Ricordi 29

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Come previsto andai in hotel ma non pensavo avrei dovuto aspettare tutto il giorno per poter uscire. Mi era stato detto di non lasciare la mia stanza e che i ragazzi sarebbero arrivati presto.

Bugia colossale.

Era ormai notte quando Tae bussò alla mia porta.

"Come al solito le cose non vanno mai come le avevo organizzate. Eccomi di nuovo a scusarmi per il ritardo!"

"Tae finiscila, tu sei qui per lavoro! Non dimenticare mai questo dettaglio, non siamo in vacanza!"

"Quanto vorrei che lo fosse!"

"Un giorno lo sarà! È una promessa!" - dissi poggiando una mano sul suo volto.

"Hai promesso, non azzardarti a cambiare idea su di noi prima di averla mantenuta!"

"Non lo farò! Ops..ma questa è un'altra promessa! Sta diventando un circolo vizios..."

Le sue labbra si erano già impadronite delle mie e le reclamavano con prepotenza.

"Basta promesse per adesso, abbiamo un discorso da portare a termine!" - Ansimò sollevandomi da terra.

Le sue mani vagarono lente e passionali su tutto il mio corpo, lo accarezzavano, regalandomi emozioni nuove e brividi caldi. Le mie dita definivano i suoi zigomi e la sua mascella, che erano i lineamenti più perfetti, i lineamenti di un Dio. Mi morse il labbro inferiore ed io gemetti, la sua bocca si spostò sul mio collo, lo baciava, prima dolcemente, poi avidamente, poi con desiderio. Come riusciva a baciarmi così? Il suo corpo era tra le mie gambe e riuscivo a sentire il suo desiderio pulsare sulla mia intimità. Anche io stavo morendo dal desiderio, lo volevo. Mi sentii vuota quando Tae si alzò un po', abbastanza da allontanare i nostri punti più impazienti. Avvicinò le sue labbra al mio orecchio e sussurrò:

"Abbi pazienza. Io aspetto dal nostro bacio in macchina!"

Mi stava facendo impazzire e dal suo sorrisetto mi accorgevo che gli piaceva farmi aspettare. Arrossii lievemente. Ero così presa da lui che non mi accorsi che si spogliò dalla sua maglia nera. Stava così bene e più lo guardavo più lo volevo.

Fortunatamente mi ero già tolta le scarpe, oddio come potevo pensare a cose così stupide in quel momento? Tae infilò le mani sotto la maglietta e la mia pelle fremeva sotto il suo tocco così abile ed esperto. Mi toccava, ma non mi baciava, mi guardava con quel sorrisetto che sapeva mandarmi al manicomio, studiando le mie reazioni. Le sue mani indugiarono sui miei seni, li premette e nello stesso momento strusciò il suo membro sulla mia intimità. Gemetti il suo nome, come un lamento dolce, lento e passionale. Un gemito che lo invitò a levarmi la t-shirt gettandola a terra con strafottenza.

Si alzò sopra il mio bacino e il suo busto era completamente eretto sopra il mio corpo, mi fissava negli occhi con uno sguardo che non avevo mai visto. Spostò il suo obiettivo sul mio seno, sorrise maliziosamente e la mia intimità pulsava sempre di più. Poggiò una mano sul mio fianco e l'altra sul mio basso ventre facendola scorrere lentamente verso l'alto fino a spogliarmi anche dal reggiseno.

Mi lasciò un dolce bacio sulle labbra, mentre le nostre lingue si accarezzavano.

"Sei bellissima." - Disse tra un misto di passione e dolcezza, prima di baciare il mio seno.

Le mie dita disegnavano le linee che caratterizzavano la sua perfezione, dai pettorali, agli addominali; lui osservava: ogni mio singolo movimento, la mia espressione... Mi studiava anche in quel momento, il suo desiderio di conoscermi sempre più in fondo lo possedeva anche in quel momento e questa era una cosa che mi era sempre piaciuta di lui.

Poggiai i palmi sui suoi pettorali e lo spinsi, capovolgendo i ruoli, io sopra di lui.

Rise, ma le sue risate si trasformarono in mugolii assenti, sensuali, che mi facevano impazzire ancor di più.

"Cosa vuoi fare?"

"Non lo so nemmeno io, è il mio istinto a guidarmi." - Dissi con voce tremolante, mentre mi abbassavo lentamente verso il suo viso, senza interrompere il nostro contatto visivo.

"Allora lascia che il tuo istinto ti guidi." - Sorrise maliziosamente.

Lasciai un bacio bollente sulle sue labbra perfette, mi spostai sul suo collo, lasciando baci umidi anche sul suo petto, mentre le mie mani percorrevano il suo corpo più velocemente delle mie labbra. La mia mano si fermò sul desiderio di lui, mentre con l'altra gli accarezzavo il petto. Sorrisi compiaciuta sulla sua pelle quando gemette al mio tocco.

Gemette il mio nome prima di alzare il busto e mettermi sotto di lui. In un istante i miei jeans volarono via e rimanevano solo gli slip.

Ci giocherellò per un po' ma, in men che non si dica, rimasi nuda sotto i suoi occhi.

Tae indugiò un attimo, osservò lentamente il mio corpo come se fosse una cosa preziosa, la cosa più bella e rara che ci fosse e in quel momento mi sentii la donna più bella del mondo.

Mentre mi osservava, si spogliò dei suoi pantaloni, e si chinò su di me, baciandomi con lussuria. La passione divampò improvvisa e travolgente, eravamo solo noi due e il desiderio l'uno dell'altra.

Addormentarmi con lui stava diventando la mia cosa preferita e mi rattristai un po' al pensiero che non sarebbe stato così ancora per molto.

Non sapevo ancora quanto tempo sarei rimasta con lui in Corea o in Giappone, ma ero consapevole che a un certo punto sarei dovuta tornare in America.

Cercai di scacciare dalla mia mente questi brutti pensieri rannicchiandomi tra le sue braccia.

Winter Bear - Last/FirstDove le storie prendono vita. Scoprilo ora