Capitolo 17

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Cosa? Io ho declinato la nostra uscita? Ma in che senso, c'è non gli scrivo da ieri sera. O è arrabbiato con me o non lo so

A Luke (mio) 🖤🦋:
Ma che stai dicendo? Luke non ci sentiamo da ieri sera!

Da Luke (mio) 🖤🦋:
📸 Foto

Da Luke (mio) 🖤🦋:
Questo come me lo spieghi?

A Luke (mio) 🖤🦋:
Cazzo Luke te lo giuro, non ti ho scritto nulla!

A Luke (mio) 🖤🦋:
Non so come sia successo, non so niente ma ti giuro su quello di cui ho più caro, non c'entro nulla

A Luke (mio) 🖤🦋:
Cazzo Luke rispondi, ti prego!

Come è stato possibile? come gli è arrivato quel messaggio? Metto subito il telefono in tasca e scendo giù. Devo assolutamente risolvere questo problema -Nunzia dove vai?- mi chiede Valentina -devo...uscire un attimo, ritorno fra un'oretta- mi affretto per dirigermi verso la porta ma la voce di mio padre mi ferma -e no signorina tu resti qua, noi adesso dobbiamo uscire, andiamo a fare una passeggiata e poi ceniamo fuori- solo ora noto che Nicolò non è più in casa e Valentina, Gionata e anche mio padre erano ben vestiti -vai a cambiarti su- continua mio padre sistemandosi la giacca -ma pa...- cerco di dire ma mi interrompe -niente ma, vai su- non mi resta che arrendermi, quando cazzo dovrei parlare con Luke adesso?

Sono quasi 2 ore che siamo in macchina, non so assolutamente dove mio padre ci stia portando, Gionata è dietro insieme a me e io cerco in tutti i modi di contattare il mio migliore amico.

Da Gionata 💘:
Tutto bene? sembri scossa

A Gionata 💘:
Sisi, tranquillo

Anche lui ha notato che l'ansia mi sta divorando. Non riesco ancora a trovare una spiegazione a tutto quello che è successo. È tutto così strano.

Mio padre ci ha portati al mare, qualche chilometro avanti c'è un ristorante, praticamente come il ristorante dove mi ha portata Gionata. Provo per l'ennesima volta a chiamare Luke, ma ricevo soltanto la sua segretaria telefonica. Lui odia quando qualcuno mente, oppure odia quando sono fredda con lui, come il messaggio che gli ho inviato poco dopo l'uscita della scuola, ma cazzo non sono stata io! Il ragazzo dai capelli rossi mi affianca e mi prende per un braccio -mi dici cosa ti succede?sei strana- dice con un tono basso per non farsi sentire da mio padre e sua madre -nulla Gio, veramente- mento spudoratamente -mh, credi che questo bel faccio che mi ritrovo ci creda?- dice alzando un sopracciglio e ridendo, provocando anche la mia risata -nulla, una piccola lite, solo questo- dico continuando a camminare -mh e con chi?- chiede lui sempre al mio fianco -con Luke, ma nulla di che- mi accarezzo il braccio e mi mordo il labbro, spero veramente che non sia nulla di che -oh, vabbè si sistemerà- mi lascia un bacio in fronte e va avanti, cingendo la spalla della madre. È veramente carino e sta volta sono sicura al 100%, lo amo.

Siamo tutti e 4 in macchina, stiamo per arrivare a casa, non è neanche troppo tardi, sono solo le 21:38 quindi molto probabilmente credo che andrò a casa del mio migliore amico, voi dite che sono una pazza? beh non mi importa, le priorità vengono prima di tutto.

Sto camminando verso casa sua, mio padre ha cercato di fermarmi dicendo che era tardi, oppure che avrei dato fastidio e cose così ma non mi interessa,  devo risolvere questa situazione il prima possibile. Eccoci arrivati, sono davanti la porta di casa sua e ho un'ansia terribile, spero che mi apra lui "Din Don" ecco, il danno è fatto. -Oh ciao Nunzia, come mai sei qua? è tardi, è pericoloso camminare a quest'ora- ecco che le mie speranze si sono distrutte, mi ha aperto sua madre, è una donna veramente gentilissima -si lo so, mi dispiace anche per il disturbo, ma sa, devo parlare urgentemente con Luke- dico cercando di non essere troppo invadente -certo, entra tesoro,è di sopra nella sua stanza- mi fa entrare e chiude la porta dietro di noi, io salgo su e arrivo finalmente davanti la sua camera. Neanche ho pensato di bussare, sono direttamente entrata nella sua stanza, ma se sarei arrivata pochi secondi dopo credo che mi sarebbe arrivato un infarto. Luke era davanti l'armadio, con addosso soltanto un asciugamano che era legato alla sua vita,e le goccioline d'acqua cadevano dai suoi capelli per attraversargli il petto e la schiena, lui sente subito il rumore della porta e si volta per vedere chi è appena entrato, mi guarda negli occhi e giuro di aver visto Luke prendere un colpo -cosa ci fai tu qui?- chiude l'armadio e viene verso di me. Oh no Luke fidati, resta a qualche metro di distanza, potrei rischiare l'infarto sennò -io...beh ecco...- ed ecco qua che balbetto. Ma porca troia è mai possibile che succede sempre?! Sento sia la faccia che l'intero corpo andare a fuoco -Luke dobbiamo chiarire. Non sono stata io a mandare quel messaggio, devi credermi- dico io guardandolo -e allora chi è stato?- dice mentre si avvicina, ma per Dio non sa stare fermo? e io come prima, mi allontano di qualche passo -non lo so, non ne ho idea, non so trovare una spiegazione a ciò, ma sono sicura che non sono stata io!- dico facendo dei gesti con la mano e lui si limita a sbuffare -sai che odio le bugie- dice lui restando fermo. Aww cucciolo ha imparato! no okay Nunzia, resta seria per l'amor di Dio -lo so Luke, ma è la verità! ti prego credimi- dico io con sguardo pietoso -si ma allora chi è stato? il fantasma di casa tua? dai cazzo Nunzia, non me la prendo se mi dici che non volevi uscire, ma voglio sapere il perché eri fredda e il perché continui a mentirmi- dice lui avvicinandosi notevolmente -non sono stata io- dico scandendo bene le parole e allontanandomi, ma di poco -perché ti allontani?- sta camminando ancora verso di me, non so che rispondergli, sto solo camminando indietro ma la vita ha deciso di giocarmi un brutto scherzo, eccomi intrappolata al muro -allora? perché?- il suo petto sta per coincidere con il mio, ha le braccia incrociate e toccano sotto il mio seno. Chiamate un'ambulanza vi prego. Lui mi sfiora il braccio e a me partono mille brividi, giorno sbagliato per non mettere il reggiseno... oh cazzo -perché ti faccio quest'effetto?- dice continuando a fare domande, siamo letteralmente come adesivi, le sue mani sui miei fianchi e le mie guance che prendono fuoco, i nostri visi coincidono, tranne le nostre labbra, manca poco affinché si tocchino tra di loro, si stanno sfiorando e sento già una piccola pressione sulla mia bocca, ma come l'altra volta, la porta si apre di scatto.

No No // Sfera Ebbasta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora