10. Il gatto e la volpe

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Irene_Tripoli

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Irene_Tripoli Che poi tanto il cielo è lo stesso💙🦋

Charles_leclerc Torno presto, te lo prometto

Carlossainz55 Quanto sdolcinati, vi amo

Charles16 😍😍😍

"Quindi non torna?" Mi domanda rattristata Giulia al telefono, dopo essersi sorbita una serie infinita di lamentele sul fatto che Charles vada direttamente ad Austin, senza tornare prima a casa "A quanto pare" Rispondo seccata mentre parcheggio fuori dalla palestra aspettando spiova un pò per scendere e non slavarmi del tutto "Mi dispiace Ire, davvero" Sospiro guardando fuori per poi salutarla e chiudere la telefonata rimanendo seduta ancora qualche minuto. Fa freddo, piove e mi sento completamente sola in una città che non sa per niente di casa, almeno non senza Charles.

Quando rientro a casa mi metto subito a studiare alcune vecchie telemetrie mandatemi dalla McLaren per prepararmi al meglio al nuovo lavoro, quando una notifica risveglia sia me sia il mio cellulare

"Non ti perdi niente comunque, fa veramente freddo qua"

È stupido, non c'è altra spiegazione. Visuallizzo e non rispondo, come ogni ragazza fa quando è veramente incazzata e vuole lanciare un evidente segnale, poi butto il telefono sul divano e, non contenta, mi alzo scostando con nervosismo anche il computer. Esco in terrazza e, per la prima volta da molto tempo, mi accendo una sigaretta, è un brutto vizio che ho preso in un momento particolare di stress e che fino ad oggi avevo abbandonato, anche grazie alla serenità della mia nuova vita con quel maledetto monegasco. Mi stringo un pò di più nel mio maglione osservando il mare mosso dal diluvio che sta colpendo Monaco, mi rilasso completamente tanto da sorridere semplicemente per questo senso di pace che mi coglie; rientro in casa e corro al computer cercando il primo volo per Austin: questa mattina alle 4, prenoto e chiamo subito Charles

"Ah ma allora sei viva"

"Fa tanto freddo lì? Tipo da maglione o felpa doppia?"

Inizialmente non capisce, strano, e mi fa fare un giro di parole assurde, finchè non cedo e gli urlo praticamente in faccia che è arrivato il momento di venire a vederlo

"Ma sei sicura? Insomma tu-"

"Ci vediamo domani baby, preparati!"

Scoppia a ridere prima di salutarmi e andare, penso, a dormire, mentre io agitatissima vado a fare e disfare cento volte la mia valigia.

Effettivamente fa molto freddo in Texas, specialmente visto che quando scendo dall'aereo è da poco passato il tramonto, e che tramonto. È la mia prima volta in America e mi sento una bambina nel mondo dei balocchi, è tutto così gigantesco, meraviglioso, cinematografico...mi stringo nel cappotto salendo sul taxi e osservando con occhi luccicanti fuori dal finestrino semi ghiacciato "Prima volta?" Mi chiede gentilmente un assonnato taxista, mi si deve leggere proprio in faccia "Già" rispondo ridendo "E come mai proprio il Texas?" Sorrido ancor di più a pensare al motivo per cui io sia qui oggi, pensare che il mio primo viaggio negli Stati Uniti è dovuto a Charles mi fa così strano, era del tutto imprevedibile qualche mese fa, eppure eccomi qua "Per il mio ragazzo" Annuisce tornando a concentrarsi sulla strada mentre al nostro fianco passano quei giganteschi truck da film che a me piacciono tanto quanto qualsiasi altra cosa passi per il mio sguardo. Il sogno americano, ora lo capisco!

Arrivata in Hotel salgo nella stanza indicatami da Charles, dopo aver preso la chiave alla reception, e sistemo un pò di cose, mie e sue. Aspetto circa un'oretta prima che finalmente arrivi il mio ragazzo, sento aprirsi la porta e mi alzo di scatto dal letto correndogli incontro "Neanche non ci vedessimo da mesi" dice lui ridendo abbracciandomi "Se vuoi me ne vado" dico innervosita ma il suo sorriso mi fa passare questo, stupido, atteggiamento.
"Allora, sei pronta per domani?" Annuisco convinta, seriamente emozionata all'idea di andare finalmente in pista, nel suo box, nel suo mondo "E sei poi non ti senti a tuo agio puoi sempre andare via, lo sai vero?" Mi avvicino a lui stringendogli le mani per poi farlo sedere al mio fianco sul letto "Non sarò mai a disagio dove ci sei tu" Mi prende il viso con una mano e mi bacia dolcemente facendomi sciogliere del tutto. "Sai non è poi così freddo" dice ironicamente accarezzandomi la schiena "Potresti togliermi la maglia, per esempio" continua sdraiandosi su di me e sorridendomi "Potrei" mugugno "Ma potrei anche non farlo" lo spintono facendolo cadere di schiena sul materasso e iniziando a fargli il solletico, che tanto soffre, finchè non mi blocca i polsi con la mano destra mentre la sinistra si allunga a prendere il cellulare e a far partire una playlist "L'hai preparata a posta?" Domando a pochi centimetri dal suo viso, osservando sul suo schermo la serie di canzoni italiane che sa adoro "Non ti dispiace il cantautorato - termine che penso abbia imparato solo per questa occasione - italiano, giusto?" Afferro il cellulare e glielo getto giù dal letto incurante dei possibili danni "Per niente" Affermo sulle sue labbra per poi, finalmente, sfilargli la maglietta e fare lo stesso con il mio maglione.

"Mi piace questa" dice ridendo mentre si alza infilandosi i boxer e iniziando a ballare come uno stupido "Sei proprio scemo!" Gli urlo lanciandogli la maglietta e alzandomi per rivestirmi a mia volta venendo però trascinata in quel ballo a dir poco improbabile "Spero almeno tu la sappia cantare" mi dice sollevandomi di peso e 'cotringendomi' a cantarla se voglio scendere dalla sua spalla
"Esco di fretta dalla mia stanza - mi mette giù ridendo quasi quanto me -a marce ingranate dalla prima alla quarta" .
"In fondo anche tu hai le ali sotto i piedi" Gli dico riprendendo fiato una volta finita la canzone e mettendomi infine la maglietta "Già... E che ali!" Scoppio a ridere per la centesima volta questa sera venendo interrotta improvvisamente dal rumore delle nocche sulla porta della stanza, vado ad aprire e mi trovo davanti Lando e Carlos con un sorriso smagliante "Ciao!" dicono in coro entrando senza farsi problemi "Ciao ragazzi" risponde Charles andando a spegnere la musica ma venendo fermato dall spagnolo "Ballavate?" Io e il monegasco ci guardiamo scoppiando a ridere per l'imbarazzo "Può essere" "Allora dai, dedica una canzone hai tuoi nuovi migliori amici" Dice Lando sedendosi sul letto disfatto e osservandomi ansioso "Ok" dico ridendo e scuotendo la testa per poi prendere l'iphone di Charles e scorrere la lista "Trovata!"
"Ce la traduci anche?" Chiede l'inglese rispondendosi da solo con l'aiuto di google "Ahhh" dicono in coro leggendo la traduzione inglese "Effettivamente è scritta per noi" "Ragazzi, ma mi dite perché siete venuti?" Chiedo ma vengo ignorata, come loro solito, così mi convinco che se dovranno dirmi qualcosa lo faranno con i loro lentissimi tempi, mentre io vado a sistemarmi in bagno seguita da uno sconcertato Charles.

Irene's story

landonorris ha risposto alla tua storia

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Irene /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora