Capitolo 7

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Sono restata con Gionata quasi tutto il pomeriggio, abbiamo guardato più di 2 film, abbiamo giocato un po' con la Play e io l'ho preso a colpi di cuscino perché non mi lasciava vincere, bello no? Ahahahah, verso le 6 più o meno è andato via perché doveva vedersi con un certo Nicolò, a quanto ho capito è il suo migliore amico. Mi ha detto che se volevo potevo restare nella sua stanza ma non credo di restarci,non voglio farmi i fatti suoi, quindi mi alzo dal letto e vado verso la mia camera, mi sono portata addosso la sua coperta, è qualcosa di bellissimo credetemi. Mi metto sulla scrivania e cerco di studiare un po', per domani dovevo studiare due pagine di latino e quindi mi metto subito all'opera, sperando che il mal di testa non mi interrompa.

Studio per i miei buoni 30 minuti, la prima pagina l'ho finita, ed ero arrivata alla metà della seconda fino a quando mi squilla il telefono e sul display leggo "Luke (mio) 🖤🦋". Chi poteva essere se non quel coglione?

Inizio chiamata
N: pronto?
L: Hey babe, come ti senti?
N: bah, il mal di testa sta passando più o meno, poco fa ho preso qualche pillola.
L: mh capisco capisco.
N: tu invece? Come stai? Oggi non te l'ho chiesto.
L: io bene, un po' scocciato perché non mi va di studiare ma domani c'è interrogazione e sono costretto. Ti sto invidiando baby.
N: ahaha tranquillo, anch'io sto studiando vedi, non mi va di recuperare tutto insieme.
L: studiamo insieme? Così è meglio.
N: certo, anzi mi fai un favore

Resto in chiamata con Luke finché non abbiamo finito tutti e due di studiare, ci siamo aiutati a vicenda e mi ha fatto distrarre dai miei dolori, grazie a dio.
-Nu scendi o salgo io? La cena è pronta- sento urlare da Valentina -scendo io, non preoccuparti- urlo di rimando, scendo le scale e noto che Gionata è già tornato e accanto a lui c'è un ragazzo, capelli ricci e alto, anche lui come Gionata pieno di tatuaggi, credo sia Nicolò. Gionata si avvicina a me e anche il suo amico per poi fermarsi davanti a me -Nico, lui è Nunzia, Nunzia lui è Nicolò- Bingo, si è il ragazzo che pensavo io, ma non ci vuole una licenza per riconoscerlo ahaha -ciao- dice lui avanzando verso di me -ciao Nicolò,piacere- e ci scambiano un bacio per ogni guancia, in effetti mica è grande, avrà all'incirca l'età di Gionata, siamo dei ragazzini quindi meglio darsi un bacio anziché la mano -ti fermi qui?- chiedo -si, Valentina ha insistito, e anche tuo padre- ridacchia -okay okay, spero solo che non becchi la febbre- questa volta rido io -hai la febbre? Sei un po' pallida ma pensavo che era la tua carnagione- dice incrociando le braccia -no purtroppo ho preso la febbre- dico, ma Valentina ci interrompe -su dai ragazzi mettetevi a tavola,parlate dopo, oppure la cena si fredda- ci rimprovera. Noi annuiamo e andiamo a tavola, Gionata è alla mia destra e alla mia sinistra c'è mio padre, mentre Nicolò è alla destra di Gionata accanto Valentina. Io cerco un po' di mangiare, anche se non mi va proprio, ma con molta fatica e molto tempo, mangio quasi tutto quello che c'è nel piatto. Mi alzo e prendo l'ennesima aspirina di oggi e la ingoio, per poi sedermi di nuovo a tavola.

Sono ancora a tavola, sto parlando un po' con Valentina, stiamo cercando di conoscerci meglio, è una donna davvero d'oro, Gion e Nico sono usciti fuori a fumare e mio padre è andato su a dormire perché domani deve alzarsi presto per andare a lavorare, sono le 23:06 quindi ci sta, io non ho proprio sonno, infondo oggi non ho fatto praticamente un cazzo, a parte studiare ecco. -Vale io vado a casa, si è già fatto un po' tardi e mia mamma mi vuole dentro- dice Nicolò entrando dalla porta accompagnato da Gionata -certo Nicolò, vieni quando vuoi, non c'è bisogno che io te lo dica lo sai- dice la signora accanto a me salutando Nico con un bacio sulla fronte -certo Vale lo so- sorride lui -ciao Nu- dice venendo verso di me e cingermi la spalla con un braccio dandomi un bacio sulla guancia -ciao Nico, buonanotte- e gli schiocco un bacio sulla guancia, Nicolò va fuori accompagnato fino alla porta dal migliore amico, e poi quest'ultimo entra in casa. -Ragazzi io vado su, si è già fatto tardi,anzi molto tardi, buonanotte e non create disastri- dice Valentina salendo le scale, io e Gionata ridiamo e le diamo la buonanotte, finché non scompare in mezzo al corridoio -sai la febbre è diminuita, adesso è 38- dico rompendo il silenzio -ah si?, menomale- dice girandosi verso me -eh si, non c'è la faccio più con questo maledetto virus- dico e lui si limita a guardarmi, per molto tempo. Sembra quasi imbambolato. -Gion...praticamente ci conosciamo pochissimo, ti va se parliamo un po' di noi?-

No No // Sfera Ebbasta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora