Capitolo 56

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dopo pochi minuti di macchina io e Luke arriviamo a scuola, ho un'ansia terribile. appena entriamo dentro, le luci colorate ricadono anche su di noi, la musica è fortissima e ci sono veramente più di mille persone. -belli miei!- sentiamo urlare alle nostre spalle, ci voltiamo e vediamo Nicolò -figo mioo- gli urla di rimando Luke prima di abbracciarlo -ciao Nic!- gli dico felice di vederlo, lo reputo un fratello -Hey bimbetta- mi lascia un tenero bacio sulla guancia -andiamo a divertirci, su!- dice Nicolò prima di tirare me e Luke dai polsi, perfetto, in questo momento non posso parlare con Luke.

dopo due buone orette a divertirci con Nicolò, decido che è arrivato il momento di tirar fuori tutto -vieni Lu- lo prendo per mano e lo trascino in una parte dove la musica è meno forte -devo parlarti, ricordi?- gli chiedo e lui annuisce -è che...non so da dove iniziare, ecco- dico nervosa -hey stai tranquilla- dice accarezzando una mia guancia -devo parlarti di Gionata. Vedi Lu, tu sei perfetto, il ragazzo che tutti vorrebbero, però non so, c'è qualcosa che mi lega ancora a Gionata, spero solo che tu mi comprenda, non voglio perderti, sei una delle persone più importanti della mia vita Luke- dico giocando con le mani e non guardandolo -lo so che stai con Gionata- mi dice subito dopo -come?- alzo la testa verso di lui -Nuni, non sono stupido. Quando mi hai chiamato l'altra volta lo sapevo che era solo per far ingelosire lui, vi ho visti al cinema, tutti i vostri messaggi sdolcinati, lo so- mi dice semplicemente, con un tono calmo -io...io, mi dispiace- dico veramente mortificata mentre lui sospira -non fa niente...io...più tardi ti darò una cosa okay?- mi dice e io annuisco confusa -ma devi aprirla dopo le due di notte, mi prometti che non lo farai prima?- chiede ancora una volta -si certo però..perché? cosa è?- gli chiedo confusa. Vedo che dalle tasche dei jeans estrae un foglio piegato più volte, e me lo porge -tieni, e mi raccomando, aprilo dopo le due- mi dice -io adesso devo andare, scusami- continua, e io annuisco mentre gli faccio un piccolo sorriso. Lui mi abbraccia, fortissimo, e non so del perché di questa sua reazione. Anch'io a mia volta lo stringo forte a me e mi lascia un bacio in testa -voglio solo che tu sia felice, e spesso per rendere felice la persona che si ama la si deve lasciar andare via, però ricorda che ti amo Nunzia- dice mentre mi tiene le mani. Mi viene da piangere, lo sto facendo soffrire un casino -e tu ricorda che sei tutta la mia vita, ok?- dico con voce tremante, lui sorride e annuisce, mi abbraccia un'ultima volta e poi lo vedo salutare con un fortissimo abbraccio Nicolò, per poi andare via da scuola. Non so perché di questa sua reazione, e non vedo l'ora di leggere quello che c'è scritto sul foglio. Ormai qua non ho più niente da fare, quindi chiamo il mio ragazzo.

inizio chiamata

G: pronto?
N: hey Gio, mi vieni a prendere?
G: si certo, arrivo
N: grazie

fine chiamata

termino la chiamata e mi dirigo verso Nico -Nic mio, io sto andando via ok?- dico mentre lo abbraccio -va bene, salutami il coglione- dice ridendo -lo farò- ridacchio e ci scambiamo un bacio sulla guancia, e poi io esco fuori ad aspettare Gionata.

