Capitolo 43

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Mio padre e Valentina stanno praticando tartassando Gionata con le loro domande mentre io lo guardo soltanto, senza pensare a nulla, mi basterebbe avere solo lui in questo momento. Dopo l'ennesima domanda di Vale e la risposta di Gionata, quest'ultimo mi guarda e mi sorride, e subito io ricambio avvicinandomi un po' -su lasciamo i due fidanzatini da soli- dice Valentina a mio padre per poi uscire dalla stanza -non lo sanno ancora?- mi chiede piano -a quanto pare no...- dico anch'io a bassa voce sedendomi sulla sedia accanto al letto -ho avuto paura sai?- gli confesso, lui mi sorride e mi prende la mano -mi dovrai sopportare ancora per tanto tempo- ridacchia e fa uscire un risolino anche a me -ti posso dire una cosa? solo una- mi chiede -dimmi- dico stringendogli la mano -dammi una possibilità. solo una. io...ti amo da impazzire- dice a voce bassa sospirando, vederlo così è un gran colpo al cuore, io sono così confusa, sto entrando in tilt -Gionata...io non posso- dico abbassando lo sguardo -perché non puoi? Nunzia guardami, io nel mio futuro voglio solo te- dice tutto questo in un tono basso, spezzato e disperato provocandomi mille brividi. Io incoscientemente inizio a piangere, senza un perché -perché piangi? perché non puoi darmi un'altra possibilità? devi fidarti di me- mi accarezza la guancia, io gli prendo le mani e le metto sopra i miei occhi mentre le lacrime scendono più insistentemente sulle mie gote -Giò, prova a capirlo da solo- dico guardandolo negli occhi tenendogli sempre le mani -hai paura se ricapita?- io scuoto la testa -qualcuno ti ha detto qualcosa su di me?- chiede ancora, e io scuoto di nuovo la testa -ho capito- sospira, e fu lì che il mio cuore perse un battito -sei andata avanti? non è così?- chiede ancora con un tono più basso e aumentando le mie lacrime e piano piano faccio cenno con la testa -con chi?- dice ancora in tono più basso e ancor più spezzato -con....con..L- riesco solo a dire l'iniziale del nome per poi scoppiare in un pianto ancor più forte -okay, ho capito con chi- dice voltandosi dall'altra parte e staccando le sue mani dalle mie -per favore, esci- mi chiede -Gionata, ti prego...- continuo a piangere -esci, non voglio sentirti- mi ripete ancora, dentro di me qualcosa si è rotto, che cosa non lo so ma è andato in mille pezzi. A passo svelto mi dirigo fuori dalla stanza ed esco immediatamente fuori dalla struttura nonostante i richiami di mio padre e di Valentina, ho bisogno di stare tranquilla per i fatti miei. Il cielo è cupo e credo che fra poco pioverà, come al solito mi dirigo nel mio bellissimo e solitario parchetto, appena metto piede dentro inizia a diluviare ma a me ben poco importa, le mie lacrime si mischiano insieme alle gocce di rugiada, mi dirigo verso una vecchia quercia sedendomi lì sotto, per poi iniziare a pensare a tutto ciò che mi è successo in quest'arco di tempo. Ne ho viste di tutti i colori, e ancora il destino mi gioca brutti scherzi. Sono così stupida, mi sa che sono ancora piccola per certe cose. Resto lì per molto tempo, veramente tanto tempo, e dopo ritorno a casa, zuppa e priva di emozioni. Non credo che andrò a scuola, è l'alba praticamente, saranno le 5 del mattino circa, non ho controllato il telefono neanche per sbaglio. Quando arrivo a casa subito crollo in un sonno profondo, per poi svegliarmi il pomeriggio, con gli occhi gonfi e rossi.

Ore 15:01

-hey amore, sei sveglia?- dice Valentina entrando in camera mia -si Val, da più di mezz'ora- le dico -cosa è successo ieri? perché sei scappata in quel modo?- mi domanda sedendosi sul letto -ho litigato con Gionata- le confesso -come mai?- mi accarezza i capelli -ormai sono quasi due mesi che ci siamo lasciati, mi ha detto che voleva un'altra opportunità ma diciamo che... ormai non posso più fare niente- dico trattenendo le lacrime, Valentina se ne accorge e subito mi accoglie in un caloroso e caldo abbraccio, e io mi faccio cullare dal suo dolce profumo.

È arrivata lora di accendere il telefono, fosse per me lo butterei ma mi sono proprio dimenticata di tutto e di tutti. Appena lo accendo mille notifiche mi si parano davanti, tra cui migliaia e migliaia di messaggi

Da Luke (mio) 🖤🦋:
Sto bene tranquiii

Da Luke (mio) 🖤🦋:
Hey ma che fine hai fatto?

Da Luke (mio) 🖤🦋:
Ma sei viva oppure no?

Da Luke (mio) 🖤🦋:
No vabbè ma io ci perdo le speranze

E altri messaggi. Molti altri messaggi per precisare.

A Luke (mio) 🖤🦋:
Hey scusa, sono viva non ti preoccupare, come stai?

Da Luke (mio) 🖤🦋:
Ma che fine avevi fatto?

Gli è lo dico o no? e se si incazza?

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