Capitolo 47

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Ho preparato lo zaino con dentro nulla, visto che a scuola non devo andare ma non devo far sospettare nulla a mio padre -io vado, ciao- corro fuori senza neanche aspettare la risposta di Valentina e quella di mio padre. Prendo il cellulare nel mentre aspetto Luke e chiamo Gionata, non so se oggi vado a trovarlo, ma a dir la verità mi manca un casino.

Inizio chiamata:
G:pronto?
N: hey Gion, ti ho svegliato?
G: no no, non preoccuparti, che succede baby?
N: nulla, volevo semplicemente sentirti
G: ti manco? ahaha
N: forse un pochiiino
G: anche tu mi manchi, oggi vieni?
N: Non lo so, cercherò in tutti i modi di venire, ok?
G: va bene piccola
N: adesso vado Gi, mi manchi tanto
G: ciao babe, pure tu

Fine chiamata.

Non vedo l'ora di parlare con Luke, sono indecisa, e se non mi decido rischierò grosso. Lo vedo avvicinarsi a me e mi lascia un bacio sulla guancia, per fortuna, che io ricambio. -allora andiamo?- mi chiede -si dai andiamo- ci dirigiamo in un posto a me sconosciuto, questa strada non l'ho mai presa e nemmeno mai vista, e dopo circa 40 minuti di macchina, a quanto pare arriviamo. -ma mi vuoi rapire? questo posto è inquietante- dico ironica mentre lui scoppia a ridere -semmai ti strozzo e lascio giacere il tuo cadavere qui- dice ridendo -andiamo cogliona- mi stringe un fianco e andiamo dentro una casetta che sembra abbandonata, ma all'interno è tutt'altro che abbandonata. -come conosci questo posto?- gli chiedo guardandomi intorno -ci vengo spesso, per pensare o quando voglio isolarmi- mi spiega -è bella- gli dico riferendomi alla casa e lui mi sorride -allora? cosa dovevi dirmi ieri?- dice sedendosi sul letto, e così come lui anch'io mi metto sul letto -è difficile da spiegare- ridacchio nervosa -a parole tue eh- mi prende in giro -vai a fanculo- dico ridendo -allora...- esito un po' -noi due cosa siamo? e non mi dire quello che vuoi tu, mi lasci con un milione di dubbi- dico puntandogli un dito contro ‐beh...inutile dirti che sono stra fottutamente innamorato di te, e questo lo sai. Adesso che siamo...come dire...più intimi, abbiamo iniziato a baciarci e cose così, perché non provare ad essere più che amici?- ecco la fatidica domanda. che dovrei rispondere?

Pov's Gionata
-e dove sta Nunzia?- chiedo a mia madre -sta a scuola Gion, sono solo le undici- mi risponde accarezzando una ciocca del mio ciuffo. Afferro il mio telefono e cerco di chiamare Nunzia, tutte le volte mi risponde la segretaria telefonica, quindi credo proprio che sta a lezione. -vabbè, comunque più tardi vieni? insieme a Giuseppe, e anche insieme a Nunzia magari- le dico ancora una volta -certo piccolo, va bene- mi sorride mia madre -e devo darti anche una notizia- continua e io le faccio cenno di continuare -domani pomeriggio puoi uscire- dice felicissima -che fortuna, stare qui ed essere controllato dai dottori non è bellissimo- dico sospirando e ridacchiando. Finalmente domani tornerò a casa e cercherò in tutti i modi di riprendermi ciò che è mio.

spazio autrice:
capitolo corto, mi spiacee

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