sono pochi minuti che aspetto, ovviamente fuori è buio, e nonostante sia giugno, tira un venticello abbastanza fastidioso. sono con le braccia conserte che guardo le mie scarpe mentre aspetto Gionata, ma nel frattempo qualcuno mi tira una spallata -scusami non ti ho vista- dice il ragazzo voltandosi verso di me, si volta e vedo Luca, il solito ragazzo che incontro sempre -ah Nunzia, sei tu!- mi riconosce e mi sorride -si, tranquillo Luca- gli sorrido anch'io -vai in questa scuola?- mi domanda -si, purtroppo- ridacchio -ah, non ti ho mai vista anche se ci vengo spesso, il mio migliore amico frequenta questa scuola- ridacchia anche lui -mh davvero? chi è?- gli domando -non so se lo conosci, Nicolò Rapisarda - ecco, c'è mai qualcuno che non conosce Nicolò? -scherzi? è come se fosse mio fratello- gli sorrido -perfetto, abbiamo tante cose in comune- ride. la sua risata è carinissima, incrocio i suoi occhi e lì scatta qualcosa in me, mi sembra che somigli a qualcuno, ma la mia testa non riesce ad identificare chi, ma io questi occhi, li ho già visti, ne sono sicura. -come mai sei qui fuori da sola?- mi domanda -aspetto una persona che mi viene a prendere- gli spiego -ah ok, capisco- mi sorride e in lontananza vedo la macchina di Gionata avvicinarsi -è arrivato, mi ha fatto piacere rivederti Lu, sento di potermi fidare di te- gli confesso -anch'io, sei simpaticissima, sarà il destino che ci starà facendo incontrare sempre. ci vediamo eh, buonanotte- ride e se ne va, bah, il destino, e chi ci crede più al destino

-gli ho parlato Gio- dico al mio ragazzo mentre siamo fuori in giardino a fumare -come l'ha presa?- mi chiede -non ho capito bene, però mi ha dato una lettera, che devo aprire dopo le due di notte- dopo aver detto questo prendo il cellulare e guardo che sono le 02:14, perfetto, poi l'apriro. -vabbè dai, poi la apri- dice Gionata buttando il mozzicone di sigaretta a terra -finalmente possiamo stare insieme, mi sembra un sogno- dice sorridendo mentre mi prende le mani -ti amo tanto- gli sussurro e lui mi lascia un dolcissimo bacio

sono salita in camera e mi sono subito messa il pigiama, sto rigirando la lettera più volte nelle mie mani e quando ho preso coraggio la apro.

"Sarò veloce, non ti voglio annoiare troppo con i miei monogami inutili. So già che tu ami Gionata, e io rispetto la tua decisione, all'amore non si comanda, e appunto io sono innamorato di te, ma è destino che io e te non possiamo stare insieme. stare al tuo fianco mi farebbe ancor più male, quindi ho deciso di andare in America, da mio padre. se ritornerò non lo so, non puoi cercare di fermarmi anche perché io sto già in aereo, ecco perché ti ho detto di aprire la lettere dopo le due di notte, molto probabilmente fra qualche ora atterrerò là. te lo dico chiaramente, ma cerca di capirmi, io non posso stare un minuto di più qua. Sei fantastica, e io mi sono innamorato della persona unica che sei. Ti amo, cerca di non dimenticarti di me."


Cosa vorrebbe dire? è un addio giusto? perché l'ha presa così? addirittura trasferirsi, per colpa mia. Il senso di colpa si diffonde in tutto il corpo e mi sento come un vuoto dentro, per poi dopo poco, scoppiare a piangere, rendendomi conto che una delle mie ragioni di vita, se ne è andata, forse per sempre.

"Toc Toc" bussano alla porta e credo proprio che sia Gionata, e infatti dopo aver detto "Avanti", entra proprio lui.

-posso dormire con te?- mi chiede con una coperta sulle spalle -certo, vieni- si sdraia accanto a me e mi abbraccia -non mi lascerai mai tu, vero?- gli domando mentre gli accarezzo i capelli -mai, sempre al tuo fianco, te lo prometto-


FINE.

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