"Sei pronto diciassette? Non devi aver paura.."
"Non ne ho, mi fido di te"
Jo era sempre all'interno di quella stanzetta circolare con quella bambina dormiente coperta a malapena dalla sua giacca nera aperta. Dopo quell'ennesimo bacio si era staccato da lei sententendosi di nuovo spossato, quella era l'unica maniera per aiutare Shade a comunicare con i pirati, aveva bisogno della sua energia vitale e lui non si sarebbe certamente tirato indietro. Però ora lei gli aveva proposto altro e lui non sapeva come reagire a quella richiesta. Un contatto fisico più profondo, per così dire.
"Ne ho bisogno, ne hanno bisogno...è l'unico modo, l'unico possibile perché io abbia la forza...nessuno entrerà da quella porta..qui siamo solo io e te.."
La voce finì di rimbombare dentro alla testa del ragazzo e lui lentamente sfilò via quella giacca dal suo corpo lasciandola cadere a terra.
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Nami era seduta su una soffice poltrona bianca, era apparso pure un piccolo tavolino vicino che reggeva una tazza di the fumante, almeno così pareva. Lei aveva pensato che le sarebbe servito un calmante, anzi un sonnifero in quella situazione, e dal niente era apparso quel tavolo e il recipiente. Stava per afferrarlo, quando il cuoco ricominciò a parlare.
"So che l'ultima cosa che vorresti è stare qui rinchiusa con me.." disse, dandole le spalle e quell'unica frase detta in tono piatto e assente le fece saltare i nervi.
Nami scagliò la tazza con il suo contenuto bollente addosso al cuoco gridandogli di sparire. Quella ceramica sfiorò la schiena nuda del biondo andando poi a schiantarsi contro la parete e frantumandosi all'impatto, però il the caldo fece centro e lui trasalì, si girò sorpreso e sofferente tenendosi il fianco. Sanji non disse nulla, fece solo una smorfia incrociando lo sguardo truce della rossa solo per un secondo, non voleva darle alcuna soddisfazione.
Si sentiva come in gabbia, in compagnia di un animale feroce, era di nuovo troppo..troppo per lui. Le scuse non erano bastate e poteva comprenderlo ma qualcosa gli diceva che Nami era diversa, era troppo adirata, c'era qualcosa che lui ancora non sapeva?
"Ne voglio un altra!" urlò lei riferendosi alla tazza e non staccando gli occhi infuocati dal cuoco. Il biondo in quel momento pensò di esser fritto.
Non apparve nulla però, non subito. Dopo alcuni secondi dove la rossa sembrava smarrita, comparvero numerosi cuscini color pastello, grandi, piccoli, giganti..tutti sparsi per la stanza, il pavimento ne fu inondato.
Sanji tirò un sospiro di sollievo benedicendo quella bambina e poi all'ultimo momento scansò un cuscino giallo che gli era già stato scagliato contro.
"TU! SEI! UN! MALEDETTO BASTARDO!!" urlò ancora isterica la rossa e altri tre cuscini volarono in direzione del cuoco che per evitarli inciampò nel morbido e finì a terra malamente. Appena si tirò su, un quarto cuscino grande e verde lo prese in pieno ributtandolo a faccia a terra.
"UNO! SCHIFOSO, NAUSEANTE! DEPRAVATO!!" continuava a ribadire Nami più convinta che mai, fuori di sé. Non gli importava minimamente che gli altri due, al di là di quella stanza, potessero sentire.
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"Però!...è inviperita! Chissà che combinano.."
"Questo pollo è davvero buono..."
Zoro e Robin erano seduti al tavolo e stavano cenando. L'archeologa aveva assaggiato subito il piatto di bollito e Zoro si era fiondato sugli spaghetti in brodo, era tutto delizioso. Appena si erano seduti la luce della stanza si era indebolita ed erano apparse delle lucine soffuse un po' tremolanti, quasi a simulare il lume di tante candele. Lo spadaccino aveva chiesto alla mora se era stata lei a pensare quella cosa ma lei aveva negato, non voleva farsi passare da inguaribile romantica, però era sicura che lui non le aveva creduto.
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L'isola dove tutto si complica
AventuraStoria Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita. L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazion...