"Ma che diavolo ho mangiato per..?! AH, SI'!! Ora ricordo! Il banchetto! Quel cibo tutto bianco e nero doveva essere avariato..." Usopp parlava da solo guardando il drago che aveva appena polverizzato una vecchia, e poi c'era quel cavaliere bianco con quei capelli assurdi che assomigliava tantissimo al cuoco. Sì, doveva essere l'effetto malsano di quel cibo, il cecchino pensò subito di esser stato drogato o chissà.. (le teche non le aveva neppure notate in tutto quel trambusto).
Sanji dava le spalle al nasone ed era annichilito, respirava in affanno, mancava l'aria lì dentro, e non era solo per il fuoco che ardeva un po dovunque.. Pensava a Robin e all'orribile fine che aveva fatto, (non poteva essere morta così, cioè, non era davvero possibile, non era vero, si diceva di continuo).
Ora aveva capito che quello spadaccino non aveva affatto il controllo di sé, capì finalmente anche lui che quella bambina era un enorme pericolo per tutti. Guardò verso Nami, stava cercando di aspirare l'aria in superficie, forse aveva trovato una piccola bolla d'aria, in ogni caso non aveva molto tempo. La rosa poi tornò ad immergersi e guardò verso il drago e il cavaliere con un aria indecifrabile.
Zoro..
Lo spadaccino non riusciva più a pensare a nulla, a formare un pensiero logico.
Era vuoto.
Il drago era rimasto immobile com'era, a guardare la sua zampa a mezz'aria. Era rimasta sola adesso, era svuotata, come lui. Passarono secondi terribili dove pareva paralizzato, poi la bestia parve scossa da un brivido.
"Due...ora come ti senti? Cosa provi ora che te l'ho tolta per sempre?" gli chiese Shade.
Non ebbe risposta, di alcun tipo.
"Ah! Ah! Ora sì che ragioniamo!" commentò soddisfatta ancora, e aspettò una reazione dal verde. Non arrivò, lui non sembrava più in contatto con quel mondo.
Zoro non ebbe alcuna reazione nemmeno quando dalla sua mano si sprigionò una luce bianca, non battè nemmeno l'occhio.
Solo quando da quella luminescenza apparve Robin in tenuta viola, l'occhio vitreo del drago ritornò ad animarsi di vita. Strinse un po tra le ditone unghiate quella donna, di sua volontà, per verificare che non fosse uno scherzo del suo cervello, e poi sbuffò un poco. La mora aprì gli occhi stupita e accarezzò l'interno della grande zampa come per capire dove fosse seduta. Guardò l'animale un po frastornata.
"Non pensavo che il Diavolo fosse così bello" disse l'archeologa tornata inespressiva, e il drago con delicatezza la mise giù. La bestia poi si accasciò a terra, fissando ancora la donna attraverso il suo occhio provato.
Lo spadaccino non credeva ancora ai propri occhi, nemmeno ora che la bambina gli stava comunicando che si era solo presa gioco di lui. "Te l'avevo detto! Te l'avevo detto!" lo canzonava "Te l'avevo detto che io potevo farvi soffrire...e morire!". In verità, a lui non fregava di quello che la bambina diceva, era troppo occupato a tornare a respirare normalmente, l'importante era quello che vedeva.. Robin stava bene, e non era neppure una megera, era tornata la Robin di sempre, la sua Robin.
"ROBIN?! Anche tu nel mio sogno?!" fece nel frattempo il nasone stranito, e Sanji prese un profondo respiro rivedendo la mora sana e salva, aveva perso qualche anno in pochi secondi per quel colpo!
Sanji ritrovò tutte le sue forze e la sua volontà in quell'istante. Non c'era altro tempo da perdere. Spiccò un salto poderoso e iniziò poi a precipitare verso la teca di Nami. Un dolore lancinante alla nuca lo travolse ma lui si preparò comunque a caricare il suo colpo.
Sfortunatamente qualcosa si parò tra lui e la teca nell'ultimo istante. Era la coda del drago, probabilmente Zoro era tornato ad essere comandato da quella dannata bambina!
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L'isola dove tutto si complica
AventuraStoria Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita. L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazion...