Oltre quel muro

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Nami osservava quella bestia che continuava ad annusare l'aria, lì davanti a quel muro strano, un po' trasparente e opaco, una cosa mai vista prima. Quella barriera pareva non avere fine.

Zoro si era seduto, o meglio, la pantera a tre code si era seduta e pareva proprio aspettare qualcosa, allungando il muso in alto e alla sua destra. La navigatrice si chiedeva che diavolo sentisse di così interessante per insistere a rimanere in quel posto. Era rimasta indietro con le mani sui fianchi per alcuni minuti ad osservare la cosa enorme che era apparsa davanti a loro assecondando il volere dello spadaccino, ma ora iniziava a scocciarsi. E lui non la badava minimamente.

"Zoro! Non credi anche tu che sia meglio..." riiniziò a dire per l'ennesima volta ma poi vide qualcosa muoversi dietro quel muro opaco. Sembrava una figura umana che camminava. Quella che era solo un ombra longilinea poi si fermò, proprio davanti alla pantera e quest'ultima scattò su quattro zampe avanzando un poco e bloccandosi col muso a pochi centimetri dalla barriera. Nami la seguì, rimanendo però sempre a debita distanza, aveva la sensazione che quel muro fosse pericoloso.

"Zoro, è meglio non toccare quella cosa secondo me.." gli disse, ma il felino sembrava in un mondo tutto suo, troppo intento a fissare l'ombra oltre la parete, emettè poi un lamento più che un ruggito, uno strano verso che la rossa non seppe come interpretare, pareva triste.

Nami si fece coraggio e avanzò un poco e dopo pochi istanti capì tutto. Osservò quell'ombra alta un po' più di lei e poco dopo vide apparire distintamente un palmo sfocato. Le venne da piangere.

"Robin..?" disse la rossa e la pantera finalmente si girò a guardarla un attimo emettendo un ruggito come dire, "avevo ragione io stavolta". Poi l'animale tornò a fissare quella mano.

Nami rimase sbalordita, probabilmente lo spadaccino con quell'olfatto aveva sentito il profumo della mora e l'aveva seguito compiendo un impresa impossibile per lui, che era solito perdersi nei percorsi più semplici. Con quel potente senso invece, aveva sentito in modo chiaro la direzione da prendere ed era riuscito nel suo intento, anche se ora lo spadaccino-felino e l'archeologa erano divisi da un muro. Incredibile ma vero, quella feroce pantera a Nami faceva una tenerezza enorme ora.

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"E' lui.." disse Robin con la mano a mezz'aria, era ben attenta a non toccare quella parete.

Il cuore le batteva forte, quell'ombra grande non aveva nulla della corporatura solita dello spadaccino ma lei aveva intuito lo stesso che si trattava di lui, lo sentiva dentro di lei che era così. Vedeva sfocatamente ora anche qualcosa di grande e tondeggiante in primo piano, ma era tutto oscuro, davvero non si capiva cosa ci fosse al di là di quel muro. Intuì che Shade aveva probabilmente trasformato anche Zoro in qualcosa, come aveva fatto con il cuoco.

Il destriero, dietro di lei, era rimasto immobile, in silenzio, quasi a contemplare la veridicità di quell'affermazione, poi si avvicinò anche lui a studiare quell'ombra e tutti e due notarono una macchia chiara aprirsi per un attimo in quella sagoma nerastra.

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La pantera ringhiò all'improvviso mostrando i denti aguzzi e Nami, che si era un attimo persa nei suoi pensieri, sussultò.

"Che c'è ora, eh?!" esclamò e osservò il felino scuotere il musone e cominciare ad andare a destra e a sinistra in agitazione. La rossa guardò anche l'ombra della probabile Robin e notò qualcosa di strano. Quell'ombra era cambiata, aveva mutato forma e si muoveva in modo inconsueto, in realtà non sembrava più una corporatura umana quella. C'era qualcosa che non andava..oppure Robin non era sola. Nami pensò che molto probabilmente nei paraggi doveva esserci anche quel farabutto di un cuoco ma quella sagoma che era davanti a loro non aveva minimamente le sembianze di due corpi umani, neanche se fossero stati molto vicini e sovrapposti.

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