Capitolo 40

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Pov's Gionata
-Nicolò!- lo chiamo ad alta voce facendo girare sia lui che il tipo accanto -a rieccolo- sussurra Luke ma nonostante questo capisco cosa ha detto -mi spieghi che cazzo ci fai con il mio migliore amico?- dico con tono arrogante e avvicinandomi molto a lui -Hey bello calmati- mi dice ridendo e spingendomi indietro -Gionata lascia perdere dai- mi dice Nicolò prendendomi da un braccio -ma lascia perdere che cosa Nicolò? grazie di esserti messo dalla parte di questo ragazzetto eh- dico levando la sua presa e andando verso casa mia a passo svelto, io e Nicolò dopo faremo i conti.

Pov's Nicolò
-ma che gli prende?- chiede il ragazzo accanto a me -non lo so Lu- dico sospirando e sedendomi di nuovo -vai da lui dai- dice alzandosi -cosa? no Lu, ne sei sicuro?- gli chiedo -si tranquillo, chiarisci con lui- mi sorride e mi dà una pacca sulla spalla per poi andare via, ma perché Gionata non ci diventa amico? quanto minchia saremo fighi tutti e tre? Chiamo al ciuffo rosso per ottenere la segreteria telefonica, ma lo chiamo finché non mi risponde, non mi importa. Dopo quasi trenta chiamate finalmente risponde

Inizio chiamata:

G: che cosa vuoi?
N: ti posso spiegare per piacere?
G: parla e muoviti
N: con Luke ormai è quasi un mese che ci sono amico, e ogni tanto parliamo e usciamo, tutto questo
G: e perché saresti suo amico? Nicolò cazzo, è il ragazzo che mi ha fatto perdere la mia fidanzata, ma ti rendi conto?!
N: no Gionata! lo vuoi capire che lui non c'entra nulla? che ci puoi fare se è innamorato di lei? e poi sei stato tu a perdere Nunzia, lei sceglieva te e lo sapevi benissimo
G: si forse è vero, ma in ogni caso è un mocciosetto antipatico e viziato
N: no invece, se lo impari a conoscere non le penseresti queste cose
G: Nicolò ma la smetti! non voglio parlare di sto qua, basta!
N: mamma mia e va bene! domani vieni a casa mia, ciao Fra
G: ce vediamo Nic

Almeno ho rimediato, che loro diventeranno amici lo dubito fortemente, ma mai dire mai.

Pov's Nunzia
-Ok allora ragazzi, ormai siamo alla metà di maggio, mancano solo due settimane al primo giugno e come sapete ogni anno ci sarà una festa/riunione qui a scuola per decidere meglio cosa fare, sarà domani sera alle ore 20:00, mi raccomando tutti puntuali e vestitevi eleganti! detto questo iniziamo la lezione- la prof di italiano ci ha annunciato questa notizia e cazzo se adoro questa cosa -ti rendi conto, quanto cazzo sto adorando sta cosa Luke!- dico esaltata al mio migliore amico -si ma calmati oppure domani sarai già morta- dice ridendo -come ogni anno andiamo insieme?- chiede -ma certo, ti pare- gli dico -ti dico già di non farmi aspettare- dice giocando con i suoi capelli -vai tranquillo- dico ridendo e iniziando a seguire la lezione, sento che domani sera sarà una serata mooolto lunga.

L'indomani
Ore 19:23

Ho deciso di mettere un vestito aderente di velluto rosa chiaro, ho messo dei tacchi neri anch'essi di velluto e ho preso una pochette nera per mettere il minimo indispensabile, ho finito di fare tutto, aspetto solo che Luke mi venga a prendere.
-posso entrare?- chiede Gionata da fuori la porta -si- dico in un tono secco, lui entra dentro e chiude la porta alle sue spalle -sei bellissima- mi sussurra ammirandomi -grazie- dico facendo un sorrisino, dentro sto prendendo fuoco -dove stai andando?- mi chiede -a scuola da me stanno facendo una riunione, devo andare per forza- dico sistemando i miei capelli -stai andando da sola? posso prendere la macchina e accompagnarti benissimo io- mi chiede sperando in una risposta positiva, ma proprio in quell'attimo suonano alla porta -in realtà sto andando con Luke, e credo che questo sia lui...- dico guardandolo -ah...certo, okay vai- mi sorride e mi lascia un bacio sulla guancia, gli sorrido e scendo giù, non riesco ad essere arrabbiata con lui, lo amo tantissimo, ed essere come prima mi manca. Apro la porta d'ingresso ed esco fuori per poi chiuderla di nuovo -questa volta sei stato tu a farmi aspettare- dico ridendo a Luke, porta dei pantaloni neri proprio come la sua camicia, le scarpe bianche e i suoi capelli ben sistemati -ma dai non è vero- dice in tono divertito - sei bellissima- continua sorridendo -grazie, lo sei anche tu- ricambio il suo sorriso ed entriamo in macchina, la serata non è nemmeno iniziata e io sono già in imbarazzo.

-ringrazio tutti voi per essere venuti, questa è una scuola molto diligente ma lo sapete meglio di noi che è per il vostro futuro, detto questo divertitevi e questa sera sarà festa per tutti- annuncia il nostro preside per poi scatenare un applauso da tutti noi alunni. Io e Luke siamo andati nel suo gruppo di amici, che per fortuna conosco tutti e sono dei ragazzi simpatici e abbiamo deciso di giocare al gioco della bottiglia, insomma per passare un po' di tempo, visto che qui dentro non c'è neanche mezzo alcolico. Dopo quasi un'ora a giocare a questo stupido gioco smettiamo e alcuni vanno a ballare mentre alcuni vanno già a casa nonostante sia ancora presto, sono circa le undici e mezza -vabbè raga io vado dalla mia tipa che sta già a rompe, ce vediamo- dice Arturo per poi battere un cinque a Luke e scompigliare i capelli a me -quel bastardo mi ha scombinato i capelli- dico in tono divertito mentre li aggiusto -dai che non è niente- ride Luke mentre mi dà una piccola spallata -andiamo a ballare?- mi chiede -ma se siamo negati- dico scoppiando a ridere -dai per tanto è un lento, basta che non mi pesti i piedi per me ok- si mette a ridere e mi trascina in pista -non volevo ballare, ti odio- dico mentre gli pesto il piede di proposito mentre rido -dai stupida mi fai male!- dice ridendo e allontanandosi di poco per poi avvicinarsi di nuovo a me. Le sue braccia mi avvolgono la vita mentre le mie stanno sul suo collo, dire che siamo vicini è dir poco. Lui ha come l'impressione di volermi dire qualcosa ma non sembra sicuro. Visto che i nostri corpi sono attaccati stavolta si avvicina con il viso e quando sento il suo respiro su di me finalmente parla -ti amo- mi sussurra prima di baciarmi.

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