{214} ~ Di nuovo insieme ]

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EVELYN

Un respiro, un altro ancora. Sospiri profondi, quasi come fossero diventate colonne sonore. Sono ferma, immobile avvolta tra le coperte di stoffa color bianco perla.

Non dormivo così serenamente da non so quanto tempo. È come se il mio stato d'animo avesse trovato la pace, una pace afrodisiaca.

Lentamente inarco gli occhi e vedo il soffitto dell'Hotel illuminato dai raggi che valicano le tapparelle socchiuse.

La tenda fa un leggero fruscio dovuto al vento e la finestra cigola lentamente perchè socchiusa da ieri sera. Non mi sono nemmeno resa conto di ciò. Come potevo rendermene conto. Sicuramente se fossi entrata da sola in questa stanza mi sarei messa dentro le coperte per riscaldarmi, e il primo pensiero sarebbe stato quello di chiudere la finestra.

Ma così non é stato.

Per un attimo mi pareva di aver fatto un sogno... ma no, è tutto vero. Uno strabiliante sogno, e che molto probabilmente sapevo che sarebbe successo in cuor mio, ma non volevo darmi troppe speranze.

Mi alzo leggermente appoggiando i gomiti sul letto e con la mano destra mi copro il viso dovuto ai raggi del sole che battono dritti sui miei occhi socchiusi. Cerco inavvertitamente la sua presenza, consapevole in parte che ci sia ancora, spostando leggermente il braccio verso la parte vuota sinistra del letto. E come è plausibile che sia, lui non c'è. Ma sento ancora la piccola fossa del materasso che ha provocato stando qui per tutta la notte.

La stanza brulica di desolazione, ed è molto silenziosa, ma armoniosamente riesco a sentire il rumore delle onde da fuori, e non il solito risveglio del cinguettio degli uccelli appoggiati sui rami degli alberi di casa mia. Anche se ammetto è sempre stato il mio risveglio preferito, ma questo mi desta maggiore consapevolezza di ciò che è successo ieri.

Sono davvero in questa stanza e ho fatto l'amore con Bill. Sento ancora un leggero formicolio là sotto, come è giusto che sia, e sono contenta di sentirlo.

Appena scendo dal letto mi guardo attorno alla stanza, completamente nuda. Non ho nulla da mettermi se non il mio povero vestito fradicio e forse odorante di pesce. E sull'angolo della stanza vedo una sedia con sopra indumenti che ieri sera non c'erano. Una maglietta color viola e pantaloncini a strisce verticali azzurre e bianche.

Chi può avermeli portati se non lui? Faccio un sorriso di contentezza ammirando questi semplici vestiti, ma prima di indossarli decido di concedermi la famosa doccia.

Come al solito, comincio a meditare sotto l'acqua calda che mi batte il corpo, con ancora il sapore del mare mischiato con l'acqua della doccia. Quest'ultima sembra diventata dolce d'un tratto, ora che sento la mescolanza con l'acqua salata. Stupidi pensieri per non farmi pensare a ciò che è successo con Bill, stanotte, e per la prima volta in vita mia ho paura di rivederlo, perchè se lo rivedo non so come andranno a finire le cose, nuovamente.

Magari ha avuto un ripensamento, ben peggiore del mio, e non mi parlerà mai più nella vita. O forse gli e piaciuto tanto, come dal resto anche a me. Ma sappiamo entrambi che tutto questo è sbagliato.

Dannazione!

Continuo a ripetermelo dentro di me appoggiata sulla parete delle doccia e le mani impugnate al massimo. Sbatto contro il muro cercando di non piangere.

«Perchè doveva succedere. Perchè fare l'amore se non possiamo stare insieme. Così finiremo per ammalarci... perchè non possiamo fare a meno l'uno dell'altra???»

Mi avvento nuovamente sul muro battendo forte i pugni e cercando di sfogare la mia rabbia, con gli occhi strizzati al massimo: «DANNAZIONE, PERCHÈ LA VITA È COSÌ INGIUSTA!» alzo leggermente la voce, come se qualcuno fosse lì con me ad ascoltarmi e mi lascio andare a terra, rimanendo seduta sul piano della doccia, con ancora l'acqua che scorre sopra di me.

HAPPENED 3 - (Tutto inizia, tutto finisce)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora