Capitolo 10

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Pov's Nunzia
Non riesco a prendere sonno. Sono passate le 02:00 di notte e ho la testa piena di pensieri. Non vedo l'ora che questa cazzo di febbre mi passa, non c'è la faccio più. Il mio telefono si illumina, segno di una notifica.

Cecilia 🤮
Se smetti di venire a scuola per sempre fai un favore a tutti. 💋

Cecilia 🤮
So che hai la febbre, prego Dio che finisci in ospedale. 😘

Ecco la troia di turno. Viene in classe con me ed è una puttana di prima categoria. La sopporto da quando andavo alle medie, in 2 superiore ho avuto un fidanzato, il mio primo amore, e questo coglione mi ha tradita con 'sta zoccola.
Sono stanca,stanca di tutto, ho pochi amici, a scuola non sono una delle migliori, mia madre mi ha abbandonata e tutti mi parlano dietro. Non è la prima volta che soffro su quest'argomento, e le cicatrici sulle mie braccia lo confermano. "E se mi taglio di nuovo? che male c'è?" penso nella mia testa. Infondo, non mi è rimasto nulla, quelli come me non hanno niente perdere. Con la testa decido se è meglio tagliarmi o no, ma piano piano gli occhi si chiudono e mi addormento, sognando la vita che vorrei fare.

È ora di pranzo, e io non ho completamente fame. Sto ancora pensando alla mia decisione, e sono sempre più convinta di volerlo fare -Vale, non preparare per me grazie,io non ho fame- neanche aspetto una sua risposta che mi chiudo in camera. Misuro la febbre ed è a 37.4, questione di pochi giorni e finisce tutto, grazie Gesù. Cammino un pò per la stanza alla ricerca di qualcosa di tagliente, non ho la minima intenzione di uscire di qua dentro, apro vari cassetti, cerco sulla scrivania ma non trovo nulla. Ma poi mi viene in mente la mini borsetta da viaggio con dentro dentifricio, spazzolino, filo interdentale e cose varie. Corro subito a prenderla e cerco il più veloce possibile lì dentro. Bingo, l'ho trovata. Era la mia migliore amica un tempo, passavo con lei ogni minimo secondo, la portavo sempre con me, la mia bellissima lametta. La spezzo e tolgo la lama, è così liscia, luccicante e maledettamente appuntita che ne sono affascinata. Delicatamente l'appoggio sul mio polso dalla parte non tagliente, e noto quanto è fredda. La giro e stavolta l'appoggio dalla parte dove si ci può ferire, sto per incidere sulla mia pelle di nuovo quelle maledette cicatrici che mi facevano stare bene un tempo, ma il ticchettio della porta mi ferma -posso entrare stupida ragazza?- Sia maledetto Luke in questo momento porca puttana. Mi affretto a nascondere la lama sotto il cuscino e lo faccio entrare -allora, come va? stai meglio?- chiede sedendosi e poggiando lo zaino accanto a sé -si, la febbre è diminuita. Fra pochi giorni torno a scuola- sforzo un sorrido -sicura di stare bene?- chiede lui incerto. Questo è il brutto di avere un migliore amico, ti capisce con un solo sguardo. -si sicura, solo che mi è tornato di nuovo il mal di testa- dico inventandomi la prima cosa che mi è passata per la testa -ohw,okay Babe. Allora, da quale materia vogliamo iniziare?- che bello, se l'è bevuta.

Abbiamo finito di studiare e di fare i compiti, molto spesso lui mi richiamava perché ero con la testa in area e mi chiedeva se volevo continuare oppure fermarci, ma con molti sforzi ho appreso più o meno tutto.
-Mi dici cosa ti passa per quella testa vuota?- dice picchiettando con le dita nella mia nuca -ma smettila cretino,ti ho detto che ho mal di testa, così mi fai stare peggio- continuo a mentire -oh mi scusi sua maestà- ridacchia -dai ti conosco, perché eri con la testa tra le nuvole? c'è qualcosa che mi devi dire?- continua lui -mh no, lo sai che ti dico sempre tutto...- dico mordicchiando il labbro inferiore e abbassando la testa -ne sei sicura? sai perfettamente che puoi parlarmi di tutto, e che io ci sono- dice accarezzandomi il mento -lo so Luke,lo so...- mi butto tra le sue braccia e mi lascio cullare dal suo calore e dalle sue carezze,ma ad interrompere il nostro momento è il suo telefono che suona, lo guarda e dice -mi spiace baby, ma mamma Luke's ha bisogno d'aiuto- "ne avrei bisogno anch'io così tanto Luke" penso con la mia testa ma maschero la mia espressione ridacchiando e dicendogli di stare tranquillo e che può andare, mi lascia un casto bacio sulla guancia e se ne va.

Finalmente siamo di nuovo io e te migliore amica. Riprendo la lama sotto il mio cuscino e sta volta non esito neanche un secondo, nessuno adesso può interrompermi. Inizio a incidere dei tagli retti sulla mia pelle, sono sempre più profondi e sto macchiando interamente la mia maglietta e una delle tante coperte che si trovavano sul letto. Faccio circa 5 tagli, tra i quali 3 di questi profondi, per poi smettere. Pulisco la lama con la maglietta e la poso di nuovo sulla mini borsa, sono sicura che non sarà l'ultima volta che la vedrò. Levo la mia maglia e strappo una parte abbastanza grande per fasciarmi il braccio,neanche mi importa di disinfettare le ferite,prendo il restante tessuto che è rimasto dalla maglietta e anche la coperta sporca, per poi crearci una palla e buttarla sotto il letto, prendo una felpa gigantesca e la indosso per non creare sospetti se qualcuno entra dentro la stanza. Mi guardo intorno e la mia attenzione viene catturata da una parte del pavimento, dove c'è un diario,lo prendo e noto che è quello di Luke.

Pov's Narratore
Nunzia inizia a sfogliare il diario, nota tanti disegnini e scritte varie, ogni tanto ci sono dei giochini che facevano insieme e alcune Polaroid attaccate che ritraevano i due giovani. Ogni tanto trova scritto anche il suo nome con un cuore, oppure delle frasi che si dicevano e che valevano tanto per loro due, ma Nunzia non si accorge che aveva le mani macchiate di sangue, e che successivamente macchiò il retro del diario e alcune pagine...

No No // Sfera Ebbasta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora