Irene's story
Rido conseguentemente alla contagiosa risata di Lando al mio fianco, evidentemente ha visto la storia che gli ho dedicato "Oh baby sto male" dice asciugandosi le lacrime e lasciandomi un bacio sulla guancia per poi allontanarsi verso la zona delle interviste per importunare Carlos. Il solito.
Anch'io dopo una linga giornata ho finito il mio lavoro e mi sto dirigendo verso l'uscita quando due braccia, che conosco molto bene, mi avvolgono da dietro spingendomi in un angolo più nascosto e appartato "Charles sei impazzito?!" Mi volto verso di lui ma le sue labbra si uniscono subito alle mie, impedendomi di lamentarmi oltre "Probabilmente" Mugugna quando dopo qualche secondo ci separiamo, scaldati, emozionati, felici.
"Potrebbero vederci" Proseguo io sistemandomi la giacca arancione che il monegasco ha prontamente slacciato "E allora?" Fa spallucce sorridendomi e quando fa così non so proprio resistergli, lo afferro per il colletto della giacca e lo bacio nuovamente "Andiamo in hotel?" Domanda ancora attaccato a me ed io annuisco separandomi da lui e tornando sulla mia strada facendo ben attenzione a non essere vista troppo vicina a lui, anche se temo mi si legga megli occhi che c'è qualcosa di diverso in me."Irene allora, com'è andata questa giornata?" Un sorriso tanto forzato quanto imbarazzato mi dipinge il volto nel momento in cui incrocio Giuseppe proprio all'uscita "Bene, benissimo direi. Carlos ha fatto 161 giri e non è andato per niente male a dirla tutta" Il suo viso onestamente contento per i nostri risultati mi dà una sorta di soddisfazione personale mentre Charles compare alle nostre spalle 'rovinando' quel momento padre figlia che si stava creando, in cui lui non sa di essere mio padre ed io non mi sento sua figlia. "Charles, stavamo giusto parlando di motori!" Lo sguardo del monegasco mi fa diventar rossa all'istante così decido di liberarmi da quella situazione al quanto strana "Perdonatemi ma devo scappare" Ammetto facendo qualche passo camminando all'indietro così da vedere entrambi in faccia "Qualche impegno?" Mi domanda Giuseppe ed io, sorridente, annuisco voltandomi poi con una mezza piroetta e tornando a camminare nella direzione più consona "Potremmo definirlo così, già".
Charles
Tentenno in attesa che l'ascensore si apra poi, quando le due porte netalliche mi lasciano intravedere il corridoio, mi sbrigo a raggiungere la stanza 206 e busso con decisione "Un attimo!" Sento la musica spegnersi all'interno e pochi istanti dopo Irene compare davanti ai miei occhi con solo l'accappatoio addosso "Buona sera, desidera qualcosa?" Mi chiede sorridente e con quella sua tipica aria ironica che mi fa impazzire "Mi hanno detto che qua c'è una ragazza particolarmente bella, ma devo aver sbagliato" Si morde la lingua con la bocca leggermente schiusa per poi voltarsi e lasciarmi vedere solo la sua schiena mentre fa lentamente cadere la sua unica copertura a terra "Molto bene, può andare allora". Non le lascio finire la frase che ho già chiuso la porta alle mie spalle e le sto baciando il collo, dolcemente "Potrei provare a restare, che ne dici?" Le chiedo sussurrandole le parole all'orecchio, lei si volta mostrandosi interamente nuda a me, ma i miei occhi non possono staccarsi dai suoi neppur volendo "Per sempre? " Quelle due semplici parole mi fanno sussultare, non ne capisco a pieno il senso anche se dentro di me non aspettavo altro "Se tu volessi" Rispondo ma il discorso, per mia sfortuna, non avrà mai un seguito. Mentre Irene schiude con dolcezza le labbra il suo cellulare squilla distruggendo in un singolo istante tutta la magia creatasi."Pronto Nick"
"Sì sono in albergo ora, è stata una giornata stancante"
"Oh sono davvero super contenta per te! Dico sul serio, te lo meriti"
"Non so se tornerò finiti questi tre giorni di test, sai alla fin fine dovrei comunque tornare qua"
"V-venire tu? Beh perché no"
"Va bene Nicholas ora scappo, ci sentiamo domani ok?"
