Quelle lenzuola di ciniglia viola erano cangianti e morbide, le ricordavano le ali dell'animale nel quale era stata trasformata precedentemente. Forse allo spadaccino era venuto in mente il tono di quelle ali quando aveva pensato ad un colore per le coperte.
L'archeologa gattonò sinuosa sul letto, gli si mise a fianco e poi, con finta indifferenza, gli si sedette sopra, a cavalcioni. Zoro corrucciò solo un poco il labbro inferiore e studiò quel completo che lei aveva addosso, non sapeva minimamente come potesse denominarsi ma senza dubbio lo stava apprezzando. Non aprì bocca, contemplò intensamente quell'indumento. La mora indossava un babydoll maculato, la stoffa che ricadeva sotto il reggiseno era un po trasparente, nulla di eccessivo, piuttosto di classe, come lei era.
"Sai, ero sinceramente indecisa, magari avresti preferito qualcosa, non so...tipo questo" disse Robin e chiuse gli occhi un attimo. In un bagliore veloce il babydoll sparì lasciando posto ad un completo intimo classico ma di un colore decisamente intrigante, rosso bordeaux.
Zoro socchiuse le labbra e tolse le mani dalla nuca, lentamente.
"Mm..sapevo di aver sbagliato" disse lei controllando con la coda dell'occhio l'avvicinarsi di quelle mani.
"Questa giornata è stata abbastanza difficile.." replicò lo spadaccino mentre i suoi palmi venivano a contatto con i fianchi di lei e scorrevano più su "Perchè vuoi torturarmi anche tu?"
Robin sentì un pulsare sotto alle coperte, nel frattempo le mani di Zoro erano arrivate ai suoi seni e salendo ancora, giunsero alle spalline del reggiseno. Lui poi infilò le dita sotto e gliele abbassò. La mora chiuse gli occhi avvertendo una carezza scendere lungo le braccia e poi quella pressione ripresentarsi sui suoi seni, si ritrovò già a respirare più profondamente.
Zoro strappò quel reggiseno nel mezzo, dove le due coppe si incontravano, e lei commentò divertita che era stato brutale.
"Ne puoi sempre far apparire un altro.." fece lui, nel frattempo quelle mani un po callose la percorrevano tutta e la mora si perdeva in quel contatto.
Poi lui volle tirarsi su ma fu bloccato, Robin fece apparire delle braccia che lo trattennero ributtandolo giù e lei poi si chinò su di lui. Lo spadaccino si ritrovò con il viso tra i suoi seni così li agguantò iniziando a baciarli e succhiarli, prima delicamente e poi con più decisione. Probabilmente era quello che desiderava lei in quel momento, decretò. La mora ansimò a quelle fitte piacevoli e poi sentì della musica propagarsi nella stanza, era quella canzone rock che aveva sentito anche sulla nave, era opera dello spadaccino? Doveva essere così.
"Non voglio che gli altri due...hai capito" le disse. Zoro, quindi, aveva pensato a quella canzone per cercare di camuffare le loro effusioni. La mora soffocò una risatina e lui continuò con più vigore quello che aveva iniziato.
Poi ad un tratto si bloccò proprio, inspirò sonoramente, gli era balenata in mente una cosa.
"Mah..non è che quella bambina..? Possa vedere?" disse con una faccia buffa e Robin scivolò un po' giù verso il suo viso e lo baciò. Poi apparvero tante mani intorno al letto che afferrarono le coperte da ogni lato e coprirono del tutto i due con quel plaid viola, rimasero al buio là sotto.
"Adesso è più a suo agio, samurai? Lei non ci vedrà.." La mora in realtà non ci aveva neanche pensato a quella cosa, era stata totalmente concentrata nel godersi quel momento. Zoro non rispose, non con le parole. La cinse con le braccia e la mora gli si appiccicò addosso, crollando su di lui, i loro corpi vennero totalmente a contatto, le loro labbra si cercarono e si trovarono, unendosi bramose.
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" Shade...ci sei?"
Jo era ancora perso in quel contatto, con le labbra perennemente attaccate alle sue, però aveva avvertito come dei fremiti in quel corpicino. Il ragazzo tentava di richiamarla col pensiero, come era già successo, sapeva che lei lo percepiva perfettamente. Aveva deciso di invocarla anche per un altro fatto. La verità era che si sentiva un po in imbarazzo. Quelle persone nel nascondiglio stavano vivendo un momento intimo e lei pareva proprio concentrata nel seguirli, in quel momento aveva perso anche il contatto con gli altri due, quel pirata biondo e la ragazza rossa, e lui se n'era accorto.
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L'isola dove tutto si complica
AdventureStoria Zorobin, seguito della storia "Questa volta lo farò io" da me edita. L'avventura all'isola dei selvaggi è passata e i due amanti cercano di tornare alla loro vita normale con la ciurma. Ce la faranno a dimenticarsi e a resistere all'attrazion...