{257} ~ Una decisione inaspettata ]

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BILL

Non ho mai provato un dolore così lancinante e accorato dentro di me.

Mi sento a pezzi e ogni giorno che passa è sempre più difficile. Tommy ha notato che sono due settimane sono apatico, freddo e distaccato. Non mi ha mai chiesto cosa avessi, non si è mai permesso, ma con lo sguardo capivo la sua preoccupazione.

Perché Evelyn mi ha tradito? Perché ha dovuto dire tutto a Samantha? Ho provato tante volte a farmi forza a chiamarla dopo queste due settimane, ma non ci sono riuscito, o meglio nessuno dei due lo ha fatto. Nemmeno Evelyn mi ha mandato un messaggio per sapere se sto bene. Ho ricevuto solo una sua chiamata il giorno dopo che è tornata a casa, ma poi non mi ha più chiamato. E non voglio farlo perché soffrirei ancora di più.

Per fortuna lo studio mi ha aiutato in qualche modo a  non pensare a lei, anche se sono già alcuni giorni in cui penso di ritornare a Evanston. Oggi infatti ho deciso di acquistare i biglietti online, ma non uno bensì due. Ho promesso a Samantha che le avrei fatto conoscere mia madre, e sono sicuro che anche a lei farebbe piacere. Ma continuo a pensare se sia giusto proseguire la relazione con lei. Dopo tutto quello che è successo non sono sicuro di poter proseguire, ma voglio comunque farle conoscere mia madre e dopo quando torneremo le dirò quello che penso.

Quando le sventolo i biglietti davanti appena stampati, le si illumano gli occhi: «Oh mamma è quello che penso.»

«Sono solo quattro giorni...» le dico.

«Ma va benissimo Bill. Non so cosa dire. Lo hai fatto davvero...»

«Sì. Ci tenevo che la conoscessi...»

«Grazie.» si avvicina con l'intento di baciarmi ma io mi volto verso di sinistra e lei si limita ad abbracciarmi, come se si accontentasse lo stesso. Non dice niente e questo mi rassicura in un certo senso. Non so se sto facendo la cosa giusta, ma di certo sono convinto che il mio gesto non sia malentinzionato. Dovrò ancora rivederla, assieme a Brandon. Dovrò farlo e farmi forza. Lei sicuramente ha detto tutto a Samantha perché si è pentita della notte passata insieme.

Ormai la conosco fin troppo bene. Decido comunque di non dirlo a mia madre. Chiamo David per sapere come sta e per fortuna a lui le cose continuano andare bene, specie con la sua ragazza. Lewis è diventata un'altra persona, più calmo e maturato. Sono felice ed orgoglioso di avere questi amici che nonostante tutto alla fine mi hanno capito ed accettato, specie con Evelyn. Non potrei chiedere amici migliori di loro.

Sono affranto e devastato per tutto. Cerco ancora di fare chiarezza nella mia mente perché non riesco a trovarci un quadro logico in tutto ciò. Farfuglio e ho una costante sensazione nello stomaco, come se avessi fame senza tregua. Gorgoglia eppure non ho appetito. Quando penso a Evelyn il gorgoglio si tramuta in dolore e tutte le emozioni si accollano nel mio cuore, setendomelo stanco, appossato e pesante. Mi batte forte e ho il bisogno di respirare più velocemente perché è come se mi mancasse l'aria.

Poi, il naso comincia a frizzarmi e tutto si concentra suoi miei occhi pronti a far fuoriuscire le lacrime. E lo faccio, come quasi ogni sera: piango in camera mia perché ho perso ogni cosa. So per certo che andando avanti mi sto distruggendo, ma ancora di più è pensare a come si sia comportata con me. Non posso non negare l'evidenza e questo deve essere un altro pretesto per poterla dimenticare definitivamente: non pensare a lei, non immaginarla accanto a me.

Bussa la porta e cerco un riparo emotivo per togliermi dai miei pensieri. Sorrido e mi struscio rapidamente le guance per togliere le lacrime versate. Mi alzo per aprire la porta e sorprendentemnte davanti a me vedo Tommy un po' affranto. Inarco le sopracciglia perché Tommy non è di certo il tipico ragazzo della porta accanto sempre a tirarti su il morale.

O forse mi sbagliavo.

Mi giro per tornare a sedermi sul letto con le gambe divaricate, inclinato in avanti, e i gomiti appoggiati sulle ginocchia. Tommy mi si appresta davanti senza profanare parola. A braccia conserte sbuffa affannosamente, toccandosi le ciocche di capelli che ha davanti.

«Senti Bill, sei sicuro di stare bene?» mi domanda sorprendentemente.

Annuisco sfiorandomi il dito indice sulle labbra, pensieroso

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Annuisco sfiorandomi il dito indice sulle labbra, pensieroso. Lui non ci crede e sbatte le mani sui fianchi: «Non ci conosciamo da tanto è vero, ma so cosa significa quando stai di merda e tu ci stai.»

«Tommy davvero, sto bene!» insisto con la speranza che mi creda.

«No Bill. Non stai bene. Non ti ho mai visto così, neanche una volta. Di solito sei sempre serio, o sorridi, insomma hai un'espressione normale... ma mai così, mai.»

Lo guardo e poi butto la testa in basso, ondulandola un po' a destra e sinistra.

«Ti prometto che un giorno ti racconterò tutto.» gli rispondo.

Tommy non mi pare piuttosto soddisfatto della risposta ma nemmeno deluso. Annuisce, venendo a sedersi accanto me e io che continuo a tenere lo sguardo fisso sul pavimento.

«Allora andrai ad Evanston dopo domani.»

«Sì.» gli dico.

«Perché questa decisione imprevista non capisco...»

«Perché. Samantha vuole conoscere mia madre.»

«E non poteva conoscerla questa estate?» mi domanda logicamente e io come è giusto che sia non posso dirgli la verità, ovvero che voglio lasciarla subito dopo. Mi morbo nervosamente il labbro: «Mi conosci, non mi piace aspettare.»

«Già. Sei proprio come me.» mi dà una pacca sulla spalla e io mi avvicino lanciandoli una spallata amichevole. Tommy si alza e prima di uscire dalla stanza si volta, guardandomi sorridente: «Oh e salutami Evelyn, mi raccomando.»

HAPPENED 3 - (Tutto inizia, tutto finisce)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora