{180} ~ Il ritorno di David ]

136 7 22
                                    

BILL

Felicità e tristezza, non so più che significato abbiano, e sono arrivato perfino a confondere queste due parole tanto semplici e scontate.

Sono felice perchè dovrei essere grato che la mia famiglia sia così unita, ma sono triste perchè ho lasciato l'unica ragazza che amerò mai nella vita, e rischio di perdere mia madre per sempre.

Sì, in questo momento è la tristezza che sovrasta il tutto. Una forte lama rovente che non smette di bruciarmi il petto.

Sono letteralmente spezzato in due come mai mi è successo fino ad ora. Mamma continua a dire che sta bene, se non ha quegli attacchi improvvisi mi convinco che sia così e spero che arrivi presto quel giorno in cui mia madre tornerà ad essere la persona che era.

Studiare ora mi è alquanto difficile e provo a concentrarmi quanto posso, pensando che i miei e Eve saranno orgogliosi di me. Ho parlato con papà sul fatto che vorrei cominciare medicina, ma dopo ciò che è successo ha anche capito che la cosa migliore da intraprendere è la carriera che ho sempre desiderato: i suoi occhi non mentivano, finalmente l'ho visto orgoglioso di me.

Non ho mai avuto problemi ad assimilare rapidamente, ed è proprio per questo che ho sempre avuto ottimi voti, soprattutto in chimica, fisica e matematica. Ma diritto l'ho sempre studiato con più garbo e ho sempre preso ottimi voti proprio perché ci ho messo davvero passione.

Ma da quando è successo tutto non riesco a concentrarmi a studiare come si deve in casa, per questo sono sempre uscito tutti i giorni andando a studiare in biblioteca. Ho saputo da Logan che Eve pensava che avessi trovato una nuova ragazza. Come può solo pensarlo che io ne cerchi un'altra dopo quello che è successo?

Ma è anche vero che purtroppo la vita va avanti e dovrò pensare anche a questo un giorno: trovarmi una ragazza, sistemarmi e avere... avere dei figli. Quando ci penso mi incanto sempre, perchè ho solo l'immagine di Evelyn con i nostri figli. Ancora non riesco a togliermi dalla testa questa immagine, e ogni volta che ci penso mi sento sempre male, ma non posso fare a meno di pensarci.

Me la immagino sul ciglio della porta con le braccia conserte e la testa appoggiata, guardandomi intensamente assieme ai nostri figli, che si appoggiano sulle sue gambe, e con la manina salutarmi da lontano mentre vado al lavoro.

Sì, è così bello pensarci che non posso farne a meno.

"Tutto bene ragazzo?". La donna della biblioteca mi guarda con il libro in mano in attesa che lo prenda.

"Sì, tutto bene".

"Ha a disposizione un mese, poi dovrà tornare per riconsegnarlo, oppure decidere se tenerlo un altro mese. In ogni caso deve tornare comunque con il libro".

"Sì so come funziona non si preoccupi" le rispondo sgarbatamente.

"È la prassi, la prego di comprendere" storce il naso.

Ho ancora quell'aria persa ed è come se stessi parlando al muro: "Sì mi scusi..." prendo il libro di letteratura inglese e lo infilo nello zaino.

Quando esco dalla biblioteca corro in fretta e furia verso la macchina, guardandomi velocemente attorno. Non appena salgo in macchina sento il telefono vibrare e non riesco a crederci che si tratti proprio di lui. Per un momento ho qualche ripensamento ma poi decido di rispondere al telefono: "Sì... dimmi" dico a bruciapelo.

"Ciao amico, come te la passi?".

David sembra piuttosto agitato.

"È un brutto periodo, io sto bene ma potrei stare meglio" gli rispondo senza domandargli come sta lui.

HAPPENED 3 - (Tutto inizia, tutto finisce)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora