Capitolo 42

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sono più di due ore che stiamo aspettando in sala d'attesa, ed è veramente straziante stare qua, il cuore va più veloce del normale, ho la testa che mi pulsa e non ho le capacità di connettere e di capire quello che sto facendo, il mio intero corpo trema e mille pensieri mi tormentano la mente, non sappiamo che cosa gli sia successo, non sappiamo se sta bene, se è in fin di vita, se non è nulla di che oppure se si deve operare, non ci vogliono dire assolutamente nulla, Valentina è esasperata ormai e mio padre preoccupato, ma la paura che sto provando io credo che non la stia provando nessuno. Un dottore esce da una sala lì vicino e fortunatamente viene verso di noi -mi può spiegare cosa ha mio figlio per piacere! sto impazzendo, ho il diritto di sapere tutto!- dice urlando Valentina e piangendo, e a me sale sempre di più l'ansia -signora la prego di calmarsi, suo figlio ha avuto un incidente, una macchina lo ha investito in pieno e ha battuto la testa, adesso è in coma ma dovrebbe svegliarsi tra un paio di orette, riporta una gamba rotta e varie contusioni lungo tutto il corpo, niente di preoccupante- per me sentire questa frase è come una ventata d'aria, il fatto che Gionata sia in coma mi spaventa ancora, ma ho sentito il dottore no? andrà tutto bene. Mi alzo piano piano dalla sedia e per poco non cadevo, le gambe tremano troppo, menomale che ci stava mio padre a prendermi -Hey piccola, siediti altrimenti potresti cadere- dice mio padre tenendomi da un braccio -io...io....io ho solo bisogno di un po' di aria fresca- con un passo svelto mi dirigo verso l'uscita dell'ospedale, e appena esco mi sento un po' meglio, dalla mia tasca estraggo una sigaretta e un accendino, della nicotina in questo momento mi fa più che comodo. Dopo aver buttato il mozzicone della sigaretta a terra mi dirigo verso le macchinette per comprarmi una bevanda iper zuccherata visto che non ho forze, prendo semplicemente un succo di frutta e ritorno dentro quella sala d'attesa del cazzo. Il mio cellulare è spento, mi sono scordata di tutto, nella mia testa esiste solo Gionata. Dopo un'oretta circa vediamo dei dottori uscire dalla stanza di Gionata o almeno crediamo sia quella, sembrano nervosi e fanno avanti e indietro provocando un ulteriore accelleramento al mio cuore -signori Boschetti?- domanda un dottore e Valentina fa cenno con la testa -abbiamo riscontrato un problema, non so cosa sembra che abbia Gionata, forse fra poco avrà una crisi epilettica, dobbiamo fare in fretta e per favore voi dovete stare calmi- il dottore in fretta e furia si allontana cercando degli aggeggi e i suoi colleghi mentre io mi metto le mani in faccia, una crisi epilettica? cazzo, ma voi sapete cosa è una crisi epilettica? se gli si danneggia qualcosa? se qualcosa va storto? il mio piede batte sul suolo del pavimento, ma non perché lo voglio io ma le mie gambe stanno facendo tutto da sole, mi sta mancando l'aria e mi gira la testa, in mente mi vengono scene indecenti di Gionata con del sangue ovunque e non voglio più entrare nei dettagli, queste immagini non si vogliono togliere dalla mia testa, e più appaiono, più a me viene da vomitare, sento tutto il mondo ovatto, sembra un limbo. Sono minuti, forse ore che guardo questo cazzo di pavimento, non m'importa più niente, non ce la faccio più a sentire il mio cuore che batte a 200 molto probabilmente, è seriamente straziante.  Dopo ore su ore una dottoressa stavolta si avvicina a noi e per fortuna ci dà buone notizie -è andato tutto bene, Gionata come appunto le avrà detto il dottore ha avuto una crisi epilettica, cosa di pochi minuti ma che si è ripetuta più volte,ma adesso è quasi un'ora che non gli succede niente ed è uscito dal coma, sta semplicemente dormendo, appena si sveglierà, ve lo comunicheremo- ci sorride e va via, appena sento quelle parole stranamente mi passa tutto, il mio cuore adesso batte normalmente e ricomincio a sentire tutto come prima, il mio corpo non trema più e cazzo se sono felice, non mi resta che aspettare, voglio vederlo immediatamente. Dopo circa mezz'ora, o forse un'ora dei dottori escono definitivamente dalla stanza di Gio -il ragazzo è sveglio, da circa venti minuti, si ricorda tutto e non ha riscontrato nessun problema mentale, potete entrare ma mi raccomando di fare attenzione, non respira ancora bene e ha dei tubi d'aria su per il naso- il dottore prende una cartella che si trovava lì vicino e ci saluta andando via, io insieme a Valentina e mio padre ci affrettiamo ad entrare nella stanza di Gio, appena lo vedo sono così felice, non so perché ma mi è mancato, solo ora noto che è notte fonda, però vedere Gionata conciato in questo modo mi distrugge -Hey...- sussurra piano

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