Capitolo 8

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-si ma non c'è molto da dire su di me- esclama lui -dai, allora dimmi quel poco che vuoi dirmi- dico sorridente io -inizia tu- fa segno con la testa di iniziare -beh, ho avuto un'infanzia non tanto bella, mia madre se così posso chiamare,mi ha abbandonata all'età di soli 3 anni, mio padre si è fatto in 4 per me e non mi ha mai fatto mancare nulla, all'età di 14 anni sono andata a lavorare come aiutante in una cartolibreria, volevo comprarmi le mie cose con i soldi che mi sudavo, anche se mio papà guadagnava abbastanza, ma ho preferito fare così. Certe volte sono complicata e stronza, e molto spesso anche antipatica, non ho mai avuto dei amici veri,che mi sono restati accanto, soltanto uno che è appunto il mio migliore amico, ci conosciamo sin da piccoli, quando mia madre se ne è andata ricordo che sono stata con lui,o almeno quello che mi ha detto mio padre, io ho ricordi sfocati di quel giorno.- gli occhi iniziano a pizzicare, e continuo a ripetere nella mia mente di non piangere,voglio sembrare una tipa forte -mi dispiace, anch'io ho avuto un'infanzia difficile. Da piccolo non me la passavo chissà quanto bene, ma ero comunque felice,mio padre è andato a convivere con un'altra donna,dopo aver tradito mia madre (so che non è la verità ma la storia deve andare così, poi vedete il perché :3) sono andato a scuola solo per mia madre, infatti non ero un asso, anzi, ero il peggiore della classe,pensavo solo a farmi i cazzi miei e fumare. Anch'io come te ho lavorato, non volevo comprare sigarette e cose varie con i soldi di mia madre che a malapena bastavano per pagare le bollette, quindi mi sono arrangiato, poi mia mamma ha trovato un lavoro migliore e adesso siamo apposto- conclude lui con un'espressione che non riesco a decifrare. Vorrei tanto abbracciarlo, ne ho di bisogno, ma non so come potrebbe reagire. Dai ci buttiamo? Massì, mi butto tra le sue braccia e metto le mie mani sul suo collo, lui all'inizio resta rigido e freddo ma dopo un bel po' di secondi ricambia -perché mi stai abbracciando?- mi sussurra -ne ho di bisogno- metto la testa nell'incavo del suo collo. Restiamo così per un paio di minuti e dopo ci stacchiamo lentamente -mi dispiace- abbasso il viso e lui me lo alza con due dita -e di cosa- chiede restando a pochi centimetri da me -beh... c'è non lo so,mi dispiace punto- dico balbettando un po', lui mi abbraccia, ma è stato solo un abbraccio veloce -andiamo a dormire dai- dice scompigliandomi i capelli, in silenzio ci alziamo e andiamo su, ognuno nelle proprie stanze.

Sono le 12:28, sono sveglia da più o meno un'oretta, la testa è completamente passata mentre il mal di pancia ancora no, con il vomito non siamo messi malissimo ma sto ancora di merda. La febbre è ancor di più diminuita e piano piano mi sto riprendendo, in questi giorni ho praticamente guardato un casino di film e serie TV, e non mi va di continuare a stare così. Vorrei uscire fuori in giardino ma non voglio peggiorare la situazione, quindi scendo giù, dove sta Valentina -Ciao Vali- sorrido e lei ricambia il mio saluto, voglio aiutarla a cucinare e nonostante lei mi avesse detto di non preoccuparmi ho deciso lo stesso di aiutarla. Ci siamo divertite tanto, e ringrazio Dio che sia così simpatica, oppure non so cosa avrei fatto, mio padre oggi finisce alle 5 di lavorare, quindi aspettiamo solo Gionata per poi mangiare. Quest'ultimo dopo 5 minuti scende e iniziamo a mangiare.

Sto girovagando per la mia stanza in cerca di qualche cosa da modificare ma non trovo praticamente nulla, solo l'armadio, devo decisamente fare un po' di shopping. Mi stendo sul letto e leggo un libro.

"toc toc"
il rumore della porta mi fa sobbalzare, ho quasi finito il libro e sono le 4:45 quindi credo sia mio padre, che avrà staccato prima dal lavoro -è aperto- urlo per farmi sentire, la porta si spalanca e no, quello non è mio padre -si può bitch?- dice lui entrando -Luke! cosa ci fai qua?!- dico io sorridendo -sono venuto a darti compagnia, insistevi così tanto che mi hai fatto ripensare all'idea- ridacchia lui buttando il suo zaino a terra -grazie, sono felicissima che sei venuto- sorrido guardandolo e lui si butta sul letto,precisamente sopra di me, abbracciandomi -mi sei mancataa- urla piano -scemo alzati così mi uccidi, e comunque mi sei mancato anche tu- rido -allora, ti prometto che verrò qua ogni giorno per aiutarti con lo studio ok?- chiede lui mettendosi accanto a me  -mamma miaa se lo fai veramente ti riempio d'oro, lo giuro Luke- lui ride e mi dice che lo farà, lo abbraccio di nuovo e restiamo così.

Spazio autrice:
allora regà, vi piace la storia?
quanto sono carini Luke e Nunzia? aww, oppure preferite Gionata e Nunzia? comunque tempo al tempo, presto ci saranno taaanti colpi di scena :3

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