Ricordi 36

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Le mie giornate erano diventate tutte uguali, a letto con il computer sulle gambe e il cellulare al mio fianco.

Avevo provato ad aprire la finestra, ma il pensiero di guardare lo stesso cielo che poteva guardare Tae era insostenibile.

Così finii con il tirar giù anche le tende e vivere nella penombra. Solo lo schermo del computer donava un po' di luce alla stanza.

Non facevo altro che picchiettare sulla tastiera per scoprire nuovi siti. Ed è proprio così che venni a conoscenza dei due impegni che avevano ancora in America.

Da un lato avevo sperato fossero già andati via, ma dall'altro ero felice.

Più tempo sarebbero rimasti, più era alta la possibilità che saremmo riusciti a vederci.

Quella sera sarebbero stati ospiti da Ellen Degeneres e chiesi a Sarah e Danielle di raggiungermi e guardare insieme lo show.

Il programma iniziò puntuale e appena lo vidi smisi quasi  di respirare.

Mi aggrappai con forza alle lenzuola, come se fossero la mia ancora per non impazzire.

Inizialmente fu doloroso guardarlo, ma pian piano mi rilassai e mi concessi anche di ridere alle domande di Ellen e allo scherzo che gli aveva riservato.

Immaginai a come sarebbe stato se fossi stata lì con lui.

Pensai a come l'avrei preso in giro per essersi spaventato e avremmo riso fino ad aver mal di pancia.

Nonostante sorridessi sentii il sapore salato delle lacrime sulle mie labbra.

Anche se non potevo essere con lui ero felice di vederlo in qualche modo.

Sentirlo cantare, vederlo ballare, percepire la sua gioia mi faceva stare bene.

"Liz, tutto ok?" - chiese Danielle.

"Non lo so. Stasera, anche se per poco, non sono stata male! Però appena tutto è finito il colpo è stato doppio!

"Liz, perchè non vai da lui? Saranno da James Corden tra due settimane! Hai tutto il tempo per organizzarti e..." - Interruppi Sarah.

"Sarah ti prego! Lo sai che non posso! Non posso hai capito? Non posso!" - dissi scoppiando in un pianto isterico. - "E poi non saprei nemmeno dove andare. Lo show sarà già sold out da tempo, lui potrebbe finire nei guai e poi..."

"Va bene Liz, non insisteremo più! Però tu adesso calmati. Hai bisogno di dormire, di placare un po' i tuoi pensieri. Hai ancora quelle pillole che ti diedi per il Jet Leg?"

"Sì, ne avrò usate un paio al massimo!"

"Allora adesso ne prendi una e vai a dormire, noi resteremo qui con te. Al tuo risveglio ci troverai qui e andremo fuori per la nostra famosa colazione in caffetteria!" - continuò Danielle.

"Affare fatto! Vi voglio bene ragazze!"

Presi dal cassetto del comodino il flacone e un volta ingoiata la pillola mi rintanai sotto le coperte.

Non so se il merito fu del tepore del mio letto, della consapevolezza di non essere sola o, semplicemente, della pasticca ma riuscii ad addormentarmi in poco tempo.

Al mattino, quando aprii gli occhi mi accorsi che Danielle e Sarah  mi stavano usando come cuscino o peluche. Mi tenevano stretta come se potessi scappare da un momento all'altro.

"Ragazze, non riesco a muovermi!" - dissi con voce impastata.

"Buongiorno Liz". - risposero in coro.

"Forza, adesso ti serve una bella doccia e poi subito fuori da questo appartamento! Devi prendere un po' d'aria!" - ordinò Danielle.

Obbedii e in breve tempo eravamo già in strada.

Prendemmo posto ai soliti divanetti e ordinammo la colazione. Era proprio quello che ci voleva. Stare chiusa tra quelle quattro mura non mi aveva fatto bene.

Non facevo che pensare alla mia situazione ed ero entrata in un vortice di autocommiserazione che non mi apparteneva.

Una bella cioccolata calda, anche se eravamo a ridosso dell'estate, riusciva sempre a tirarmi su di morale.

Passai una bella mattinata e riuscii a non pensare a Tae per quasi tre ore.

Almeno fin quando il mio telefono non iniziò a squillare e accettai la videochiamata in entrata.

"Jimin?"


"Jimin?"

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