Capitolo 49

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mi avvicino a Gionata e gli lascio un bacio sulla guancia, lui subito dopo sbuffa e mi dice -non speravo in questo bacio- faccio finta di non sentirlo e mi chiudo la porta dietro, per poi addormentarmi tra le braccia di Morfeo sul mio letto.

'DRIIN DRIIN'

Sveglia del cazzo, ho un mal di testa allucinante. Con fatica mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno per prepararmi e dopo mezz'ora sono già pronta, prendo lo zaino e mi dirigo sotto a fare colazione visto che ieri sera neanche ho cenato. Finisco e corro subito a scuola, arrivando con qualche minuto di anticipo -ciao raga!- saluto Luke e Nicolò che parlavano vivamente -buongiorno morta, stai bene?- mi domanda Nicolò -sei pallida- continua Luke -si sto bene, ho solo mal di testa- dico loro la verità -okay okay, adesso vado, Mario a quanto pare mi chiama- dice ridacchiando Nicolò guardando il suo gruppo di amici -ci vediamo dopo belli- batte un pugno a Luke e mi lascio un bacio in fronte a me -sicura di stare bene?- mi ripete Luke -ma si, non ti preoccupare- gli sorrido e lui mi abbraccia baciandomi. Devo ancora abituarmi a tutto ciò.

Mio padre stranamente oggi mi ha presa prima da scuola, non che a me dispiaccia, semplicemente mi sembra strano. -sicuro che non sia successo niente?- gli domando per l'ennesima volta -si, te lo dico per le centesima volta, non c'è nulla amore, stai tranquilla- dice aprendo la porta di casa facendomi entrare -ciao Vale- saluto allegramente ricevendo la sua risposta dopo pochi secondi -Hey balena spiaggiata- mi rivolgo a Gionata che è sul divano a pancia in su. È buffo, ed è così tenero, ho le guance rosee e i capelli scompigliati, si sarà alzato da poco. -se io sono una balena tu sei una mucca- dice divertito provocando una mia risata. Scuoto la testa divertita e prendo una bottiglietta d'acqua sorseggiandola. -Nuni, più tardi io e tuo padre usciamo, vuoi venire oppure resti a casa?- mi chiede Valentina -oh no resto decisamente a casa, devo mettermi sotto con lo studio, le verifiche finali sono alle porte- ridacchio, se penso che fra pochissimo tempo avrò quell'ansia che mi perseguita sin dalla prima elementare faccio prima a suicidarmi -va bene, non ti preoccupare-

Il pomeriggio è passato abbastanza velocemente, sono le 18:03 e ancora i miei non sono venuti. Ormai definisco Valentina come una madre

'Toc Toc'

Bussano alla porta, sarà sicuramente Gionata, è l'unico a stare a casa -avanti- urlo affinché mi senta, e dalla porta entra proprio il ciuffo rosso -ti disturbo?-, si riferisce ai quaderni e libri che ho in mano -no non preoccuparti, siediti- gli faccio cenno con la testa di sedersi sul letto.

-ti vorrei parlare- sospira dopo un lungo e imbarazzante silenzio -dimmi tutto- gli dico mettendomi accanto a lui -perché?- sbotta -mh, cosa perché?- gli rispondo confusa -perché ti sei fidanzata con Luke?- AH. Colpita e affondata mia cara Nunzia. E mo che gli rispondo? non voglio ferirlo però... -perché stai insieme a lui se non lo ami per niente?- ma che sta dicendo? Io amo Luke! forse... -come ti salta in mente? a me piace Luke- dico sicura di me stessa -si, e io sono il papa- sbuffa ridendo -so che non sei presa, so che pensi ancora a me, e so che farò di tutto pur di riprenderti- mi accarezza una guancia mentre avvicina il viso al mio. Un brivido mi percorre la spina dorsale, sento il suo respiro solleticare la mia pelle. Non so cosa dire, non trovo parole per ribattere il discorso -non ho mai provato un sentimento così forte per qualcuno, non ti lascerò portare via da un ragazzino, e poi sei innamorata di me, perché non metti fine a questa farsa?- con i pollici disegna dei cerchi immaginari sui miei zigomi facendo trattenere a me un lungo sospiro -ho già fatto una cazzata in passato, perché non ripeterla? e poi a me piace il rischio, se non ti prendo con le buone, lo farò con le cattive- sorride continuando le sue carezze

Pov's Gionata
Dopo aver detto questa frase sorrido compiaciuto e non smetto di accarezzarle la guancia, ho così tanta voglia di baciarla, perché non lo dovrei fare?

-Gionata tu non sei così- disse la ragazza che si trovava difronte a me -Pensi di conoscermi, no non credo proprio- le sussurrai a pochi centimetri dalle sue labbra

Con uno scatto mi avvinghio sulle sue labbra, lei non rifiuta il bacio, anzi mi mette le mani al collo e lo approfondisce. È cotta marcia di me.
-lascialo stare Luke, tu hai me- dico lasciando dei piccoli e umidi baci sul suo collo -non posso- dice balbettando tirando il mio ciuffo -oh sì che puoi invece, fidati- le continuo a baciare il collo fin quando non sentiamo la porta di casa aprirsi -siamo a casa!- urla Giuseppe, dal piano di sotto. -vado nella mia stanza baby- le lascio un bacio stampo veloce e mi dirigo in camera mia. Io sono innamorato perso di lei, come lei lo è di me.

No No // Sfera Ebbasta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora