Cucina per lei

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Jo sentiva il corpo di Shade a contatto con il suo ed era una sensazione mai provata, nuova ed incredibile.

Si era spogliato in fretta perché la ragazzina gli aveva comunicato che non c'era più tempo e lui si era disteso sopra di lei. Se l'immaginava caldo quel corpo, invece aveva subito avvertito quella pelle stranamente fresca, quasi fredda, come se Shade fosse in realtà appena uscita da un frigo.

Si era coricato su di lei con estrema cautela e non proprio sopra, aveva paura di farle male, di soffocarla, le aveva appoggiato una mano su una guancia e l'aveva baciata e ora quella strana sensazione che prima sentiva solo sulle labbra, la avvertiva su tutto il corpo, soprattutto sulle le parti a contatto con lei.

Ora i loro corpi stavano prendendo la stessa temperatura, la ragazzina si stava lentamente scaldando, stava assorbendo il suo calore.

Lui poteva sentire i suoi pensieri, poteva cogliere i dialoghi, i sentimenti e le emozioni di quei pirati dentro quel nascondiglio sotto terra. Poteva leggere i loro cuori come faceva quella ragazzina. Era bellissimo, lui stava regalando la sua forza a lei e Shade stava aiutando quelle persone. E in cambio, lui stava vivendo uno dei momenti più belli della sua vita.

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"Loro vi hanno fatto vedere.. non so come ma.. che io facevo l'amore con quella donna"

Per qualche secondo quelle parole risuonarono nella testa della navigatrice come uno spaventoso eco e il suo cervello frullò vorticosamente. Nami cercò in quegli istanti di trovare una soluzione per salvarsi, doveva far capire a quell'uomo vicino che non era affatto quello che pensava.. ma sapeva che era troppo tardi, lei stessa aveva detto troppo. Non poteva negare, che cosa si sarebbe inventata altrimenti? Era troppo confusa e agitata, la sua mente era insolitamente vuota d'idee. Non poteva annuire, sarebbe caduta in un baratro senza fine, lui avrebbe capito quello che lei provava. L'unica cosa che le venne in mente di fare era di chiudersi in un maledetto silenzio, lui prima o poi si serebbe stancato. Ignorarlo, sì, ignorare le sue parole e magari confonderlo con altri discorsi, confondergli le idee..

"E' così, giusto?"

Sanji vide solo un imperturbabile Nami che si ostinava a togliere un pezzettino di piuma incastrata tra i capelli. Sembrava non importarle più della cosa.

"Deve essere così..la loro tecnologia è a un livello estremamente superiore..sono pericolosi, possono ingannarci facilmente. Hanno manomesso quel filmato e voi avete visto quella cosa, altro non non mi viene in mente. Sono stati spietati e sapevano di tutti nostri problemi perché ci hanno sempre spiato...non mi meraviglio che quei farabutti vi abbiano fatto vedere una cosa del genere"

La rossa era passata a mettersi in ordine la gonna, quella gonna consunta, logora, sporca. Di certo era irrilevante cercare di pulirla da due o tre piume d'oca!

"Nami, non devi raccontarmi quello che hai visto..non te lo chiederei mai. Dimmi solo se è così. Se lo sarà, mi occuperò personalmente di spaccare la faccia al tizio che ha architettato tutto questo scherzo..non la passerà liscia, ti puoi fidare di me"

"Io non mi fido più di te"

Una frase secca, fredda, probabilmente onesta, così decretò il cuoco.

"Comprendo.." replicò lui celando dentro di sé una grande tristezza.

"No, non puoi comprendere" Nami si mise in piedi alzando una nuvola di piume, con quell'ultima parola l'aveva perfino schernito. "Puoi comprendere quanto ti odio? Puoi capire cosa sento quando ti vedo? Non credo proprio"

L'isola dove tutto si complicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora