La pioggia battente che si era abbattuta su New York rovinò i miei piani. Avevo pensato di andare un po' in giro e scattare altre foto ma era impossibile. Mi toccava aspettare Tae nella mia stanza.
Mai come in quel momento mi ero pentita di aver lasciato il computer a casa. Se l'avessi avuto con me avrei potuto lavorare sulle foto fatte fino al quel momento e invece nulla, intrappolata nella noia assoluta.
Andai avanti e indietro per la stanza innumerevoli volte, se avessi guardato con attenzione sulla moquette avrei potuto scorgere il segno del mio passaggio.
Presa dalla noia iniziai a seguire lo sport che più amavo da bambina. La corsa delle gocce. Incollata con il naso sulla finestra a tifare per una goccia. Se avesse vinto la mia avrei contattato Tae, altrimenti l'avrei aspettato in silenzio.
Purtroppo non vinsi e dovetti aspettare.
Quando ormai il grande orologio della stanza segnava ormai le nove e quaranta sentii bussare alla porta. Convita fosse lui aprii con un gran sorriso.
Con disappunto riconobbi il viso del solito cameriere. Aveva con se un carrello che lasciò nella stanza e andò via.
Sollevai il telo adagiato sopra a quella che immaginavo fosse la mia cena e scoprii di non avere torto.
Oltre ai vassoi c'era una busta da lettere con il mio nome sopra."Liz, mi dispiace tantissimo. Purtroppo non ce la faccio a raggiungerti per cena. Dopo il servizio fotografico siamo stati invitati a cena dal direttore della rivista e non so a che ora riusciremo a liberarci. Goditi la cena. A più tardi."
Avevo già capito tutto dal momento in cui avevo visto il cameriere alla mia porta, ma non per questo faceva meno male.
Non lo vedevo da qualche ora e già sentivo la sua mancanza. Come sarei stata una volta tornata a Chicago? Ero quasi sul punto di rimpiangere l'aver accettato il suo invito quando ricordai com'ero stata bene con lui fino al quel momento.
La cena fu davvero deliziosa mangiai così tanto che venni catturata da un'immediata sensazione di sonnolenza. Mi ripromisi di riposare solo un attimo, ma evidentemente non fu così.
Quando riaprii gli occhi, che non ricordavo nemmeno di aver chiuso, era ormai giorno.
Presi il telefono per vedere l'ora e trovai 5 chiamate di Tae e vari messaggi."Liz, so che sono quasi le due, ma se sei sveglia vengo da te"
"Visto che non rispondi al telefono immagino starai dormendo."
"Scusa Liz"
"Buonanotte Liz."
"Chiamami quando ti svegli."Ancora mezza addormentata lo chiamai.
"Liz...vieni nella mia stanza? Praticamente sto ancora dormendo!" - Biascicò e riagganciò.
Cosa potevo fare se non acconsentire alla sua richiesta?
Arrivata al suo piano controllai bene il corridoio e bussai.
Aprì immediatamente e mi trascinò subito all'interno. Aveva ancora gli occhi mezzi chiusi e senza neanche parlare mi condusse verso il letto.
Ci infilammo sotto il morbido piumone, Tae mi diede un tenero bacio sulla fronte e mi strinse a se prima di ripiombare in un sonno profondo.
In realtà ero convinta che non sarei riuscita ad addormentarmi di nuovo, ma il letto comodo e il calore del corpo di Tae mi condussero da Morfeo in men che non si dica.
Qualche ora più tardi mi svegliai e trovai Tae che mi fissava."Cos'hai da guardare?" - Tirando il piumone fin sopra il naso.
"Sai che mi ricordi un orso mentre dormi?"
"Cosaaaa?" - Urlai.
"Aspetta lasciami finire, dormi rannicchiata proprio come un orso...meglio dire un orsetto." - Cercò di recuperare. - "Lo trovo tenerissimo!"Lo guardai per un po' e alla fine distesi il viso in un sorriso. Era impossibile tenergli il broncio quando faceva quella faccina.
"Oggi sei impegnato?" - chiesi.
" Purtroppo possiamo stare insieme solo fino all'ora di pranzo. Abbiamo una schedule pienissima fino alla partenza. Mi spiace."
"Alla fine siete venuti per lavoro, non devi scusarti."Toc...toc..toc...
"Tae apri! So che sei sveglio! Ho sentito la tua voce! - Disse una voce al di là della porta
"Jimin?" - Disse Tae guardandomi.Appena aprì la porta Jimin entrò e si sdraiò sul letto con noi come se fosse la cosa più normale di questo mondo.
Probabilmente per lui era un atto così spontaneo e automatico che nemmeno pensò al fatto che ci fossi anch'io.Ero un po' in imbarazzo, ma appena mi guardò e spalancò quel sorriso meraviglioso mi sentii tranquilla.
"Che programmi avete per la mattinata?" - Ci chiese - "Io e Jungkook andiamo a fare un po' di shopping e gli ho già detto che tu volevi riposare. Dillo, chi è il migliore?"
"Tu, ovviamente! Grazie." - Rispose Tae dandogli un colpetto sulla spalla.Lì, con Tae e Jimin, provai una strana sensazione di benessere. Jimin lo adoravo già da Army, ma adesso potevo quasi considerarlo un amico fidato. Stava aiutando Tae come solo un fratello o un vero amico farebbe.
Tae si allontanò per rispondere al telefono e quell'adorabile testolina rosa si avvicinò..."Allora, hai già pensato a cosa prendergli?"
"Ma di che parli?"
"Non ricordi che giorno è domani? Pronto?? E' San Valentino!"
"San Valentino? Ma noi ci conosciamo appena, quella è una festa per gli innamorati!"
" E già vi conoscete appena, eppure ti trovo sempre nella sua stanza e non credo che passiate il tempo giocando alla morra cinese! Comunque ad onor del vero a San Valentino, in Corea, le ragazze regalano della cioccolata a un ragazzo. Non per forza il suo ragazzo, va bene anche un ragazzo che ti piace. Quindi Tae si aspetterà della cioccolata da te."Ripensando a quello che aveva appena detto Jimin mi sentii avvampare. Come poteva prendersi certe libertà. Dovevo decisamente abituarmi al rapporto che avevano questi due.
"Ci penserò, ok?"
"Me lo farò bastare...ecco Tae che torna."Tae si sedette vicino a me cingendomi in vita e il mio cuore iniziò a battere all'impazzata. In quel momento, da quel gesto così banale capii che Jimin aveva proprio ragione. Avrei decisamente dovuto comprargli della cioccolata.
Dopo aver scambiato due parole con Tae, Jimin mi salutò e raggiunse Jungkook per lo shopping.
Tornai nella mia stanza per prepararmi e ci incontrammo nuovamente sul retro dell'hotel con le nostre mascherine già indossate.
Trascorremmo una bellissima mattinata al Metropolitan Museum of art. Gli avevo accennato che mi sarebbe piaciuto visitarlo e lui mi prese in giro. Gli avevo confessato che volevo andarci non solo per l'arte, ma anche perché volevo sedermi sulle scale dove sedevano sempre Serena e Blair. Praticamente passammo più tempo sulle gradinate a fare foto che all'interno del museo.
Anche se faceva freddo pretesi di mangiare uno yogurt su quelle scale proprio come le protagoniste di una delle mie serie preferite. Lui non mi fece compagnia perché non voleva togliere la mascherina.
Non mi importava, era comunque tutto perfetto. Lui era perfetto. V era da sempre il mio bias, ma poco a poco stavo scoprendo che Tae era decisamente meglio.
Piano piano stavo dimenticando che lui fosse un membro di uno dei gruppi Kpop più importanti di sempre. Avevo iniziato a vederlo semplicemente come J, il ragazzo che mi aveva contattata in chat.
Peccato che il tempo che trascorrevamo insieme fosse sempre troppo poco.
Il tempo a disposizione era quasi scaduto e Tae doveva tornare a lavoro."E' ora! Bisogna rientrare."
"Tu vai avanti,oggi è una bella giornata e vorrei restare ancora un po' fuori."
"Mi sembra sensato, non so quando mi libererò e non è giusto obbligarti a star chiusa in hotel."Prima di andare si guardò intorno e abbassando la mia e la sua mascherina mi baciò! Fu un bacio casto eppure carico di sentimento. Quel gesto improvviso mi fece mancare il respiro e lui se ne accorse.
Quanto era compiaciuto. Ma non importava, era quello che provavo e non potevo farci niente."Stai attenta mi raccomando!" - Facendomi l'occhiolino si allontanò.
Appena fui lontana dal suo campo visivo andai alla ricerca di una pasticceria non troppo cara per comprargli della cioccolata. Trovare qualcosa di economico a New York sarebbe stato difficile ma dovevo assolutamente comprare qualcosa.
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Winter Bear - Last/First
FanfictionQuando stai vivendo un vero e proprio sogno, ma il destino decide di svegliarti nel peggiore dei modi.. ⚠️ Presenza di scene forti 🏆🏆🏆🏆🏆🏆🏆 ⭐️Novembre 2021 #3 ita 🥉 ⭐️Dicembre 2021 #2 Ita 🥈