"Sì, ti amo anch'io"
Il suo sguardo è ora spento e serio, si alza dal letto raccogliendo l'accappatoio e ricoprendosi mentre io rimango appoggiato al muro osservando silente ogni suo gesto "Devo andare?" Le chiedo anche se mi sembra assurdo come la nostra serata sia passata dallo stare insieme per sempre a questo "Sarebbe il caso, già" Sbuffo annuendo e mettendomi le mani in tasca, non ho intenzione di litigare, non ora. Senza aprir bocca esco dalla camera e mi dirigo verso la mia, non dormirò nemmeno stanotte ma spero che prima o poi tutto questo ne valga la pena.
Irene
Oggi posso dire di aver iniziato la giornata con più calma, ho fatto una ricca colazione in albergo e sono arrivata alla pista insieme a Lando. La macchina proprio come ieri, si è comportata magnificamente nelle mani dell'inglese rallegrando tutti nonostante l'alta tensione che si respira nel paddock.
Ora è pausa pranzo e ho la fortuna di passarla con Giuseppe, stiamo spesso insieme in questi giorni e la cosa non può che farmi piacere a dirla tutta, forse anche lui sente questo strano ma speciale legame che ci unisce "Allora, che ne pensi di questo DAS della Mercedes?" Gli chiedo finendo il mio sacro caffè post pasto "Li odio per aver avuto un'idea così geniale, avrei davvero tanto averla avuta io" Sorridiamo entrambi, dal punto di vista ingegneristico è effettivamente una delle cose più rivoluzionarie di sempre ma d'altro canto entrambi ne soffriamo, lui come Ferrarista ed io come 'donna McLaren'. "Ma se posso vorrei chiederti di te, ti vedo strana oggi" Chiudo gli occhi per qualche istante cercando di capire fino a che punto farmi coinvolgere da questo rapporto prima di ferirmi inutilmente, ma in fondo è papà, non può farmi del male, giusto?
"Diciamo che se la mia vita professionale và a gonfie vele quella privata è tutto il contrario" Poso i gomiti al tavolo sorreggendomi il mento con le mani "Charles?" Continua con le sue domande, sempre più dannatamente mirate ed io mi apro ancor di più "Anche, penso si veda lontano un miglio che tra noi le cose non sono esattamente sepolte" Mi sorride dolcemente afferrandomi laano e tenendola nella sua, grande e forte "Non voglio farmi i fatti vostri ma non tenetevi tutto dentro, non vi fa bene" Annuisco amaramente alzandomi e facendogli un cenno "Facciamo un giro?" Lui acconsente sorridente e mi segue fuori dal bar, dopo aver saldato il conto per entrambi."Da dove iniziare" Mormoro mettendomi le mani gelate in tasca "Prova dall'inizio" Dice semplicemente prima di prestarmi la sua totale attenzione "Io e Charles ci stiamo vedendo, ancora...Ma io sono, sarei fidanzata" Guardo fissa a terra mentre una lieve ed ironica risata gli scappa "Scusa, non dovrei ridere ma siete così giovani e pensate davvero che tutto possa essere deciso in base ad impulsi ed emozioni" "E non è forse così?" Domando quasi retoricamente fermandomi sul posto e voltandomi nella sua direzione "No, diamine no! L'amore è bello, certo, e folle ma non è tutto. Charles ha una carriera immensa davanti a lui così come te e questa relazione mi sembra solo possa distruggere entrambi" Questa volta a ridere sono io, ma certamente non con un'accezione positiva "E allora cosa dovrei fare, rimanere ad osservare come la sua vita procede sapendo che mai nessuno sarà come lui?" Il mio tono si alza salvo poi ricompormi una volta finita la frase "Tutto questo ti fa star bene? Penso sia questa l'unica domanda che devi farti e se la risposta è negativa-" Lo interrompo non volendo nemmeno ascoltare quell'opzione "Mi fa sentire viva, come mai nient'altro prima d'ora" Lui mi sorride dolcemente posandomi una mano sulla spalla e annuendo debolmente "Allora penso tu abbia già la risposta a tutti i problemi che ti stai facendo" Ora, capendo dove voleva andare a parare, sorrido anch'io sentendomi allo stesso tempo così stuoida per non aver colto l'assurda intelligenza di quest'uomo "Già, credo proprio sia così, ma è difficile" Giuseppe mi si avvicina, mi abbraccia e mi sussurra "Non è mai facile ".
Ci separiamo ed io, con le lacrime agli occhi, istintivamente sussurro "Grazie papà ".
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Irene /Charles Leclerc/
Fanfiction"Irene i cantautori dicono che l'importante non è quante volte cadi ma se hai il coraggio di rialzarti Ma dopo mille cadute roventi Non ci resta che imparare a vivere come i serpenti" Pinguini Tattici Nucleari 1 in #F1 (gennaio/febbraio 2020)