47. Buona fortuna

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Mi alzo di tavola camminando abbastanza lontana da non essere sentita da nessuno, salendo in camera e sedendomi sul terrazzo ad osservare il vasto paesaggio davanti a me, nel mentre rispondo.

"Pronto?"

"Ciao Irene, come stai?"

La sua voce, tremante, calda, vivace nonostante tutto. Una pugnalata in una ferita che davo ormai per scontato fosse chiusa

"Non male, tu?"

"Non bene"

Sospira. Sospiro.

"Non so perchè ti ho chiamata, ho visto la foto e prima di potermene accorgere avevi risposto"

"Beh ormai che ci siamo dimmi, cosa c'è che non và? Da quel che so ti sei fidanzato"

La mia voce ora è più fredda e distaccata visto l'argomento ancora doloroso

"Sì...Anche tu"

"Sì"

Per qualche istante cala il silenzio più totale, entrambi vorremmo dire qualcosa ma nessuno dei due ne ha il coraggio, fortunatamente ci pensa lui a rompere gli indugi

"Beh già che ci siamo vorrei dirti che, ecco, mi dispiace che sia finita così"

Dispiace a lui?!

"Se ti fosse dispiaciuto non l'avresti fatto, evidentemente è quello che volevi"

"No! No...Non ho mai voluto finisse tra noi ma che alternative avevo?"

Rido ironicamente alzando gli occhi al cielo, sa che lo sto facendo e io so esattamente che espressione ha lui in questo istante

"Restare, andare avanti, vedere cosa succedeva o perlomeno provarci. Sai per un amore così io avrei- Io ho lottato, non mi sono arresa, ma forse per me valeva più che per te"

"Dovevi dirmelo"

"Hai ragione, ma finiamola qui fa troppo male ad entrambi tirare fuori queste cose"

"Fa male perchè c'è ancora qualcosa, forse"

Sento aprirsi la porta della stanza, mi giro ritrovandomi davanti Nick che, capendo perfettamente con chi io sia al telefono, si siede al bordo del letto aspettando pazientemente io finisca di parlare.

"Sai cosa credo? Che se a una cosa ci tieni, ma ci tieni veramente, allora ti butti, osi, rischi anche con la possibilità di farti male e sai perchè?-

Mi giro a guardare Nick che alza lo sguardo dal cellulare sorridendomi

Perché il bene che si può riceverne vale molto di più di qualsiasi dolore eventuale, ne vale la pena, tutto qua"

"Pensi di non valerne la pena? Pensi sia per questo che non ci provo?"

"Non so cosa valgo io per te ma so che, ad oggi, tu per me non vali più la pena"

Mi passo una mano tra i capelli sorridendo istintivamente, guardando il cielo stellato e respirando l'aria calda della sera

Irene /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora