Idoli in bianco e nero

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"Non ricorda nulla".

La brezza gli scompigliava quei capelli dal colore singolare, "Affascinante", pensò lei.

"Mfu! Fuh! Lo so, spadaccino pervertito!"

Zoro capì che lei sapeva tutto, aveva origliato, era ovvio.

"Cioè..io lo salvo da una situazione abominevole, e ne ricavo questo! Beh, è la prima e l'ultima volta che lo faccio, sia chiaro!".

I due erano a prua, appoggiati al parapetto a due metri l'uno dall'altra, una.. distanza di sicurezza.

"Devo..andare a svegliare Nami, vedere come si sente.." disse Robin staccandosi da quell'appoggio. "E speriamo bene..".

Era inquieta, aveva ancora la faccia di chi si sentiva in colpa.

"Tu come stai?" Era una frase di circostanza, lo spadaccino cercava di trattenerla?

"Bene, non ho chiuso occhio ma tutto ok.." No, lei non gli sorrise.

Zoro fece una smorfia, e seguì con lo sguardo la mora allontanarsi diretta alla camera delle ragazze. Anche lui sperava che Nami non ricordasse nulla, lo sperava per lei e per l'archeologa.

Robin sparì dietro quella porta e Zoro tornò a guardare il mare e quell'isola lì vicino. Avrebbero dovuto sbarcare quella mattina ma i compagni non erano proprio in forma.. Sarebbe saltato tutto? Forse sarebbe stato meglio, pensò.

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"Nami..? E' tardi, forse è meglio alzarsi.."

Robin era entrata portando un po' di luce dentro quella stanza, aveva anche aperto la finestrella e aveva cercato di parlare piano.

"Mmh.. Perchè?!..Che ore sono?.." rispose la rossa da sotto il lenzuolo con voce impastata dal sonno.

"Beh, è quasi mezzogiorno e .."

"COOSAA??!" Nami si rizzò a sedere all'istante, stupita, facendo volare il lenzuolo in parte. "Dovevi svegliarmi prima e aah! Oddioo.....checosèquestomalditesta..?!"

La sua furia si placò subito, era anche lei evidentemente frastornata da quel potente postumo..si teneva tutte e due le mani alla testa ora.

"Vado a chiamare il dottore, ok? Ti farà bere una cosa.." disse l'archeologa che stava già aprendo la porta.

"Aspetta, mah..ero così ieri sera? Cioè..non avevo messo il pigiama? Ahh CHISSENEFREGA! Oh, mi sta uccidendo! Fai presto Robin, grazie! Io non riesco a muovermi.." Nami si ributtò giù ricoprendosi faticosamente.

Così la mora si affrettò ad uscire e avvisò Chopper che fece il suo possibile.

Sanji venne a sapere che la rossa stava male e volle vederla, preoccupatissimo, ma la renna si trasformò e si parò davanti alla porta della stanza dicendogli che non era il caso, la navigatrice doveva solo riposare.

Dopo un ora Nami si alzò dal letto, non era proprio in forma ma doveva fare il suo lavoro, far arrivare la nave al porto nord-est dell'isola, il capitano aveva deciso che dovevano sbarcare quindi sarebbero dovuti scendere e stop (in realtà la rossa sapeva che l'unico pensiero di quella testa di rapa era MANGIARE QUELLA DANNATA CARNE e lei non era proprio in forze per menarlo..).

Si vestì più velocemente possibile e stava per uscire quando, per terra, vide una cosa, una cosa che non aveva alcun motivo di essere lì. Si bloccò un attimo lì in piedi, e poi nella sua testa trovò una enorme, grande scusa, celata da spiegazione. Perchè altro non poteva essere, assolutamente! Quindi aprì la porta ed uscì, non ci pensò più. Stava abbastanza male anche per aver altri pensieri.

L'isola dove tutto si complicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora