17. Ti amo

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"Non fraintendermi, qualsiasi cosa ci sia stata tra noi è stata fantastica, e non parlo solo del letto - ammicca ridendo - ma entrambi sappiamo che è tutto forzato. Io non amo te, tu ami lui, quindi credo che tra noi ci sia, e spero rimanga per sempre, solamente una forte amicizia, così forte da sacrificarmi a venire a letto con te se necessario" Scoppiamo entrambi a ridere, so che ha ragione e sta facendo quello che io non ho avuto il coraggio di fare "E ora?" Gli chiedo titubante ma molto, molto più rilassata rispetto a prima "Ti ho promesso che sarebbe andato tutto bene e sarà così, ma penso che per chiudere definitivamente quella porta e ricominciare dovresti parlare con Charles" Sospiro guardando il paesaggio davanti a noi, improvvisamente così luminoso ed interessante "E se invece che chiudersi si riaprisse?" Mi circonda le spalle con un braccio "Allora entrambi sarete più felici" Mi sorride infondendomi una pace interiore che non provavo da un bel pò.

Irene_Tripoli

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Irene_Tripoli  Respira questa libertà 🖤🇫🇮

Carlossainz55 😍🍀

landonorris Troppo troppo troppo

MarcoTry Anche meno sis.

GiuliaC 🔥🔥🔥

Nel pomeriggio decidiamo di separarci, lui a fare il giro con le renne e io una super adrenalinica corsa in motoslitta. Dopo quasi 2 ore di viaggio, in cui ho visto paesaggi meravigliosamente sconfinati, io e la mia guida ci fermiamo davanti ad una vista mozzafiato "A quanto pare c'è un altro gruppo che ci sta per raggiungere, sarebbe meglio unirci" Annuisco prestando poca attenzione alle sue parole e pensando di più ad immortalare il momento.
"Eccoli finalmente" Mi volto prima verso la guida e poi verso le 2 motoslitte che rumorosamente stanno venendo nella nostra direzione.

Ora, voi immaginatevi un posto sperduto nel mondo, freddo, silenzioso. Poi immaginatevi me, una ragazza molto sfortunata, o fortunatissima, dipende dai punti di vista. Ecco, sommate le due cose e otterrette l'unica catastrofe possibile.
Grazie, destino, grazie tante.

Scoppio in una risata isterica appena vedo Charles sfilarsi il casco e guardarmi con aria a dir poco scioccata "Mi perseguiti?" Chiedo ancora ridendo mentre le guide ci osservano confuse "Ciao anche a te Irene" Sorride, imbarazzato, guardandosi poi le scarpe "A quanto pare dovremmo passare il pomeriggio insieme" Continuo venendo poi interrotta dalle guide che ci invitano a proseguire il giro "Prova a tenere il passo" Mi dice ridendo salendo sulla sua slitta mentre io, a fatica, salgo sulla mia "Non sfidarmi Leclerc". È tutto così strano eppure così naturale, così assurdo eppure così familiare. Non c'è più imbarazzo o rancore, tantomeno malinconia, ma un semplice godersi il momento, come abbiamo sempre fatto.

È sera inoltrata quando le guide si fermano improvvisamente, probabilmente a causa della forte neve che sta cadendo ininterrotta da molto tempo "Mi dispiace ma è in arrivo una bufera" Io e Charles ci guardiamo terrorizzati, dobbiamo essere proprio buffi visti da fuori "E voi non siete attrezzati per affrontarla e tornare nelle vostre stanze" "Questo cosa significa?" Domando sconcertata temendo il peggio "C'è un rifugio non troppo distante, se per voi va bene, e noi ve lo consigliamo fortemente, passerete la notte lì e domani mattina vi verremo a prendere" Mi volto rapida verso Charles che sta sorridendo, non capisco se ironicamente oppure no, e gli chiedo conferma "Preferisco una notte con te che morire sotto la neve" Dice facendo spalline, così accettiamo la proposta semi obbligata che ci è stata fatta e saliamo in slitta diretti al rifugio.

Quando entriamo, devo ammetterlo, siamo entrambi entusiasti. Charles si adopera immediatamente ad accendere il fuoco nel camino, non senza mie ripetute prese in giro, mentre la sottoscritta cerca di cucinare qualcosa di decente con quello che si trova nel frigo, per lo più cibo di scorta per le emergenze.
"Bravo ad accendere il fuoco" Rido mentre poso la polenta fumante in tavola "Brava a cucinare" Ribatte lui "Sono del Nord, se non sapessi fare una polenta probabilmente sarei diseredata!" Continuiamo a farci stupide battute per un bel pò, fino a quando un discorso più serio nasce quasi spontaneo davanti al caldo del fuoco.

"Senti Irene voglio dirti tutto" Non mi volto, continuo a fissare le scintille che si formano davanti a noi "Quella sera, dopo il gran premio, ero incazzato come mai in vita mia e so che non è una giustificazione. Sono uscito per svagarmi insieme a - beh non conta con chi, non metto in mezzo terze persone. Fatto sta che ho bevuto un pò, un pò troppo e-" Lo interrompo, posandogli una mano sul braccio e guardandolo negli occhi, lucidi ma così belli, nonostante tutto. È uno di quei momenti chiave, so che è ora o mai più, o chiudo o riapro senza vie di mezzo.
"Irene sono stato il più grande idiora di tutti i tempi" La voce rotta dal pianto spezza anche una parte di me "Ma ti amo, lo giuro su ciò che ho di più caro, Irene Tripoli ti amo!" Vorrei dire qualcosa, non so nemmeno io cosa, ma questo silenzio sono sicura lo stia uccidendo più di quanto le sue parole stiano facendo con me. Questi dettagli mi hanno distrutto ma mi hanno allo stesso tempo tolto una marea di dubbi e rabbia che mi tenevo dentro da troppo, troppo tempo.

"E chi mi garantisce che non risuccederà? Che ogni volta in cui perderai, ti ritirerai, sbaglierai, non tornerai a 'sfogarti' così?" Non risponde, forse non è nemmeno necessario, ma per il momento questa conversazione è già stata abbastanza pesante. Mi alzo andando verso la stanza, mi spoglio e mi metto sotto le coperte aspettando solo di chiudere finalmente gli occhi.

Quando mi risveglio noto che il lato al mio fianco del letto non è disfatto, segno che Charles ha preferito non dormire con me. Mi alzo guardando fuori dalla finestra, la bufera sembra non avere intenzione di smettere, anzi, è ancora più forte di quando siamo arrivati ieri sera. Vado nella sala principale dove vedo il monegasco riscaldare qualcosa sui fornelli, il fuoco già acceso e la tavola preparata per la colazione "Buongiorno" Dico stropicciandomi gli occhi e infilandomi il maglione, unico vestito che ho con me oltre alla tuta da sci, vista la sosta non programmata
"Buona Vigilia!" Si volta verso di me sorridente "Mi ero dimenticata fosse il 24" Mi avvicino sedendomi sul divano e avvolgendomi nel plaid prima di afferrare la tazza di latte caldo che mi porge Charles, sedendosi al mio fianco "Dormito bene?" "Sola" Rispondo senza pensarci, di getto, facendo calare un leggero imbarazzo tra di noi "Non pensavo tu-" Lo interrompo cambiando discorso e parlando del meteo "Mi ha chiamato la guida, ha detto che aspettano termini la bufera" Annuisco addentando un pancake cucinato da lui "È straordinariamente buono" "Nel senso che è buonissimo o che è straordinario il fatto che sia buono?" Scoppiamo a ridere di gusto, senza più imbarazzo, senza più pensieri.

Buona Vigilia a tutti!!
Sto scrivendo il capitolo di Natale quindi (finger crossed) dovrebbe essere pronto per domani 🍀😍

Irene /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora