Capitolo 55

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I giorni passano e non ho ancora parlato con Luke, domani ci sarà la gran festa e si, non sono totalmente sicura nell'andarci, quindi oggi dovrò scegliere, dovrò pur comprare qualcosa di carino no? Stavo pensando però, se vado alla festa, a Luke potrò dire tutto lì. Sarebbe un buon momento, magari preso dal divertimento e dalla felicità non darà molta importanza alla cosa, anche se so che infondo non andrà a finire così. Si, ho deciso, ci andrò.
Oggi stranamente a scuola Luke non è venuto, ho provato a mandargli un messaggio più volte ma non mi risponde.

sono passate 2 ore, e finalmente quella testa di cazzo mi ha risposto

Da Luke (mio) 🖤🦋:
Sorry amor, stavo con i miei amici a scegliere tutto per domani, sai quanto rompono il cazzo 🥵

A Luke (mio) 🖤🦋:
Sisi lo so tranquillo, divertiti ❤

Adesso però, detto sinceramente sono più calma.

-sono a casa- urlo non troppo forte, Gionata scende e mi lascia un bacio stampo -ciao- mi saluta e io gli sorrido -alla fine io domani vado, tu vieni con me?- gli chiedo prendendo un bicchiere d'acqua -nah, non voglio più andarci- fa spallucce -uh, perché Boschetti?- gli chiedo -sai...non voglio vedere certe facce- dice mandando gli occhi all'indietro -dai Gio- lo guardo -hey tranquilla, però non voglio venire- dice abbracciandomi -va bene, se proprio insisti- dico lasciandomi cullare dalle sue braccia.

sono in cerca di un vestito non troppo da troia, ma neanche da suora, e purtroppo non ne riesco a trovare manco mezzo. Ho girato tutto, non trovo un cazzo. Entro nell'ennesimo negozio e noto un vestito rosa pastello, interamente coperto da brillantini, che ricade aderente sui fianchi. È davvero bello, penso prenderò questo, ma devo abbinare delle scarpe, anch'esse rosa magari. Intanto pago il vestito e mi dirigo in altri negozi in cerca delle scarpe, per poi trovarle. Sono semplici, dei tacchi non troppo alti, con il tacco grande, anch'esse rosa pastello in velluto. Perfetto, ho praticamente tutto. Dopo aver speso tutto il mio patrimonio (che non ho, da specificare) torno a casa, soddisfatta dei miei acquisti

-uhh, fammi vedere cosa hai comprato!- dice Gionata elettrizzato -no! domani- gli faccio la linguaccia -sei cattiva- mette su un labbruccio tenero tenero che immediatamente bacio -sai che ti amo, vero?- mi chiede una volta terminato il bacio, annuisco -e tu invece lo sai?- gli chiedo a mia volta e anche lui annuisce. Ci sorridiamo e iniziamo a fare i coglioni e a scherzare, come sempre in effetti.

gli occhi si aprono piano piano, rivelando a me la figura di Gionata distesa sul mio letto, privo della sua maglietta che in questo momento si trova a terra, e il suo bellissimo ciuffo scompigliato. Guardo l'orario e noto che sono le 11:24, cazzo se ho dormito. Oggi la scuola salta, visto che stasera c'è la festa e devono preparare tutto. Mi alzo e scendo giù, trovando un bigliettino da parte di Valentina e da mio padre dove ci augurano una buona giornata, visto che loro molto probabilmente torneranno per le 18:00 come minimo. Mentre cerco qualcosa da mettere sotto i denti sento abbracciarmi da dietro, Gionata mi bacia una guancia, e all'orecchio mi sussurra -buongiorno piccola- con ancora la voce roca del sonno -buongiorno a te- mi volto verso di lui con un sorrisetto, che lui ricambia.

questo pomeriggio io e Gionata abbiamo fatto le solite cose, abbiamo visto un film, fatto le coccole, fare gli scherzi telefonici a Nicolò e sentirlo bestemmiare, e poi mangiato, ovviamente. Alle 19:30 circa io inizio a cenare, visto che poi devo prepararmi. Mi faccio lo shampoo, asciugo e arriccio i capelli e poi infilo il vestitino e i tacchi per poi truccarmi con del semplice mascara, eyeliner, correttore, illuminante e un rossetto anch'esso rosa scuro. guardo l'orario, sono le 21:58, ma anche se arrivo in ritardo, non cambia nulla -posso entrare?- dice Gionata mentre guardo il risultato finale di me stessa -certo- apre la porta e poi la richiude, mi guarda attentamente, restando senza fiato -cazzo, ma quanto sei bella- sussurra più a se stesso che a me -sei bellissima- si riprende dal suo stato di shock e mi sorride avvicinandomi a sé -grazie- dico mentre arrossisco, mi lascia un bacio casto e poi sento squillare il telefono, Luke.
-vado eh, non torno tardi- rassicuro Gionata -va bene baby, se hai bisogno chiama me- mi sorride e mi lascia un ultimo bacio. Devo dare una svolta alla mia vita.

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