Cenere

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A Nami veniva da piangere dal sollievo. Quello era Rufy! E poi c'erano anche tutti gli altri! Finalmente li avevano trovati! La rosa si aggrappò alla gabbia e iniziò a strattonare invano le sbarre arrugginite. Una fitta le ricordò la sua parte, strinse i denti, fuori di sé. Non ne poteva più di quella storiella del cavolo, se mai fosse uscita da lì avrebbe pensato solo a liberare i suoi compagni da quelle bare d'acqua! E avrebbe stritolato quella bambina prima o poi!

Robin stava cercando di riprendere un respiro normale, stava seguendo i suggerimenti di Shade ma anche, contemporaneamente, stava studiando un sistema per liberare i suoi amici. Sembravano esanimi, non davano alcun segno di vita. Ma di certo non poteva perder le speranze così, ora che, dopo tanto, li avevano lì a pochi metri! Aveva subito pensato a come i loro corpi le sembravano innoque alghe marine che fluttuavano, erano biancastri, cadaveri con nemmeno una goccia di sangue all'interno, sì, cadaveri fatiscenti..

Una fitta trapassò anche la sua nuca, la bambina voleva che si proseguisse senza interruzioni..senza altri pensieri o tentennamenti.

"Vediamo...vediamo...dove potrei metterti, cara Tre" fece la strega fissando la principessa con aria di nuovo maligna. "Qui?.. Questa ti triturerà ogni ossicino delle tue belle manine... Oppure qui! Uscirai tutta buchi, come un pezzo di formaggio! E poi ti darò in pasto ai tuoi amichetti ratti..! AH! AH!"

Mentre la strega rideva (Robin si era davvero sforzata per rientrare nella parte), la gabbia dove era rinchiusa Nami si aprì e lei si catapultò letteralmente fuori, era inferocita.

Nami se ne fregò delle richieste di Shade e corse verso le teche, con un dolore lancinante che ormai le stava facendo esplodere il cervello. Robin restò un attimo incerta, poi la bambina minacciò l'irreparabile..

"Fallo, Sette, subito! Altrimenti sarà la fine per la tua amica. Ricorda, io posso tutto"

Quindi la strega puntò il suo bastone sulla principessa impazzita e questa venne racchiusa in una bolla, bloccandosi immediatamente, paralizzata come un fermo-immagine. La rosa iniziò a fluttuare, Nami era a mezz'aria ed era completamente impotente, non poteva nemmeno muovere un muscolo della faccia, la sua espressione rimase quindi irosa e folle.

La strega la portò a sé e la posizionò vicino ad una macchina delle torture. La mente di Robin pareva offuscata ora, non sapeva cosa era meglio fare, era in balia di quella dannata bambina. Se non avesse fatto quello che voleva, Nami avrebbe pagato, e comunque, se avesse ascoltato i suoi suggerimenti...per la navigatrice non sarebbe andata meglio!

Decise di non agire più, non fare nulla. Era sempre più frastornata. La fitta sulla nuca ampliò la sua potenza e lei scambiò un occhiata con Nami. Lei la stava implorando con quegli occhi seppur bloccati.. Il terrore lo trasmetteva comunque bene.

Quado il corpo di Robin iniziò a muoversi di nuovo in balia di un volere non suo (stava per infilare le mani della rosa in un arnese arcaico molto pericoloso..), un fragore rimbombò nella stanza e poi una parete andò in frantumi. Il muro esplose e qualcosa di molto grosso e verdastro irruppe nel salone: era Zoro.

Il drago stava indietreggiando, poi ruggì a qualcosa e andò a cozzare contro una teca (la teca dove c'era Brook per la precisione). Voltò quindi il testone, per capire cosa gli aveva punto il sedere e rimase sbigottito (se un drago può sembrare sbigottito, ovviamente!).

Robin, nel frattempo, aveva riaquistato il dominio del suo corpo mollando la presa su Nami, probabilmente Shade era stata distratta da quell'entrata in scena non prevista.

L'archeologa guardava stupita il drago e sotto sotto era molto sollevata, sembrava che lo spadaccino stesse bene dopotutto.

Dalla breccia sulla parete entrarono dei chiassosi uomini armati, tra i quali c'era pure il principe Cinque. Il drago gli ruggì contro, più forte che mai, e con una codata mandò a terra tre dei suoi compagni cavalieri.

L'isola dove tutto si complicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora