EVELYN
"Vaffanculo Evelyn! Sei una stronza!" continuo a ripetermelo ad alta voce, irata, perchè non mi riconosco più.
Come ho potuto trattarlo in quel modo sapendo il dolore che stiamo provando entrambi. Invece di essere grata ad averlo accanto l'ho solamente allontanato.
Me lo merito, è l'unica cosa che merito da parte sua.
Esco dalla macchina con le guance rigate di lacrime e mi appoggio sullo sportello con le braccia conserte, accarezzata solo dalla brezza del vento. Le lacrime si seccano e rimango in silenzio a guardare il panorama davanti a me. Non c'è molto, solo un campo di erbacce, e un piccolo fiume che si riesce a mala pena vedere.
Controllo di tanto in tanto il telefono con la speranza che Bill mi chiami, illudendomi.
Che stupida che sono.
Mi ripeto ancora.
Dovrei chiamarlo io, lo dovrei fare, ma non lo faccio perchè ho paura di litigarci. Mi ha già chiuso in faccia e non vorrei che lo facesse un'altra volta.
Risalgo in macchina sbuffando continuamente. Sta tutto andando di male in peggio e la cosa più brutta è che sto allontanando la persona a cui tengo di più al mondo.
Mi faccio forza per non piangere nuovamente e vado da Logan. Quando sono davanti al suo portico busso alla porta ma sorprendentemente mi apre sua madre.
"Evelyn ciao!". Mi accoglie con il suo solito sorriso smagliante.
"Salve Margaret!".
"Entra pure". Mi fa cenno con la mano.
Mi guardo attorno domandandomi dove sia Logan.
"Vuoi una tazza di tè? Caffè? Oh santo cielo, non so nemmeno più cosa offrirti. Mi rammento che il tempo passa e che non siete più dei bambini".
Mi metto a ridere di colpo: "Non si preoccupi, anche un latte caldo mi fa sempre piacere bere. E comunque no non bevo alcool".
"Mio Dio tesoro, pensavi che ti offrissi dell'alcool?".
"Ma no cosa sta dicendo? Ironizzavo mi creda!". Le rispondo un po' dispiaciuta per il suo pensiero.
"Lo so cara, ironizzavo pure io. Comunque ti ho detto di darmi del "tu"!" Mi risponde facendo un occhiolino.
"Hai ragione. Dimentico sempre" le dico.
"Comunque Logan è in camera sua. Ultimamente lo vedo un po' perso".
"Che intendi dire?".
Margaret cambia espressione e io non posso fare a meno di preoccuparmi. Va verso la cucina prendendo un bicchiere dalla credenza e il latte dal frigorifero.
"Non lo so, forse è una mia impressione. Sono una madre e certe cose riesco a percepirle, ma forse è solo una mia esagerazione".
Mi stupisco della sua premura. Ironizzavo quando parlavo del latte ma lei ha capito che è una cosa che mi piace. Da piccola ogni sera prima di andare a dormire sgattaiolavo in cucina e bevevo un bicchiere di latte freddo.
A volte mi bruciava la gola per via del latte quasi ghiaccio, ma non mi importava, era così buono sentire il sapore di latte prima di andare a dormire. È incredibile come certe azioni semplici o cose che fai siano le più consolatorie e ti facciano stare bene.
"Ecco a te".
"Grazie Margaret". Il latte è caldo e mi consola un po' per quello che è successo prima. Per un momento sono tornata bambina.
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HAPPENED 3 - (Tutto inizia, tutto finisce)
Romance[STORIA COMPLETATA] QUESTO È L'ULTIMO CAPITOLO DELLA TRILOGIA. Prima di leggerlo vi consiglio di andare a leggervi i prequel: HAPPENED (cosi lontani, cosi vicini) e HAPPENED 2 (due cuori, una sola anima) in modo tale che comprendiate la storia! SEQU...