{216} ~ Mi mancherai! ]

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BILL

Non posso ancora crederci che sia successo. È indescrivibile poter esprimere a parole le emozioni che stiamo provando, ma Evelyn ha ragione...

Per tutta l'estate, la più bella della mia vita, ci siamo completamente lasciati andare, consci del fatto che prima o poi il fatidico giorno sarebbe arrivato.

Ma la verità è che non cambierei niente, assolutamente niente.

Da una parte non mi sembra vero, ma dall'altra sono consapevole che con Evelyn non potrà mai più esserci qualcosa. Come potremo?

Anche se fosse, da qui ad Harvard ci sono troppi chilometri di distanza, e non è come trascorrere qualche ora rinchiusi in un Motel.

Sono nel baratro e sommerso dentro un profondo abisso, senza la possibilità di muovermi. Se lo facessi, non riuscirei ad arrivare in cima in tempo per poter respirare. Entrambi siamo condannati a non stare insieme, mai, e ne sono consapevole purtroppo, forse più di lei... ma non potevo, non volevo rinunciare a Eve per l'ultima volta, per nessuna ragione al mondo. Ci siamo semplicemente lasciati andare e il nostro amore ha avuto la meglio su tutto.

Alla fine non ci siamo nemmeno detti addio come avremmo voluto, quando seppi del tumore della mamma dovetti troncare immediatamente la relazione con lei.

Oramai la nostra vita gira come una roulette russa; anche se il destino è stato bastardo con noi, questo non ci impedisce di poter passare intensamente questi momenti assieme.

Quando Eve ha pensato che fossimo diventati amanti mi è venuta la pelle d'oca. Non può crederlo perchè non è così. Io la amo più della mia stessa vita e lei pure. Io e lei siamo come Romeo e Giulietta, non possiamo avere una relazione ma continuiamo ad amarci, anche se la storia è un tantino diversa, siamo comunque condannati a passare la nostra vita come fratelli.

Sarà difficile ancora una volta salutarla, perchè adesso sarà un vero addio.

Domani è il giorno in cui dovrò salutare tutti e dovrò salutare lei. Non smetto di essere agitato.

Sistemo gli ultimi scatoloni nella mia stanza ormai vuota e desolata dai miei effetti personali, per il resto è rimasta immutata.
Ho voluto prendere tanti ricordi di famiglia e miei personali e tra questi anche oggetti che so che non mi serviranno. Si porta sempre qualcosa di non utile, e adesso capisco che ogni secondo che passa ho sempre più nostalgia della mia famiglia.

Mi guardo attorno con le braccia conserte e ad ogni cosa che mi appare davanti subentra un ricordo. Anche i libri scolastici lo sono diventati. E' strana la vita: un attimo prima ti abitui alle cose che ti circondano e un attimo dopo spariscono nel nulla... o devi lasciarle andare, facendotene una ragione. E così anche con lei.

Continuo a ripetermelo nella mente ma mentendo col cuore.

Nel mentre sono preso a sistemare le ultime cose negli scatoloni sento bussare la porta già aperta. Mi volto facendo un leggero scatto all'indietro con i piedi.

«Scusami... non volevo disturbarti.» rimane sulla soglia della porta con le gambe incrociate e dondolando leggermente.

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HAPPENED 3 - (Tutto inizia, tutto finisce)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora