40. C9H13NO3

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La mattina mi sveglio in una stanza molto lussuosa di un Hotel, ancora vestita e con un martellante mal di testa. Mi rigiro un bel pò nel letto prima di afferrare il cellulare e riaccenderlo, controllando le decine di notifiche arrivatemi. Quando mi metto seduta cerco di ricordare la serata trovando però un blocco al bancone, agli shot e a...Nick? Si chiamava così se non sbaglio, chissà che fine ha fatto. Mi alzo trovando sul mobile ai piedi del letto un foglio scarabocchiato con una scrittura inguardabile ma sufficientemente cabile: Mi sembrava giusto farti dormire al caldo, tranquilla sei ubriaca ma perfettamente sana e salva nel letto. Il conto l'ho saldato io, non preoccupartene. Grazie della serata

Il tuo principe azzuro
Nick :)

Rimango qualche istante bloccata prima di andare in bagno a farmi una calda doccia, rivestirmi e dirigermi verso casa.

"Allora divertita eh!" La voce di Elizabeth mi martella in testa mentre metto piede nell'appartamento "Più o meno" Leggo nel suo sguardo che vorrebbe più informazioni ma, fortunatamente, capisce non essere il momento adatto "Ah mentre non c'eri è venuto quel tuo amico carino, quello inglese" Sbianco pensando di aver fatto una delle mie solite 'Irenate', come le definisce mia mamma, e aver dato l'indirizzo a Nicholas ma subito mi rilasso ascoltando il proseguo della spiegazione da parte di Beth "Il pilota" Sospiro di sollievo sedendomi sul tavolo della cucina e prendendo un'aspirina "Lando! E che voleva?" "Non lo so, penso solamente vederti. Ma tu sei sicura non ci sia nulla fra voi?" Alzo un sopracciglio guardando la mia coinquilina che arrossisce "Ma Ross?" "Non si risponde ad una domanda con una-" La fermo immediatamente sorridendole "Non c'è e non ci sarà mai nulla tra me e Landino, ma se vuoi conquistarlo portagli il latte" Lei mi guarda confusa mentre io scoppio a ridere scendendo dal tavolo e andandomi a mettere più comoda "Ma ascoltami bene - Mi volto verso di lei che è appoggiata allo stipite della porta della mia stanza - Se non hai intenzioni serie non farci nulla, non è il tipo e soprattutto non se lo merita" Il mio tono si fa serio così come il mio sguardo "E questa è una minaccia vera e propria" Continuo sciogliendo un pò la tensione creatasi ma sapendo perfettamente che Beth ha capito che non scherzo per niente. Lando è il mio migliore amico, insieme a Carlos ovviamente, e non permetterò mai a nessuno di fargli del male, non se posso impedirlo.

Pomeriggio fortunatamente mi sono ripresa, anche perché non c'erano alternative visti gli impegni lavorativi. Esco subito dopo pranzo per recarmi a 'casa McLaren' come amo chiamare la sede di Woking, non trovando nemmeno poi così tanto traffico come mi aspettavo.
"Buongiornissimo" Esclamo nella mia lingua madre entrando nell'ufficio riunioni dove trovo i due piloti a giocare a calcio con una pallina di carta, sì, proprio come i bambini "Ciao baby" Abbraccio Carlos per poi salutare anche l'inglese, che si finge offeso "Povero cucciolo non mi ha trovato a casa sta mattina" "Ho fatto un viaggio a vuoto! E poi, dov'eri? La tua coinquilina non ha saputo dirmelo" Alzo gli occhi al cielo maliziosamente facendo accigliare i due ragazzi che si mettono immediatamente davanti a me ansiosi di avere una risposta "Sono uscita ieri sera, ho bevuto un pò e mi sono svegliata in hotel" "Vestita?" Domanda Carlos "Certamente! E pure sola" Si rilassano, come fossero due bodyguard che hanno perso il loro sorvegliato ma per loro fortuna non è successo nulla di irreparabile "E come ci sei arrivata in quella stanza?" Cerco nella borsa il foglio porgendolo ai due che litigano su chi dovrebbe leggerlo per primo, facendo poi sì che Lando lo leggesse a voce alta per entrambi "Nick faccina sorridente? Hai dimenticato un dettaglio" Dice Carlos "Chi è Nick?!" Continua la sua frase l'inglese, facendomi fare una piccola risata "Oh un ragazzo che ho incontrato. Abbiamo bevuto un pò, povero gli ho rovesciato il bicchiere sulla camicia, chissà com'è ridotta"
Arrossisco al pensiero di quella scena e di me che cautamente tampono il suo addome "Chissà cosa Irene, cosa?! Non puoi fidarti del primo sconosciuto che incontri solo perché gli rovesci da bere addosso" La voce severa di Carlos mi intimorisce, non sonp abituata a vederlo in queste vesti, ma ben presto il mio carattere duro ed indipendente torna a sopraffarmi "Beh con voi è andata proprio così no? E poi parli tu Carlos, ti devo ricordare cos'è successo quando io e Charles ci siamo lasciati la prima volta?" I toni si alzano per entrambi mentre Lando cerca, invano, di placarci "È successo che tu mi hai praticamente costretto a farti da chiodo scaccia chiodo!" "Costretto? Dimmi è stato così terribile venire a letto con me?" Sta per ribattere quando l'inglese si pone fisicamente tra noi due spingendo lui fuori dall'ufficio "Non pensate veramente cosa vi state dicendo" Sentenzia Lando seriamente preoccupato "Io penso che per una volta in cui incontro un ragazzo che non mi bacia dopo un'ora, non si approfitta di me in un albergo nonostante la mia sbronza, non mi giuidica e non fa mille domande - riprendo fiato osservando i due piloti immobili all'uscita della stanza - ecco io penso di non dovermi sentire ancora e ancora sminuita" Mi volto di scatto sedendomi al grande tavolo presente e iniziando ad osservare l'infinità di fogli presenti su di esso, cercando in qualche improbabile modo di lavorare.

Esco dalla sede che è quasi ora di cena ma, onestamente, ho lo stomaco chiuso dopo l'accesa discussione con Carlos. Prendo la macchina e mi dirgo verso casa, poi decido di continuare a vagare per le vie di Londra senza una meta, semplicemente per provare quella mia amata sensazione di stare in macchina, guidare e cantare a squarciagola. Mi fermo solo quando la mia attenzione viene catturata da un tatto shop ancora aperto, parcheggio e vi entro senza un'idea ben precisa se devo dire la verità.

Irene_Tripoli

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Irene_Tripoli Adrenalina. Grande paura, forti emozioni. E allora perchè non vivere sempre così? 🌈⚡

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Irene /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora