Capitolo 54

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-ragazzi siamo arrivati a fine anno finalmente!- ci dice la professoressa entusiasta di ciò, e onestamente lo sono anch'io, fin troppo. -come sapete ogni anno ci sarà una festa qui a scuola, dove potete invitare amici della scuola e non, si terrà il 10 giugno, alle ore 22:00!- mancano solo 5 giorni, e sarà la fine di tutto quest'anno scolastico, che palle, non so neanche se ci andrò -tu vai, giusto?- mi domanda Luke. Non gli ho ancora detto niente, aiutatemi vi prego -non lo so, non mi fa impazzire l'idea- gli confesso -eddai, ti divertirai! su pensaci- mi tira una piccola gomitata -va bene...ah Luke...poi ti devo parlare- da dove ho tirato fuori tutto questo coraggio non lo so. Lui annuisce semplicemente e ritorna a seguire quello che stava dicendo la prof.

dopo le 6 strazianti ore mi precipito fuori per tornare a casa, ma Luke mi ferma. Oh no, mi ero dimenticata che dovevo parlargli, cosa faccio? non posso dirglielo ora! -allora, che mi dovevi dire amo?- mi chiama pure amore... se gli dico tutto in fretta lo uccido praticamente -Lu, ne parliamo dopo, non è un argomento facile- cerco di fargli capire -va bene- mi dice semplicemente per poi accompagnarmi a casa

rientro in casa e subito vengo assalita da Gionata, mi sono dimenticata di dirvi che ormai ha tolto il gesso da qualche giorno e detto sinceramente...lo preferivo con il gesso al piede -Hey bastardo calmo, dimmi- rido -hai parlato con Luke?- sospiro, sapevo che doveva dirmi questo -no Gio, ma gli ho detto che devo parlargli, devo solo trovare le parole e il momento giusto- stavolta il ciuffo rosso sbuffa -si ma sbrigati, io non so stare senza di te- fa la voce da bambino e poi mi lascia più baci sulle labbra -Gio su, nell'arco di questa settimana gli parlo, te lo prometto- gli sorrido e torno a baciarlo. Ho sbagliato tutto, sin dall'inizio.

ho spiegato a Gionata il fatto del ballo, e vuole venire con me, nonostante io gli abbia detto di no. Gli ho detto di no per il semplice motivo che forse non avrei detto in tempo tutto a Luke, ma so già che è una testa dura e verrà lo stesso, anche senza di me.

-stasera usciamo?- mi chiede Gionata di punto in bianco -dove vorresti andare?- ridacchio -al cinema- dice con fare ovvio -va bene rosso- gli sorrido mentre lo guardo. -scendiamo verso le nove, il cinema apre alle dieci e il tragitto in macchina c'è- mi spiega -ti lascio decidere già i vestiti- ride mentre mi fa un occhiolino. Sono le sette e mezza, penso che ce la farò dai, mica sono così lenta. Pensando e avendo la testa tra le nuvole ho già scelto cosa mettermi, devo solo aspettare.

-stiamo uscendo!- avvisa Gionata, mio padre e sua madre ci augurano una buona serata e andiamo verso la macchina di Gio, per poi iniziare a incamminarci verso la meta diretta.

-ma quindi quale film dobbiamo guardare?- chiedo tenendo per mano il rosso -scegli tu dai- oh no, pessima scelta -io voglio guardare Frozen- ridacchio mentre guardo la faccia impietrita di Gionata -mi dispiace, andiamo a vederlo su- lo trascino nella sala e compriamo i biglietti per poi sederci -cazzo Nu, sono tutti bambini!- dice ridendo -ma che ci posso fare io- rido anch'io, devo ancora crescere di cervello.

-grazie per avermi fatto vedere Frozen per ben due ore eh- fa il finto offeso Gio -eh su, non è stato poi così male- lo spintono un po' -oh...ehm...Nunzia girati- mi dice Gionata -perché?- domando confusa -tu fallo e basta- mi volto dietro di me ma non vedo niente, finché non vedo Luke con i suoi amici, oh cazzo non proprio ora -cazzo Gionata vieni, andiamo!- lo prendo per mano e cerchiamo di nasconderci in mezzo la folla per poi iniziare a correre fino in macchina ridendo come imbecilli -capitano tutte a noi- dico prendendo fiato dopo la corsa appena fatta -siamo un disastro- dice ridacchiando Gionata per poi baciarmi. Vorrei che i giorni fossero sempre così.

No No // Sfera Ebbasta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora