Robin girò la testa di scatto e non potè credere ai propri occhi. Il cuoco era sparito e al posto suo, lì davanti a lei, c'era un fiero e bellissimo cavallo, o meglio, dalla sua fluente criniera blu spiccava lucente un grande corno a spirale. L'archeologa realizzò che quello era un unicorno, una creatura che esisteva solo nelle favole. Dischiuse la bocca e continuò ad ammirare il favoloso animale. Era più grande di un comune cavallo e il suo manto era di un blu elettrico, quando si muoveva sembrava luccicare tutto.
"E' Cinque" spiegò la bambina nella sua testa e Robin la guardò esterrefatta.
La mora si alzò in piedi, l'animale era alto quasi il doppio di lei, fissò il muso dell'unicorno, quel corno fatto a spirale e quella criniera più chiara che copriva l'occhio destro ricordavano incredibilmente il cuoco di bordo.
"Ah! Sanji-kun.." fece scuotendo il capo ancora incredula "Caspita, sei tu! Ma come..?!"
"Io posso tutto Sette, anche se non ho tempo illimitato..Ripeto, vi aiuterò e voi dovrete fare quello che vi comunicherò fino alla fine, realizzerete il mio desiderio FINO ALLA FINE?"
L'archeologa guardò quella bambina dallo sguardo supplichevole e intenso e annuì, dopotutto era l'unica via possibile per avere una speranza d' uscita da tutta quella situazione, altro non c'era da fare.
"Grazie, allora sarà quella la vostra direzione al momento..Troverete Due e Tre molto presto, al confine tra luce e ombra" disse ancora fissando alla sua sinistra, poi sparì.
"Eri un ologramma allora...ahh, spero proprio che tu non sia un altro inganno di quella gente" pronunciò la mora al lago ghiacciato. Robin poi si sentì spingere piano ad una spalla, si voltò ritrovandosi il nasone dell'unicorno a pochi centimetri dal viso.
"Andiamo, daccordo.." disse all'animale e poi realizzò "Ehi! Ma come farò a parlare con te?..Tu mi comprendi?!". Il destriero abbassò il capo di scatto con uno sbuffo e la criniera scintillò, stava annuendo.
"Ah! Ah! Sul serio! Questo è inaspettato! Però..se rimanessi così non ti andrebbe male, sai? Sei affascinante..chissà come trasformerebbe me quella bambina, forse meglio non saperlo.." La mora era davvero divertita, stava facendo un giro attorno all'animale per osservarlo meglio ma quel destriero un po' cresciuto non sembrò della stessa opinione. Finito il giro, Robin accarezzò la morbida criniera e l'unicorno la fissò.
"Sanji, mi dispiace per prima, non ho potuto controllare.." iniziò a dire ma il cavallo le diede un leggero buffetto sulla testa e poi con uno scatto indicò col muso, a suo modo, la direzione che aveva osservato anche Shade poco prima.
"Sì, capisco.. hai fretta. Anche io" disse lei e fece apparire delle gambe sul ventre dell'animale per potersi arrampicare e poi sedere su di lui..certo che quel tubino logoro che aveva non era proprio adatto ad una cavalcata! Robin si disse che quella era una situazione di emergenza e non era il caso di badare a certe cose. Salì, si posizionò e afferrò saldamente la lunga criniera e l'unicorno nitrì deciso. Sanji le stava comunicando che avrebbe iniziato a muoversi.
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Jo sentì Shade che lo invitava a staccarsi da lei. Le loro labbra si allontanarono le une dalle altre e piano, il ragazzo aprì gli occhi. Vide una lacrima rigare il viso di quella bambina dormiente e si tirò su in piedi del tutto.
Inspirò col naso e si accorse che era leggermente tappato ma non fu l'unica cosa. Si toccò la faccia e capì. Aveva il viso bagnato, lui aveva pianto e quella lacrima che aveva visto scendere dal volto della ragazzina in realtà era la sua. Quella stanza balenava di colori, era come esser dentro ad un arcobaleno rotante.
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L'isola dove tutto si complica
MaceraStoria Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita. L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazion...