente al terrore, per poi farsi sopraffare.
Sono rimasta chiusa fuori e non c'è modo per tornare dentro.
Se non aspettare il ritorno di Christian.
Christian.
Non voglio dover aspettare il suo ritorno quando so che poi, lo odierò per il resto della mia vita.
Sento la terra spostarsi, come se qualcuno la stesse sottraendo, dapprima delicatamente, e poi con uno scatto deciso, da sotto i miei piedi.
Rimango sospesa in aria.
Pr qualche istante.
Prima di precipitare in quell'universo che fino a pochi secondi fa mi illudevo di ammirare.
Cado sulle ginocchia e sento il pavimento freddo del terrazzo, anche attraverso i jeans.
Le nuvole grigie che prima coprivano l'orizzonte si stanno spostando velocemente ed un'aria fredda mi raggiunge facendomi rabbrividire.

Tremo, e non so cosa fare.
Tra poco il freddo si farà insopportabile, ed io non avrò altro se non la paura, e la certezza che questa volta non è irrazionale, ma più che giustificata.
Come potranno queste due fedeli compagne riscaldarmi?

Hanno bisogno di aiuto.
Ma non so dove cercarlo, o come trovarlo.
Ci sono solo loro e ci sono sempre state.
Non credo potrei accompagnarle ad altre amiche senza prima chiedere il loro permesso.

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Golden è rimasta chiusa fuori in terrazzo... Cosa potrebbe accadere ora?
Vi assicuro che sarà un altro figlio della mia fervida fantasia di sedicenne il prossimo capitolo😈
Nel mentre però, concentriamoci su questo.
Posso dire che la solitudine a non faccia molto bene a Golden... Da spazio a troppi pensieri, e quando entri nel circolo delle paranoie è difficile uscirne, tu vedi solo nero e basta.
Ma dobbiamo essere pazienti...
Quindiiiiii
Intantoooo
Vi lascio i miei 1010 baci parolosi DREAMERS😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘
A domani❤

GOLDEN-quella sera le nuvole trattennero le lacrime.         WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora