"GAME OVER, pirati! Ah! Ah! Divertente..però mi si è stretto un po' il cuore.."
"Oh! Oh! Ma dai, raccontalo a qualcun'altro..e poi non dirlo neanche per scherzo, Jo! Se ti sentisse la Black.." Jako non finì quella frase.
"Ok ok, sta calmo..però, che dannato culo ha quello spadaccino, ah? Una bomba di donna come quella per le mani..! Hai visto prima in camera?? DIO! Tanta roba.."
"Mm..chiudi la bocca e fai il tuo dovere và..cosa ha detto la Signora Black?"
"Di far evacuare la zona D6..."
"E allora MUOVITI! Se torna e non hai ancora inizializzato il processo sai cosa succede.."
"Ok capo! Però scommetto che tu hai un debole per la rossiccia eh?! Ho visto quando è inquadrata che espressione stupida fai..."
"Chiudi il becco, idiota! E datti da fare!!"
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"Coufh!..Coufh!"
Nami, tra un colpo di tosse e l'altro, iniziò lentamente a riprendere conoscenza. Aprì gli occhi e cercò di toccarsi il viso, capì che era sporca di qualcosa sul volto e sulle mani. Guardò quella mano davanti alla sua faccia cercando di metterla a fuoco, era tutto buio intorno a lei, non vedeva bene, comunque quella mano sembrava proprio sporca di terra. Sopra di lei c'era uno strano cielo grigio-viola e qualche scura chioma d'albero.
Come si sentiva debole! Si girò faticosamente su un fianco e tossì di nuovo, qualcosa le solleticava la gola. Sputò, con ribrezzo realizzò che quell'amaro in bocca era terriccio e il suo sguardo si posò sulle sue gambe. Poco più in là scorse la testa del cuoco. Era prono, con la faccia sulla nuda terra e aveva le braccia protese verso di lei come se stesse tentando di raggiungerla, in una mano teneva il suo clima takt. Alla rossa venne male a vederlo così, fu colta dal panico, poi subito dopo, si accorse che lui respirava. Quel dorso andava su e giù piano. Nami, con un respiro profondo, si rilassò un poco in quella posizione, appoggiando la testa a terra, si sentiva spossata.
Che cosa era successo? Si sforzò di ricordare. Le balenò in mente la stanza con la lapide, quelle stupide pietre colorate, Robin che baciava e poi tirava uno schiaffo a Zoro, Sanji che le aveva chiesto il clima takt e poi la scossa, (Nami si ricordò che aveva afferrato quel bastone e che il biondo l'aveva spinta via..) Non ne era sicura ma doveva esser andata proprio così. Poi non ricordava altro, doveva aver perso conoscenza.
Subito dopo, poco più in là tra quelli che sembravano degli alti pini, mise a fuoco anche Zoro e Robin. Erano distesi, a pochi metri di distanza in realtà, ma in quell'oscurità si confondevano un poco.
Nami lì vide, e senza rendersene conto, sorrise. Robin era distesa sopra lo spadaccino, appoggiava la testa sopra il suo torace, quasi rannicchiata su di lui. Erano talmente immobili che la rossa si chiese se fossero vivi. Nel momento in cui Zoro fece il primo colpo di tosse, Nami socchiuse gli occhi e fece finta di essere ancora svenuta.
Al terzo colpo di tosse Zoro rinsavì del tutto e il primo suo pensiero furono le sue mani. Quei palmi stringevano qualcosa poco prima, anzi no, erano stretti da qualcosa. Da altre mani, le mani di Robin.
Spalancò l'occhio e prese una sonora boccata d'aria. Non vide un granchè ma percepì subito un peso sopra di lui. Girò la testa e sputò un po' di terra, si pulì la faccia con il dorso di una mano ma i pezzi di quella roba finirono dappertutto e l'occhio iniziò fastidiosamente a prudere. Se si fosse toccato ancora avrebbe fatto solo peggio.
Con l'altra mano capì subito che c'era un corpo caldo sopra di lui. Alzò la testa un po' e vide la chioma della mora. La abbracciò forte e, cingendola, tentò di capire se respirasse.
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L'isola dove tutto si complica
AdventureStoria Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita. L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazion...