Colazione per quattro

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Zoro si stiracchiò facendo pure un verso strano e poi si girò di lato, cercandola, ancora ad occhi serrati dal sonno. Voltandosi, si scoprì quasi del tutto dalle coperte viola. Trovò la mora e se la appiccicò addosso tirandola verso di sé senza tanta delicatezza, così come aveva iniziato a fare anche quando avevano avuto l'opportunità di dormire insieme nell'isola dei selvaggi. Era un gesto che gli veniva in automatico, spontaneo, non se rendeva del tutto conto essendo ancora intontito dal sonno, come a dire "eccoti qua, sei mia!".

Lei, che era mezza sveglia, si accocolò su di lui, sentendo il dorso e il fondoschiena a pieno contatto con l'uomo. Com'era caldo..le piaceva da morire quella posizione! Sorrise serena, quello era davvero un bel risveglio. Da quanto lo desiderava..!

"Ah! demone..che sogno strano che ho fatto!" biascicò lui tra i suoi capelli ora asciutti "Mi saltavi addosso e avevi pure le ali!...Eppure, sono io la pantera, dovrei farlo io!"

"Mfu! Fuh! Dimentica quello che ho fatto ieri sera..ok?" gli sussurrò lei.

"Dimenticarlo?! Ma neanche per scherzo! Voglio un bis! Assolutamente... Anche adesso se vuoi". Quell'ultima frase gliela aveva spifferata direttamente sull'orecchio e lei sentiva già che lì sotto era già quasi pronto sul serio.

Poi Robin, girando la testa verso di lui per dargli un primo bacio, si accorse con la coda dell'occhio del particolare, della parete mancante, e di quello che c'era oltre alla parete mancante.

Fece davvero un colpo! Ma spalancò solo gli occhi.

Sanji li fissava attonito e dopo un attimo di smarrimento, vedendo che anche l'archeologa si era accorta della cosa, pronunciò un impacciato "B-buongiorno" distogliendo lo sguardo e fissando la parete opposta con la stessa aria interdetta, nel frattempo anche Nami si stava svegliando da quel sonno ristoratore.

"Ah, buongiorno.." rispose la mora e Zoro, si destò da tutti i suoi peccaminosi pensieri. Spalancò l'occhio e si tirò su, su un gomito, coprendosi il sedere quasi scoperto con uno scatto fulmineo e controllando com'era messa lei, che però era coperta fino al mento. Lo spadaccino si guardò attorno con un aria talmente stupita che Robin, nel vederlo, si mise a ridere coprendosi la bocca con la coperta.

"Porcaccia la miseria! Ancora quella ragazzina e i suoi scherzi!" imprecò, cambiando umore drasticamente. Aveva pure capito che quel degenere di un cuoco e la navigatrice avevano probabilmente dormito insieme, però tutti e due parevano vestiti, quindi...

"Ah...questo è Zoro...allora siamo tutti nella stessa stanza ora.." commentò la rossa tirandosi su a fatica e sbadigliando, aveva i capelli gonfi e spettinati. La prima cosa che vide lei fu il cuoco che seccato e a braccia incrociate guardava fisso la cucina e poi girò lo sguardo sull'altra metà di stanza che non era accessibile la sera prima e li vide. Quei due erano ancora a letto e di sicuro lì sotto erano....!!

Come aveva fatto il biondo precedentemente, girò di scatto la testa e disse un buffo "Ciao!" alla parete, saltò fuori dal letto e poi si diresse in fretta al bagno. Fece comparire una porta (questa volta apparve senza problemi) e la richiuse avendo così un momentaneo "rifugio" e un po di privacy.

Zoro, guardandola in cagnesco, la vide sparire sbattendo la porta del bagno, non aveva intenzione di salutare nessuno lui, non dopo quel seccante risvolto!

Sembrava che l'unica che si stesse divertendo in quel momento fosse Robin. Non la finiva di sghignazzare sotto le coperte, le era tornata la risata facile come sull'isola. Forse era solamente felice. Zoro guardò male anche lei per un attimo e poi le fece mezzo ghigno, dissentendo e sbuffando.

"E' meglio che ti metti qualcosa addosso.." le sussurrò pianissimo e lei gli rispose con un "Pensa per te" altrettanto bisbigliato ma divertito.

Mentre Zoro e Robin si sistemavano come potevano, Nami uscì dal bagno e fece un sorriso a Sanji, che preso alla sprovvista da quel cambio repentino d'umore, ricambiò meccanicamente. La rossa si avvicinò al tavolo e il cuoco spiegò subito che quella non era opera sua, così Nami gli chiese a bassa voce se c'era ancora della torta al mandarino, versandosi distrattamente del tè nella sua tazza e balenandogli uno sguardo apparentemente indifferente. Il cuoco sorrise e annuì e si diresse verso il frigo.

L'isola dove tutto si complicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora