Ricordi 12

587 43 12
                                    

Ero così agitata che arrivai alla Union Station con appena due ore di anticipo. Avevo troppa paura di far tardi, non potevo assolutamente permettermi di perdere quel bus.
Partimmo in perfetto orario, stava davvero accadendo stavo andando da lui.
Se lo avessi raccontato alla me stessa del passato non ci avrebbe creduto, io che per scegliere l'università ho impiegato quasi un anno, io che prima di partire per Chicago ho cambiato data di partenza almeno sette volte. Cosa mi aveva fatto J? In appena due settimane aveva sconvolto completamente la mia vita e me stessa.
Provai a dormire ma ogni chilometro percorso faceva aumentare il battito del mio cuore e la mia mente si affollava di mille pensieri.
La notte aveva ormai avvolto tutto il mondo fuori e mi costrinsi a riposare un po'. Danielle mi aveva consigliato delle pillole che mi avrebbero aiutato a rilassarmi. Lei le utilizzava quando l'università diventava così stressante da levarle il sonno. Fece in fretta il suo dovere e finalmente riuscii ad addormentarmi.
Quando aprii gli occhi un sole già alto in cielo mi diede il benvenuto a New York. Ero arrivata. Ero consapevole che non avrei incontrato J prima di sera eppure mi mancava già il respiro.
Arrivati alla Grand Central recuperai il mio bagaglio e controllai le mail che mi aveva inviato J. Avevo stampato tutto onde evitare di far casini.
Mi resi conto che l'hotel non era molto lontano così decisi di arrivarci a piedi.
Mentre mi avvicinavo alla mia destinazione continuavo a guardarmi intorno, ero davvero a New York. Avevo sognato così tante volte di andarci e adesso c'ero davvero. Arrivata all'hotel mi resi conto che si trattava di un cinque stelle e uno qualsiasi, era il The St. Regis New York. In tutti i film succedevano cose bellissime in quell'hotel e adesso mi sentivo come dentro uno di quei film.
Entrai timidamente sapendo di non essere vestita in modo consono e mi avvicinai alla reception.
Un signore di mezz'età mi accolse con un sorriso di cortesia e mi chiese il numero della prenotazione e un documento.
In pochi attimi avevo tra le mani una tessera magnetica, una mappa della città e una lista di cosa da fare e vedere consigliatemi dal receptionist.
Mi allontanai ringraziando e salii in ascensore. Mamma mia era più grande del mio bagno! Pensai che J avesse speso una fortuna per me e sorrisi al pensiero di come avesse deciso di viziarmi.
Una delicata melodia annunciò l'arrivo al decimo piano, il mio.
Poggiai la tessera sul lettore della stanza 175 ed entrai. Non potevo credere a quello che trovai all'interno. Quella stanza era un sogno, grande, luminosa con un arredamento assolutamente perfetto.
Adesso si che mi sentivo la protagonista di una commedia romantica.
Ma il meglio doveva ancora venire. Mi buttai sul letto come una bambina per testarne la morbidezza e, solo mentre sprofondavo su quella nuvola, notai una serie di buste e scatole posate ordinatamene sulla panca.
C'era una biglietto.

"Ciao Liz, so che ti avevo promesso che ci saremmo incontrati al concerto ma sarà impossibile. Ho molte cose da fare prima che inizi e soprattutto molte durante il concerto. Ti prometto che quando sarà tutto finito sarò fuori ad aspettarti.
Per farmi perdonare ho preparato una serie di regali per te. A proposito, ho deciso di non farti avere un biglietto per l'evento ma bensì un pass. Così sarà tutto più semplice e non dovrai fare altro che mostrarlo all'ingresso. Ci penseranno i valletti ad accompagnarti al tuo posto. Spero che potrai perdonarmi per questo cambio di programma. A più tardi Liz"

J aveva pensato davvero a tutto, mi dispiaceva non riuscire a vederlo al concerto ma capivo perfettamente il suo essere impegnato.
Non aspettai nemmeno un secondo e andai ad aprire i miei regali. Iniziai da una scatola nera con il logo dei BTS. All'interno trovai una borsetta nera con la Army Bomb. Ero felicissima, la desideravo tantissimo. Uno dopo l'altro aprii tutti i pacchetti. Felpe, t-shirt, poster, photo Card, peluche, non mancava nulla. J aveva svaligiato un negozio intero. E poi nella busta più piccola e nascosta dalle altre trovai la cosa più bella di tutte. Il pass. Lo misi immediatamente al collo e iniziai a piangere dalla gioia. Ero mai stata così felice? In un solo giorno stavo per affrontare due meravigliose avventure. Finalmente un concerto dei BTS e poi l'incontro con J. Ero elettrizzata.
Ero completamente persa nei miei pensieri quando mi accorsi dell'ora. Dovevo iniziare a prepararmi. La macchina sarebbe arrivata tra nemmeno due ore.
Feci la doccia più bella della mia vita e mi avvolsi nell'accappatoio più morbido del mondo. Sarei rimasta a farmi coccolare da quella spugna per tutta la notte se non avessi avuto un sogno da realizzare.
Asciugai i capelli in morbide onde, stesi un leggero strato di trucco sul viso e indossai un abito fino al ginocchio che non avevo mai usato. Non ricordavo avvolgesse il mio corpo in questo modo. Ormai non potevo farci nulla non avevo nient'altro di adatto. Misi una tinta rosata sulle labbra, misi di nuovo il pass al collo, infilai il cappotto, presi la borsetta con la Army Bomb e andai verso l'ascensore. Passando davanti l'enorme specchio del corridoio mi accorsi di indossare ancora le pantofole. Tornai di corsa nella stanza, infilai e mie scarpe da grandi occasioni e tornai all'ascensore.
Arrivata nella hall rimasi senza parole. In una stanza separata solo da una grande vetrata c'erano proprio loro. NamJoon, Jin, Suga, J-Hope, Jimin, Jungkook e Taehyung stavano rilasciando un'intervista. Iniziai a realizzare che J aveva prenotato la stanza nel loro stesso hotel.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo da loro. Erano tutti così belli e seri durante l'intervista. Così professionali, erano ipnotici. Solo quando mi accorsi che si stavano alzando tornai immediatamente verso la reception per aspettare l'arrivo della macchina.
Stavano venendo nella mia direzione e non sapevo cosa fare. Proprio mentre stavano passando alle mie spalle sentii una voce.
"Miss Miller, Lisa Miller?"
Il receptionist stava tentando di attirare la mia attenzione per informarmi che la macchina era arrivata.
Mi girai di scatto per dirigermi verso l'uscita e per un attimo, solo per un attimo mi sembrò di vedere qualcosa di strano.
Ovviamente credevo di aver immaginato tutto, ma per pochi istanti vidi Tae volgere lo sguardo verso me e nello stesso momento Jimin sorrise guardando me e poi Tae. Mi convinsi di aver visto male e corsi fuori.
Una bellissima BMW nera tirata a lucido mi aspettava e un bell'uomo mi stava tenendo la portiera aperta.
La macchina profumava di pelle e deodorante dalla dolce fragranza di arancia.
In meno di venti minuti arrivammo al Radio City Music Hall. Presentai, orgogliosa, il mio pass all'ingresso e una ragazza mi accompagnò al mio posto. In realtà non cerano davvero posti a sedere in quella zona.
Ero praticamente dove solitamente sono posizionati manager, ospiti, amici e familiari e addetti ai lavori. Praticamente in piedi vicino al palco. Tremendamente vicino al palco. In quel momento realizzai di aver dimenticato la macchina fotografica in hotel. Come avevo fatto a dimenticarla? Mi consolai pensando che ero talmente vicina che sarebbe bastato anche il cellulare.
Alle nove e trenta iniziò l'evento. Ci furono una marea di discorsi noiosissimi, politici, esponenti di spicco delle varie associazioni che avevano organizzato la serata e anche un presentatore che amava da morire il suono della sua voce. Non ne potevo più, ero così impaziente che mi sembrava di scoppiare.
Finalmente, dopo più di un'ora, iniziarono le prime esibizioni. Erano degli artisti piuttosto sconosciuti ma davvero bravi, era piacevole ascoltare la loro musica. Ma solo dopo un'altra ora vennero annunciati i BTS.
Erano proprio davanti a me, su quel palco che aspettava solo loro. J mi aveva detto che avrebbero cantato solo tre canzoni, ma per me andava benissimo anche così.
Erano bellissimi, così sicuri di se, padroni del palco e dell'intera serata. Erano tutti in attesa della loro esibizione e io non potevo essere più fiera dei miei idoli. Tae con quei capelli color cenere sembrava un angelo sceso dal cielo. Iniziarono con "NOT TODAY" per scaldare subito l'atmosfera, era impossibile rimanere fermi ascoltandoli. Ancora mi chiedo come facessero tutti a rimanere seduti al loro posto. I miei piedi sembravano muoversi da soli, non riuscivo proprio a fermarmi. Senza neanche prendere respiro l'auditorium si riempì delle note di "BLOOD SWEAT & TEARS" e la coreografia era ancora mi coinvolgente della precedente.
E poi arrivò, quelle note che seguirono le conoscevo benissimo. La canzone che più amavo dell'album, quella che stavo ascoltando mentre parlavo con J. Le note di "SPRING DAY" mi rubarono un sorriso e quando guardai di nuovo verso il palco mi accorsi che non ero l'unica a sorridere. Prima della sua strofa Tae guardò verso di me e mi regalo un sorriso che mi fece perdere un battito. Questa volta non potevo averlo immaginato. Stava guardando proprio verso di me. Ascoltai il resto della canzone distrattamente pensando a quello che era appena accaduto.
I ragazzi fecero i loro saluti di rito e in un batter d'occhio era tutto finito. Erano andati via. Ero felice ma allo stesso tempo triste. Chissà quando avrei avuto di nuovo occasione di rivederli.
Presi il telefono per controllare l'ora e mi accorsi che c'era un messaggio di J.

"Esci adesso! La macchina ti sta aspettando!"

Rimasi come paralizzata, era arrivato il momento. Avrei incontrato J.
Mi feci accompagnare all'uscita dalla stessa ragazza che mi aveva accompagnata all'arrivo e mi diressi verso la macchina.
L'autista mi aprì la portiera e poi accadde tutto in un attimo.
Mi trovai avvolta in un caldo abbraccio. Un abbraccio dolce e prepotente nello stesso momento. Provai a divincolarmi, ma una voce profonda e roca disse semplicemente "no".
Era J , non so come ma lo sapevo. Provai a dire qualcosa ma le sue labbra cercarono avidamente le mie.
Avrei dovuto protestare invece le accolsi senza controbattere.
Mi girava la testa. Stava accadendo davvero? Ero praticamente cavalcioni su di lui senza la possibilità di muovermi e le sue labbra non avevano intenzione di lasciare le mie.
Provai ancora a convincermi che dovevo fermarlo, ma alla fine mi arresi a lui e ricambiai con la stessa avidità il suo bacio.

Winter Bear - Last/FirstDove le storie prendono vita. Scoprilo ora