19. Semplicemente innamorata

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Irene_Tripoli

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Irene_Tripoli @charles_leclerc A te, che mi hai fatto sentire brividi come nessuno. A me, che ho avuto il coraggio di chiudere gli occhi e buttarmi nel vuoto. A noi, che siamo l'amore descritto nei libri. A questo meraviglioso Natale, che ha portato il miglior regalo del mondo. Grazie

Charles_leclerc Ti amo bambolina 🍭

Charles16 🤯🤯🤯

Carlossainz55 Tutto il bene del mondo.🍀🔥

landonorris 😍😍😍(ovviamente per voi insieme, non per Charles)

MarcoTry Surprised but not disappointed.

Mi sveglio con la luce del sole che illumina completamente la stanza, mi volto e noto Charles beatamente addormentato, ancora vestito, al mio fianco e sorrido ripensando alla notte appena passata, noi due soli a parlare per ore nel totale silenzio che solo la neve può dare. Quando finalmente apre gli occhi e mi sorride, mi ricorda che non è un giorno qualsiasi ma bensì Natale "Auguri amore mio" Si avvicina a baciarmi e io, ovviamente, ricambio il gesto e gli auguri, prima di andare a prendere tutto ciò che abbiamo lasciato in giro, compresi i cellulari ormai scarichi, e prepararmi per l'imminente arrivo delle guide.

Il ritorno al Resort è da entrambi particolarmente apprezzato, viste le difficoltà riscontrate nel vivere nel rifugio. Quando entro nell'igloo in cui fino a pochi giorni prima stavo con Carlos, trovo proprio una sua lettera posata sul letto. Ovviamente già sapevo che era partito, come da programma, per passare questo giorno con la sua famiglia a Madrid, perciò la lettera mi spiazza particolarmente

Ciao niña, tutto bene? Spero di sì, sono sicuro di sì. È la Vigilia, notte, e se tutto và come entrambi speriamo a quest'ora tu e Charles avrete già risolto i vostri problemi e l'amore avrà trionfato. Sai niña, con il cuore in mano ti dico che alla fine tra noi non è mai stato destino, non siamo mai stati una coppia e, probabilmente, mai lo saremo, ma per tutto il tempo ho sperato perlomeno nella continuazione della nostra amicizia, che per me vale molto più di quel che pensi. Buon Natale Irene e, per favore, ricordati sempre di splendere.
Tu sai
Carlitos

Ho le lacrime agli occhi, non avevo mai letto nei suoi gesti e nelle sue parole un sentimento così forte, che va aldilà dell'amore: l'amicizia più vera e pura, nel vero senso del termine. Sorrido accarezzando la lettera, ha il suo profumo, per poi afferrare il cellulare collegato al caricabatterie e ringraziarlo con un messaggio altrettanto lungo ma che, per due 'cuori antichi' come noi, non ha, e non può avere, lo stesso valore di una cara vecchia lettera scritta a mano.
"Tutto bene?" Mi volto sentendo la voce di Charles e vedendo il monegasco entrare nella stanza, con un sorriso splendente "Carlos" Mi limito a dire prima di passargli il foglio e osservarlo attentamente mentre lo legge. Vedo la sua gelosia iniziale essere ben presto sostituita dalla felicità e dalla dolcezza che quelle parole ispirano, mi sorride, nuovamente, per poi stringermi a sè senza far domande. Non ce n'è bisogno, anche se effettivamente Charles non sa ancora nulla di cos'è successo non gli serve, gli basta uno sguardo per capire ogni cosa, ed è così bello, così meravigliosamente naturale.

La sera stessa riusciamo a prendere il primo volo direzione Milano, da lì io mi sposto a Monza raggiungendo finalmente la mia famiglia e lui prende un altro volo per andare a Montecarlo, con il progetto di ripartire per passare il capodanno insieme, questa volta al caldo però. Appena entro in casa un senso di familiarità mi avvolge completamente: il tappeto rosso all'entrata tipico del Dicembre in casa Tripoli, il profumo dei biscotti costantemente infornati, il camino acceso, la TV con un qualunque film natalizio (in questo istante 'Natale all'improvviso', tanto amato da mia mamma), l'albero ordinatamente addobbato con le palline rosse grandi in basso e le dorate piccole a sfumare verso l'alto, le lucine disposte a illuminare la scala che porta al piano superiore e, per ultimi ma non per importanza, i miei regali ancora sistemati sotto l'albero in attesa della sottoscritta. Entro a passi leggeri, senza farmi notare, infilo le calze natalizie lasciate vicino all'ingresso e, dopo essermi liberata dalla pelliccia e dal cappello pesante, vado a sedermi al fianco di papà sul divano, sorprendendolo "Irene! Quando pensavi di avvisare del tuo ritorno?!" Si avvicina a me stringendomi con forza, facendomi sentire ancora di più l'aria di casa "Beh ora sono qui, che importa" Sorrido alzandomi ad abbracciare mamma, prima, e saltando in braccio a Marco "Nanetta ci sei mancata" "Anche voi" Dico prima di buttarmi a terra e iniziare a scartare i regali come fossi ancora quella bambina che aspettava in trepida attesa la Vigilia. Penso sia la prima volta che apro dei regali di Natale il 26, ma forse questo li rende ancora più speciali, benchè molti siano gli stessi da più di 20 anni: calzetti, pigiami, cappelli e guanti, oltre a quello che da sempre definiamo 'il regalone' ovvero il regalo più atteso e sperato, in questo caso una borsa decisamente costosa e "Decisamente eccesiva, non dovevate" "La tua falsa bonarietà uccide Ire" Dice ridendo mio fratello, sapendo benissimo che dentro di me sono al settimo cielo per quello che ho ricevuto "Mi dispiace non essere stata qui con voi" "Non ti preoccupare, spero almeno ti sia divertita in Lapponia" Mia mamma dolcemente mi accarezza la testa, mentre sono ancora seduta a terra con le gambe incrociate "Assolutamente" Rispondo arrossendo nel ripensare ad esattamente 24 ore prima, quando finalmente riabbracciavo, e ribaciavo, il mio Charles.
Charles. Quanto vorrei fosse qui ora, ce lo vedrei perfettamente in questa calda atmosfera familiare che tanto adora, a scartare i regali con noi e parlare costantemente di macchine con Marco. Istintivamente prendo il cellulare e lo chiamo, anche solo per sentire la sua voce, ormai dev'essere atrivato a Monaco
"Ciao principessa, tutto bene?"

Mi si scalda il cuore

"Certo, ma mi mancavi"

"Sono sicuro tu stia sorridendo ora e questo ti rende ancora più bella"

Scuoto la testa imbarazzata prima di fare una linguaccia a mio fratello che mi prende bellamente in giro, alzarmi e andare in camera mia

"Senti Irene pensavo che potresti venire un pò qui prima di partire"

"Charles partiamo il 29, ossia tra tre giorni. Quando pensi riesca a venire?"

"Non lo so, ma non voglio stare così tanto senza di te"

Scoppio a ridere, estremamente imbarazzata dalla situazione, o semplicemente innamorata

"Sei troppo smielato per i miei gusti Charlie, mi nacondi qualcosa?"

"Tu pensa a venire qua, poi vedrai"

Rimaniamo a parlare ancora un pò prima di salutarci con la promessa che avrei dovuto raggiungerlo prima della partenza per le Maldive e, onestamente, non vedo l'ora.

Irene /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora