24. La grande scommessa

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Tornare al freddo di Montecarlo ha sicuramente una marea di lati negativi ma ultimamente sono così felice che non riuscirei a vederli nemmeno volendo. Rientro infreddolita in casa, togliendomi il cappotto e posando le buste colme di oggetti di arredo sul tavolo "Hai svaligiato il negozio?" Domanda ridendo Charles mentre si avvicina a me per salutarmi rapidamente "Ho preso un paio di cose" Rispondo osservando con aria poco colpevole tutte le cose a mio parere fondamentali "Va bene, no comment" Alza le mani in segno di resa sitemandosi poi il cappello in testa e uscendo dalla porta "Non fare cose stupide in mia assenza" Dice facendomi l'occhiolino e sparendo dalla mia vista "Come potrei - sussurro fra me e me - porti tutta la stupidità con te" Sorrido afferrando l'oggettivamente necessario quadretto degli Avengers, sì sono una fan, e ricordando proprio questa mia citazione a Capitan America. Scuoto la testa tornando a concentrarmi su tutto il resto, devo fare un miliardo di cose e Charles, sarà pure il ragazzo perfetto, ma non ha idea di come vada tenuta una casa e i pochi arredi che ha scelto ne sono la prova.

Arrivata ormai ora di cena e non vedendo nemmeno l'ombra del mio ragazzo, decido di prepararmi qualcosa da mangiare e gustarmi uno di quei film 'mostri sacri' che tutto il mondo ha già visto e rivisto fuorché, ovviamente, la sottoscritta.
"Amore scusa l'ora ma sai che quando si parla di lavoro so quando inizio ma non quando finisco" Mi volto verso il monegasco che è appena entrato in casa, poi verso il mio cellulare, che segna le 21.45, e infine verso il mio amato Ryan Gosling messo brutalmente in pausa "Tranquillo Charles, so che non è colpa tua" Gli faccio spazio sul divano così da potermi accoccolare, anche se devo ammettere che è piuttosto scomodo visto il suo impeccabile abito elegante "Ma vestito così sei sicuro di essere andato a quell'appuntamento che avevi? Non è che magari, per caso, sei andato a scommettere sul crollo di Wall Street?" Ironizzo sul film facendolo a sua volta ridere "Non pensavo fossi tipa da questo" Risponde indicando la TV e riferendosi a 'La grande scommessa'
"Amore della mia vita, io sono tipa da qualsiasi film in cui compaia Ryan Gosling" Si alza irrigidendosi leggermente, guardandomi dritta negli occhi e alzando il sopracciglio destro. Amico non mi freghi con un trucco che ti ho insegnato io!
"Ah si? E sentiamo, di quali altri attori sei così appassionata?" Domanda con quel velo di gelosia misto ad ironia che lo rende ancor più attraente ai miei occhi "Cavolo non abbiamo mai parlato delle mie celebrities crush?! Molto bene allora - mi sistemo meglio accendendo la luce del salotto e preparandolo, si fa per dire, alla mia carrellata di attori assolutamente perfetti ed imprescindibili - direi di iniziare dal già citato Ryan-" "Salvate il soldato Ryan" Mi interrompe con una delle sue solite stupide battute, che in qualche modo mi strappano sempre un sorriso "Se hai finito di parlare. Dicevo, poi troviamo Chris Evans, ovviamente, menzione ad onore per Tom Hiddleston dovuta. Uscendo dal mondo Marvel abbiamo uno scontato Brad Pitt, in qualsiasi versione, Ben Affleck, versione Pearl Arbor 2001, e last but not least Aidan Turner" La mia faccia estremizzata al piacere lo fa innervosire ancora di più e fa divertire notevolmente me "Finito?" Domanda alzandosi dal divano e sbottonandosi l'elegante giacca, rimanendo con la camicia e la cravatta quasi sciolta "Amore, potrei dirti anche Daniel Sharman e la meravigliosa versione di Aaron Taylor Johnson in Anna Karenina ma sai che c'è, per stasera può bastare" Mi alzo a mia volta, soddisfatta, spegnendo la Tv e lasciando la visione del film per un'altra solitaria serata.
Quando, dopo essermi preparata per dormire, entro in camera da letto trovo Charles sdraiato a fissarmi "Tutto bene?" Chiedo, ormai dimenticata di ciò di cui stavamo parlando "L'hai fatto per vendicarti vero?" Lo guardo interrogativa "Si insomma, perché ho fatto tardi" Capendo la sua 'preoccupazione' mi avvicino a lui sul letto lasciandogli una serie di umidi baci sul collo, vedendo subito la sua pelle rabbrividire "Ma sai chi per me sta all'apice di questa scala di gradimento?" Nuovamente il suo corpo si irrigidisce e lo vedo sollevarsi sulle braccia, come per allontanarsi da me "Chi?" Chiede freddo guardandomi negli occhi "Un certo - gli lascio un bacio sulle labbra - monegasco - uno sul collo - che di nome - uno sul petto - fa Charles Leclerc" Subito un sorriso riempie il suo volto illuminandogli li sguardo "Ah si?" Annuisco lentamente accarezzando con la mia mano l'interno della sua coscia e non distogliendo mai lo sguardo "Se continui così-" Lo interrompo baciandolo con forza, non lasciandogli più la forza e il controllo di dire qualcosa di sensato.

Quando mi sveglio il mattino seguente sento subito il letto freddo e tristemente vuoto al mio fianco, alzandomi così di pessimo umore.

"Allora non torni per il mio compleanno?"

"Non lo so Giulia te l'ho già detto, ho tremila cose da fare qua"

"Ma Irene! Sei la mia migliore amica, non voglio festeggiare senza di te"

'Ed io non voglio litigare di primo mattino' penso alzando gli occhi al cielo e scegliendo contemporaneamente cosa indossare in questa piovosa giornata

"Ti prometto che quando torno festeggiamo super bene, come sappiamo noi"

"Il problema è questo, tu non torni da troppo. Capisco Charles, capisco le vacanze, capisco casa nuova...ma sei stata a Monza due giorni a Natale e subito te ne sei andata"

"Giu, non so cosa dirti la mia situazione la conosci ed eri felice per me! Cosa vuoi che faccia, che torni a vivere lì?"

"Vorrei solo fossi più presente, tutto qua"

Il silenzio che ne segue mi fa dedurre come questa conversazione, almeno da parte di quella testarda, sia già finita, così mi limito ad un rapido saluto e a chiudere la telefonata.
Di bene in meglio oggi.

Quando a ora di pranzo finalmente si fa vedere anche il mio fidanzato, penso di potermi sfogare con lui ma a quanto pare non è proprio giornata, finisco per innervosirmi anche con lui e mandarlo letteralmente e poco elegantemente a quel paese.
"Irene vieni qui un secondo, fermati" Mi grida mentre sto già uscendo furiosamente da casa "Per sentirmi ancora dire che ha ragione lei? Se non mi vuoi tra i piedi-" Mi interrompe diventando improvvisamente serio, fin troppo "Ora che c'è?" Domando stremata poggiando la schiena al muro "In questi giorni non ho solo lavorato, ho fatto un'altra cosa e sono sicuro tu voglia Giulia al tuo fianco" Sospiro guardando il soffitto e pregando con tutte le mie forze che non sia qualcosa di brutto, anche se la sua espressione mi fa temere il peggio.

Irene /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora