Ricordi 13

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Passò un tempo indefinito prima di riacquistare lucidità. Mi allontanai lentamente dal suo viso e aprii gli occhi.

"Delusa?" - Disse J.

Quando aprii gli occhi davanti a me non c'era J o almeno non quello che io avevo immaginato. Nella penombra della macchina potevo chiaramente scorgere quei capelli color cenere, quegli occhi grandi e profondi e quelle labbra che mi facevano impazzire. E poi quella voce, era inconfondibile. Davanti a me c'era Tae.

"Decisamente quella che userei non è la parola delusa" - balbettai.

Ci guardammo per un attimo e scoppiammo in una fragorosa risata. Era esattamente quello che aveva detto lui quando gli avevo mandato la mia foto.

"Finalmente il tuo sorriso! L'attesa è decisamente valsa la pena."

Continuai a guardarlo senza dire una parola, fin quando mi resi conto di essere ancora seduta su di lui.
Tornai al mio posto e mi sistemai meglio che potevo. Il vestito era decisamente salito più del previsto. In effetti non ero preparata per un incontro del genere. Ero così in imbarazzo da non riuscire nemmeno a guardarlo.

" Che ti prende? Cos'è questo silenzio all'improvviso?"
"Ecco non mi aspettavo di trovare te e non so cosa dire, cosa fare. In queste settimane ho sempre parlato con J, non con Tae!"
"Ma ero comunque io, cosa cambia?"

Nei suoi occhi mi sembrò di leggere un po' di tristezza, così mi affrettai a spiegarmi meglio.

"In teoria nulla, ma mi sembra tutto così surreale che ho paura di svegliarmi da un momento all'altro nel mio letto."

Sorrise e, improvvisamente, tornai a sentirmi a mio agio. Proprio come quando uno schermo ci divideva.
Quando arrivammo nei pressi dell'hotel Tae fece fermare la macchina e mi chiese di scendere. All'inizio non capii, ma n un istante mi resi conto che non potevamo essere visti insieme.

"Mi dispiace!" - Disse
"E' tutto ok!" - Risposi.

Superai la hall e mi diressi verso l'ascensore. Impiegò un po' di tempo ad arrivare e quando le porte si aprirono entrai. Stavo per selezionare il mio piano quando una mano mi bloccò.
Tae mi aveva raggiunta e stringeva forte la mia mano. Fece un passo verso di me e mi trovai bloccata tra lui e la parete.
Si chinò e sussurrò:

"Resta con me stanotte!"

Al suono di quelle parole il mio cuore sembrò fermarsi. Non riuscivo a pensare lucidamente. Non poteva avermi davvero chiesto di passare la notte con lui. Invece l'aveva fatto. Alzai lo sguardo verso di lui e con il fiato corto:

"Va bene!"

Mi strinse forte a se e selezionò il suo piano.
Arrivati davanti alla sua stanza le mie gambe persero quasi le forze, ero agitatissima.
Aprì la porta e mi prese per mano per condurmi all'interno.
Una volta chiusa la porta l'aria cambiò improvvisamente. Sembrava di essere di nuovo sui sedili posteriori della BMW.
Mi baciò ancora più avidamente e senza che me ne accorgessi il mio vestito era già adagiato sul pavimento.
Il mio viso era racchiuso tra le sue mani e il suo bacio diventava sempre più famelico.
Un passo dopo l'altro mi trovai seduta sul bordo del letto e solo in quel momento smise di baciarmi.
Mi guardò in un modo che mi fece sciogliere. Non avevo più dubbi sulla decisione che avevo preso. Volevo davvero essere sua.
Si tolse la camicia e non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui. Era bellissimo, sembrava scolpito dal più grande artista. La perfezione. Sembrava brillare di luce propria.
Tornò da me e mi distese sul letto. Riprese a baciarmi, ma questa volta non si soffermò solo sulle mie labbra. Scese lungo il collo e io persi completamente il controllo. La lucidità mi abbandonò definitivamente e lasciai sfuggire un gemito. Notai il suo sorriso malizioso e quella lingua che gli accarezzava le labbra.
Le sue mani su di me erano come brace ardente, ovunque passavano lasciavano il segno. Mi abbandonai completamente a lui e alle mie emozioni.
Ci addormentammo l'uno nelle braccia dell'altra ed ero consapevole che non sarei mai stata così felice come in quel momento. Cosa sarebbe successo il mattino seguente? Non volevo pensarci, avrei accettato qualsiasi cosa visto che ormai avevo sperimentato la più pura felicità.

Lentamente dischiusi gli occhi e la stanza era immersa dalla luce del giorno.
Provai a muovermi ma ero come bloccata. Solo in quell'istante ricordai la notte passata. Ero bloccata nell'abbraccio di Tae. Sapevo che per dormire aveva bisogno di abbracciare qualcosa o qualcuno e questa volta quel qualcuno ero stata io.
Vederlo dormire così pacificamente vicino a me mi fece emozionare e una lacrima rigò il mio volto.
Tentai di scostarla, ma le sue labbra arrivarono prima della mia mano.

"Perchè piangi? Ti sei pentita?" - Chiese preoccupato.
"Neanche per un secondo! Solo felicità." - Risposi un po' in imbarazzo.

Lui mi sorrise ancora e mi strinse forte a se.
Purtroppo tutti i bei momenti sono destinati a finire e così fu.
Tae ricevette un messaggio dal suo manager e si alzò di scatto liberandomi dal suo abbraccio.

"E' tardissimo, abbiamo una conferenza stampa tra venti minuti e devo ancora prepararmi! Ti faccio portare la colazione nella tua stanza e ci vediamo nel pomeriggio, va bene?"

Annuii senza parlare. Mi infilai il vestito, raccolsi le scarpe e feci per uscire dalla stanza.
Tae mi fermò, sbirciò lungo il corridoio e mi diede il via libera per uscire. Mi guardò con sguardo sommesso e io gli risposi con un sorriso per rassicurarlo. Capivo benissimo la situazione. Gli diedi un timido bacio e tornai nella mia stanza.
Mi buttai sul letto e accarezzandomi il collo cercai di ricordare tutto quello che era successo.
Kim Taehyung era J, ancora stentavo a crederci e avevo anche passato la notte con lui. Se si fosse trattato solo di un sogno speravo che nessuno venisse a svegliarmi.
Passarono pochi minuti e bussarono alla mia porta. Era il servizio in camera con la colazione più pomposa che avessi mai visto. Il cameriere sistemò tutto sul tavolino e si ritirò
Vicino alle brioche c'era una scatolina con una V disegnata. All'interno c'erano un biglietto e una mascherina rosa.

"Alle 5 p.m. sul retro dell'hotel. Non dimenticare la mascherina."

Winter Bear - Last/FirstDove le storie prendono vita. Scoprilo ora