"STAI DELIRANDO!!!"
La voce di Sanji tuonò in quella stanza. Il cuoco era una maschera di rabbia. Si avvicinò paurosamente allo spadaccino tremando dalla collera e puntandogli, minaccioso, un dito sul petto muscoloso.
"SCUSATI IMMEDIATAMENTE PER QUELLO CHE HAI DETTO!! Poi faremo i conti!! Dio santo, PERCHE' non ti ho finito prima?!!"
Zoro non reagì assolutamente a quell'aggressione verbale, lo guardò dritto negli occhi inespressivo, sapeva che per quel biondo sarebbe stata dura da accettare, parlò solo con una calma disarmante.
"Puoi colpirmi se vuoi, la realtà non cambierà. I fatti sono andati esattamente così e.."
"TACI, STRONZO!! NON E' VERO! Sono menzogne per distogliere l'attenzione da voi due! Credi che non l'abbia capito?!.." Dopo aver detto quel "voi due" al cuoco venne la nausea.
"E' andata così...Robin?" pronunciò infine Nami e Sanji si bloccò. La rossa era rimasta ferma come un sasso a testa bassa, girò solo un po' il capo verso l'amica, i suoi occhi imploravano una risposta negativa.
Robin, seduta sul letto vicino, alzò la testa, lentamente il suo sguardo si posò sul volto della navigatrice. Già il modo in cui la guardava era una risposta. Annuì tristemente.
"Mi spiace.." disse la mora, ma Nami non la sentì.
Dalla sua bocca uscirono due parole, "Quella sigaretta..", e corse alla porta uscendo dalla stanza in tutta fretta. Si sentì una porta sbattere in corridoio, probabilmente la rossa si era chiusa in bagno.
Sanji caracollò e fermò la sua caduta appoggiandosi al letto vicino con una mano. Iniziò a parlare piano tra sé e sé.
"Questo è un incubo..un fottuto incubo..non è possibile..io non potrei mai e poi mai..Voi siete d'accordo, sì cazzo, lo siete.. Ci state prendendo per il culo.. E' uno scherzo di pessimo gusto". Il biondo era in affanno e teneva gli occhi chiusi, pareva privo di alcuna forza. La mano che teneva alla fronte tremava.
Robin, con calma, si alzò e andò dritta da lui. E Zoro seguì le sue mosse un po' stranito.
La mora non fece altro che appoggiare la sua mano sulla spalla del cuoco in ginocchio. Parlò in modo lento e talmente dolce che a Zoro vennero i nervi.
"Sanji, ascoltami.. Mi dispiace, ma devo confermarti che è tutto vero. Non potremmo mai dire una cosa del genere per prendervi in giro. Ora vado da Nami, ok?"
Detto questo Robin si girò saettando un occhiata di fuoco allo spadaccino. "Non peggiorare la situazione, paladino della giustizia". Non fu ironia, la mora era proprio adirata.
Se ne andò dando un ultima occhiata al cuoco e lentamente chiuse la porta dietro di sé lasciando Zoro allibito.
Diamine! Lui aveva solamente detto la verità! Cosa avrebbero dovuto fare? Tenergliela nascosta per sempre?! Prima o poi avrebbero dovuto sapere! Era giusto così. Nami gli aveva dato una perfetta occasione e lui l'aveva colta. Meglio prima che dopo! Questo pensava lui ed era dannatamente convinto di aver fatto la cosa giusta. No, non si sarebbe davvero sentito in colpa per questo. Era fuori discussione!
"Io...devo uscire, mi manca l'aria."
Sanji si alzò faticosamente in piedi e si diresse alla finestra sotto gli occhi dell'unico rimasto nella stanza. "Tu non mi seguire, non ho.. bisogno di nessuno...men che meno..di te" aggiunse. Sembrava ubriaco da come camminava e gesticolava, era ovviamente sotto shock, in uno stato confusionale. Zoro seguì i suoi movimenti a braccia incrociate pensando che, in modo più che assoluto, non sarebbe corso in aiuto di quel degenerato.
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L'isola dove tutto si complica
MaceraStoria Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita. L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazion...