37. Cin cin

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Irene's story

landonorris ha risposto alla tua storia:

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landonorris ha risposto alla tua storia:

Vuoi dirmi che sei fuori di sera a Londra e non mi inviti?

Perché hai l'età per bere?

🖕🏼

"E dimmi di solito cosa fai una volta uscita, aspetti che cada il principe azzurro dal cielo?" Elizabeth ride prendendo un sorso del suo Martini prima di rispondere "Come prima cosa devi trovare quello giusto, lo noti subito, tipo vedi quello lì a destra?" Mi volto osservando un ragazzo moro che guarda proprio nella direzione della mia amica "Ok, poi?" "Poi giochi un pò, guardi e non guardi, ridi, bevi e aspetti" Annuisco pensando a quanto sia surreale questa 'lezione' di vita da parte dell'inglese eppure incredibilmente sembra avere esattamente gli effetti da lei sperati. Ben presto il ragazzo si alza, si avvicina presentandosi e offrendoci da bere iniziando a parlare del più e del meno con Elizabeth ed escludendomi così dalla conversazione. Le sorrido alzandomi per andare in bagno e cercare di capire come uscire da questa situazione imbarazzante e, onestamente, c'è solo una persona che mi viene in mente in questo momento.

"Niña dammi l'indirizzo e sono da te"

Sorrido leggendo il messaggio di Carlos e dandogli il nome del locale, aspettando poi pazientemente il suo arrivo. Quando lo vedo entrare tiro un sospiro di sollievo e lo abbraccio con forza, immergendomi nel suo familiare profumo; ci siamo visti pochi giorni fa per lavoro ma è diverso essere nuovamente noi soli, come due cari vecchi amici.
"Allora dimmi, con Isa come và?" La sua faccia si dipinge di rosso mentre abbassa gli occhi sorridente "È fantastica, veramente" Gli afferro la mano accarezzandola "Te lo meriti".
Il suo sguardo si fa triste, come a chiedermi scusa per la sua felicità, ma immediatamente rispunta un sorriso quando vede come la cosa non possa nemmeno lontanamente provocarmi tristezza. "Baby ci vediamo domani ok?" Entrambi ci voltiamo verso Elizabeth, mano nella mano con quel moro, e incredibilmente frettolosa nell'andarsene "Divertiti" Le dico lasciandole un rapido bacio sulla guancia e lei, prima di uscire dal locale, mi sussurra all'orecchio "Anche tu" facendomi poi l'occhiolino. Un giorno dovrò spiegarle che Lando e Carlos non contano nel suo 'piano di svago annuale'.

"E questa è casa" Sono sotto il palazzo che ospita il mio appartamento, Carlos spegne la macchina per salutarmi con calma ed accompagnarmi al portone, da vero gentiluomo qual'è "Non sparire eh!" Lo abbraccio sorridendo alle sue parole "Carlitos ti devo ricordare che ci vediamo domani al lavoro? Ti aspetta una bella giornata al simulatore" La sua espressione buffa mi fa, nuovamente, scoppiare a ridere prima di salutarlo ed entrare nell'edificio, poi in casa ed infine, finalmente, nel mio amato letto, incurante del trucco o di qualsiasi altro possibile ostacolo tra me e un sonno profondo.

Charles

"Entra pure" Tengo aperta la porta di casa mentre Charlotte vi passa, chiudendola poi alle nostre spalle. Devo ammettere che per ora è ancora abbastanza spoglia ma non è mai stato il mio forte arredare "Carina" Dice lei dolcemente posando la borsa sul tavolino del salotto e osservandosi un pò intorno, timidamente "Scusa il disordine ma non aspettavo ospiti" Mi passo una mano tra i capelli imbarazzato prima di invitarla a sedersi sul divano e offrirle qualcosa da bere "E quelli sono i tuoi trofei?" Chiede osservando con ammirazione la mensola in cui sono disposte le varie coppe, in centro a tutte spicca quella di Monza perchè, come aveva detto Irene, è il 'gioiello della corona'. "Già, tutti miei posso assicurarlo" Fa una piccola risata prima di ringraziarmi per averle dato il bicchiere con un pò di vino rosso.
Passiamo la serata a parlare del più e del meno, di lei che studia in Svizzera e della mia vita in giro per il mondo, dei vari impegni che mi tengono costantemente lontano da Montecarlo ma di come mi faccia piacere ritrovare gli amici di sempre ogni volta che ritorno a casa "Non è strano come frequentiamo le stesse persone e praticamente non ci conosciamo?" La osservo attentamente mentre fa quasta riflessione, abbassando poi lo sguardo verso il mio bicchiere ormai vuoto "Forse non era il momento giusto per conoscersi, prima" Rispondo senza pensarci troppo, dicendo semplicemente quello che penso, senza filtri "Non penso ci sia un momento giusto per conoscere qualcuno, penso ci sia solo la persona giusta" Potrà non sembrarlo ma nelle sue parole non c'è alcun secondo fine, nessuna malizia e questo lo posso leggere facilmente dai suoi occhi castani e dal suo leggero sorriso che non ha abbandonato il suo viso da tutta la serata "E tu credi che esista la persona giusta per ognuno di noi?" "Certo che sì, non posso non credere all'amore delle favole e di cui da sempre sono innamorata" Sospiro avvicinandomi istintivamente a lei "E se, per caso, ci lasciassimo sfuggire quell'amore?" Mi afferra la mano posando con l'altra il bicchiere sul tavolino, così come faccio anch'io "Penso che nessuna persona sarebbe così stupida da perdere l'amore della sua vita e se anche dovesse succedere... beh allora probabilmente, in qualche modo, quell'amore troverà il modo di tornare da noi" I nostri occhi sono ora incatenati e le mani si accarezzano leggermente, sento il suo profumo nitidamente e la sua voce rimbomba nella mia mente. So cosa vorrebbe ora e probabilmente è quello che voglio anch'io ma mi sembra così presto, così fresco. Sto quasi per desistere dal cedere quando nella mia testa riaffiorano come fiamme i ricordi di ciò che più mi ha fatto male, di Irene e del bambino "Non so cosa ti abbia fatto - dice Charlotte interrompendo il fiume dei miei pensieri, quasi come se mi avesse letto dentro - ma sappi che, se lo vuoi, posso aiutarti a tornare a credere al buono e al bello che la vita offre" Chiudo gli occhi sentendoli bruciare, sento il cuore quasi fermarsi e la testa che mi scoppia. Li riapro ritrovando i suoi e una serenità insperata, che quasi non ricordavo più "Sono un casino" Sussurro mentre lei mi accarezza il viso, poi mi avvicino e sfioro le sue labbra chiedendole il consenso. Ben presto il bacio si fa più vivo e sentito facendomi sentire felice o, perlomeno, qualcosa che ci và molto vicino.

Irene /Charles Leclerc/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora