BILL
Continuo a fissare il telefono, con la speranza di vedere comparire il suo nome sullo schermo. Ogni minuto che passa si fa sempre più difficile e io non riesco a smettere di pensare a lei, a dove possa essere e come stia in questo momento.
Ho provato di tutto con gli agenti. Ho chiesto a mia madre dove possa essere andata ma non le è venuto in mente niente. Ho provato a chiedere quali migliori marchingegni abbiano per poterla rintracciare rapidamente. Ho cercato di contenere la rabbia perchè penso che questi dementi non facciano abbastanza. Poi mi ritrovo sempre punto a capo, esausto e privo di forze.
È stata una lotta continua e ora ne stiamo pagando le conseguenze. Era inevitabile che fosse. Doveva esserlo in fondo... solo questione di tempo e prima o poi la verità sarebbe giunta a galla.
Sono fuori seduto accanto al bordo della piscina che continuo a tenere lo sguardo fisso sul telefono, accovacciato come se mi stessi proteggendo da qualcosa. Dei passi mi si avvicinano lentamente e riesco s scorgere le pieghe dei pantaloni color caffè macchiato.
«...niente?» mi domanda Brandon come se avesse paura di rivolgermi la parola. «No.» gli rispondo tenendo lo sguardo fisso sul telefono.
«Ah porca puttana che situazione.»
«Già...» gli rispondo apparentemente con noncuranza, ma la verità è che sono talmente triste e preoccupato che non riesco a parlare. Brandon prende una sedia e si siede accanto a me, inaspettatamente. Mi alzo il busto tornando alla postura normale, ma tenendo sempre gli occhi fissati sul telefono.
«Sai, quando è iniziato tutto questo mai credevo che Evelyn ne passasse così tante.»
«Nemmeno io.» faccio le spallucce.
«Ma sapevi che soffriva così tanto per questo.» afferma con tono esile.
«Sì, ma aveva perso le speranze già da molto tempo. L'ho aiutata quanto ho potuto. Ho provato a parlare con i miei genitori per riuscire a sapere qualcosa... ma loro non ci hanno mai detto niente.»
«Adesso sapete il perchè.»
«Già.» ghigno: «Ma Evelyn è forte. Lo è sempre stata.»
«Non ne dubito. Mi sono reso conto anche io di quanta forza d'animo abbia, specie quando mi ha detto di essere stata adottata. Mi ha raccontato quello che ha dovuto passare.»
Poi mi faccio coraggio a parlare con lui, estrapolando le parole giuste: «Eve mi ha detto che l'hai lasciata... è la verità?» lo guardo negli occhi e Brandon mi lancia un respiro profondo: «Sì. Non riuscivo a reggere il peso... mi sentivo usato e non amato. Pensavo di aver perso solo il mio tempo con lei. Purtroppo dove abitavo io mi è successa una cosa simile. La relazione durava da un po' ma poi lei d'un tratto ha smesso di provare interesse per me. Pensavo "Ei, ho solo perso tempo con una che non ci teneva". E ho pensato lo stesso di Eve.»
«E allora come mai ora sei qui?» gli domando continuando ad adocchiare lo schermo del telefono.
«Perchè mi sono affezionato a lei e non è una ragazza come le altre no... ho capito che Evelyn sia una ragazza molto profonda e vera. Anche se non mi ha mai amato...»
«Non ti ha mai... amato?»
Fa cenno di no con la testa: «Quando le dissi che l'amo lei non mi rispose affatto. Era come sorpresa e anche un po' impaurita. Non era di certo la reazione che mi aspettavo. Credevo di aver fatto qualcosa di sbagliato, ma poi mi sono ricreduto quando ho saputo che voi due avete avuto una storia. Era tutto più chiaro. Non le ho parlato per un po' di tempo e l'ho fatta soffrire, ma anche io ho sofferto.»
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HAPPENED 3 - (Tutto inizia, tutto finisce)
Romance[STORIA COMPLETATA] QUESTO È L'ULTIMO CAPITOLO DELLA TRILOGIA. Prima di leggerlo vi consiglio di andare a leggervi i prequel: HAPPENED (cosi lontani, cosi vicini) e HAPPENED 2 (due cuori, una sola anima) in modo tale che comprendiate la storia! SEQU...