Zoro e Sanji camminavano uno di fianco all'altro, ogni tanto si scambiavano truci sguardi in tensione. Il cuoco sembrava proprio volergli dire "vediamo allora se avevi ragione ad insistere su questo dannato percorso" e quella tetra boscaglia era sempre più fitta. L'unica cosa positiva era che quella dannata pioggia aveva cessato di cadere.
"Mah...è sempre più buio di qua..non mi convince per niente" fece il biondo dopo dieci minuti che camminavano in silenzio.
"Non interessa a nessuno la tua opinione.." lo rimbeccò lo spadaccino.
"Ha ha! Approposito, l'arpia ha detto che siamo in diretta..sarà vero? E se ci stanno riprendendo sul serio, dove sarebbero queste telecamere?! Sono invisibili?"
"Sono tutte cazzate, caro bacato di un cuoco! E te ci credi!"
"Ma pensa per un attimo se fosse vero...tutti saprebbero" gli fece il biondo ammiccando con sguardo losco. Provocava, si riferiva alla tresca segreta tra lui e la mora ovviamente.
"Non converrebbe neppure a te che fosse vero!" lo zittì acidamente lo spadaccino e al cuoco non restò che ammettere che aveva ragione. Dopotutto erano tutti e due nella stessa barca.
"Però quella donna non avrebbe motivo di mentire su questo..." continuò a ragionare ad alta voce Sanji.
"Ah! Smettila! Non me ne frega NULLA!"
"Mm..io invece da un lato spero che sia proprio così. Perchè quando faremo il culo quadrato a questa gente dovranno vederlo tutti"
"Quando IO farò il culo quadrato a questi qui, intendi" lo corresse Zoro.
"Puffh! RICOMINCI, stupida alga?!"
Stavano ritornando a battibeccare quando tutti e due, senza accorgersene, finirono dentro un baratro.
Stavano proprio camminando scambiandosi insulti quando il terreno cedette sotto di loro, così i due precipitarono. Dopo i primi attimi di smarrimento, Zoro impugnò le katane e cercò, nella caduta, qualcosa che assomigliasse ad una parete, tra una capriola e l'altra la trovò e conficcò le sue katane. La sua discesa si arrestò di botto e lui si spalmò su quel terreno verticale di faccia.
"Oee! Tutto regolare, cactus?" gli gridò Sanji, che con la forza delle sue potenti gambe stava tentando di risalire quella voragine. Niente di più facile per lui, se non fosse che, quasi giunto in cima, dei massi gli piombarono addosso e finì sullo spadaccino facendolo caracollare giù con lui.
"Seei unn idiootaah!!!" gli urlò Zoro piombando giù e si accorse che quel volo sarebbe finito ancora peggio. In basso infatti, li attendeva una bocca enorme, dotata di dentelli aguzzi, le fauci di quello che sembrava un verme gigantesco. Anche il cuoco se ne accorse e accellerò la sua caduta terminando con una possente pedata proprio sulla bella dentiera di quel mostro strisciante.
I dentelli andarono in pezzi ma i due pirati vi finirono comunque dentro a quella enorme bocca, anzi, caddero direttamente all'interno dello stomaco della bestia.
C'era un odore nauseabondo lì dentro, a Sanji veniva da vomitare e lo spadaccino, ridestandosi, trattenne un conato. Collegò subito la cosa a certi bruchi bianchi che tempo addietro dovette a forza ingoiare in quella benedetta isola..quel trauma gli era rimasto. Ironia della sorte, ora era il bruco che aveva ingoiato loro.
"Se non ce ne andiamo in fretta verremo digeriti..." disse il cuoco tenendosi la bocca con una mano. Con l'altra aveva acceso l'accendino. Era zuppo di una sostanza appiccicosa e guardava lo spadaccino che era in uno stato orripilante come lui.
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L'isola dove tutto si complica
AventuraStoria Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita. L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazion...