"E' alla tua destra...la seconda. No, quella è la sinistra.. Sì, più avanti. FERMO. Davanti a te.."
Solo con le istruzioni di quella donna ci sarebbe arrivato, ovvio. Meno male che lei l'aveva contattato, sennò si sarebbe dovuto avventurare tra quei corridoi e magari avrebbe fatto la stupida fine di prima.
Con un "clock" la serratura della porta numero 5 si aprì, Zoro entrò e la bocca sul suo petto sparì.
"Vuoi favorire? E' molto buono.." Robin, dentro una vasca nera e piena di schiuma, stava indicando un calice sopra un tavolino, ah ecco, c'era del vino lì.
"Com'è andata la tua serata, demone? Mi è parso più che bene.." fece lui togliendosi le scarpe, Robin notò il suo tono seccato. Certo, era ancora infastidito da quel ballo..
"Anche la tua non è andata male, eh? C'era da bere, c'era quella cameriera tutta per te.."
Zoro la fissò un attimo con un sorriso enigmatico. Fece scivolare giù a terra le katane senza toglierle gli occhi di dosso.
"E' gelosa, signora strega? E' per questo che poi ha ballato con quel...tizio? E' così!.." Il verde si avvicinò con fare trionfante alla vasca.
"Quei pantaloni ti stanno sul serio bene sai?" Neanche Robin riusciva a distogliere lo sguardo da lui, era troppo attraente quell'uomo, poi con quei vestiti! Il nero gli donava da morire. Lui abbozzò uno di quei sorrisi che a lei piacevano un sacco.
"Ammettilo e basta" le comandò e si inginocchiò vicino al bordo vasca.
"Non ho alcun problema ad ammettere che sono gelosa, spadaccino, al contrario..di te!" Robin gli schizzò in faccia un po' d'acqua schiumata.
"Ehi! Pfuh!" Lui sbuffò via dalla bocca la schiuma, mentre lei rideva sommessamente. "Buono, però..preferisco il tuo di profumo" Zoro si allungò verso di lei dandole un bacio bagnato, un bacio alla schiuma, e lei gli prese la nuca con le mani tirandolo più verso di sé.
"Ehi, non ho voglia di fare un bagno..." disse lui in equilibrio precario.
"Mfu! Fuh! Allora dovrò uscire io.."
Robin non aspettò che lui si togliesse da lì, semplicemente si tirò su in piedi con la sua solita nonchalance, questa volta provocatoria.
"Mi passi quell'asciugamano? Non ci arrivo.." disse fintamente indicando.
"Certo.....che no!"
"Perchè?.." fece lei tranquillamente coprendosi un po' con le mani.
"Perchè hai ballato con quel citrullo. Vai sempre in cerca di punizioni, eh?" Zoro ora era in piedi, pericolosamente vicino alla mora, il suo sguardo era proprio così, pericoloso.
"Come fai ad essere geloso di un...ologramma, sciocco di un samurai?" disse la mora incrociando le braccia con fare superiore.
"Non lo era! ..O sì?" Lo spadaccino spalancò l'occhio con una faccia buffa e lei ritornò a guardarlo dritto in faccia.
"Si che lo era! E ora dammi l'asciugamano, inizio ad avere fr.." Ma Robin venne presa in braccio da lui così com'era e Zoro, ridendo, si buttò sul letto con lei.
"Mfu! Che cosa fai..??" disse Robin divertita e un po' infreddolita.
"Ci mettiamo qui sotto se hai freddo no? Non si deve preoccupare archeologa, ora la scaldo io.." Zoro aveva preso i due lembi ai lati di quella coperta violetta e aveva premurosamente avvolto Robin, ancora tutta bagnata. La stava fasciando tutta per poi tringerla a sé. Così facendo si era avvolto pure lui, le sue gambe ora erano bloccate.
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L'isola dove tutto si complica
MaceraStoria Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita. L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazion...