HAPPENED 3 - (Tutto inizia, tutto finisce)

{253} ~ Un triste addio ]

EVELYN

Socchiudo gli occhi con nessun suono particolare attorno a me. Poi, muovo lentamente la testa affondando le dita sul materasso vuoto. Per un momento mi pare di aver fatto uno strano sogno, poi mi alzo di sobbalzo e noto di non aver il pigiama addosso.

Ho i seni scoperti e il resto del corpo avvolto solo dal lenzuolo. Cerco di non provare a estrapolare troppo le emozioni, perchè probabilmente esploderei. Mi tocco il viso ma per la prima volta non provo rimorso dopo quello che ho fatto.

Mi vesto frettolosamente notando la maglietta sul letto. Capisco subito che Bill me l'abbia portata perchè ricordo bene di essermela tolta in cucina. In parte sono troppo shoccata per pensare a ciò che è successo stanotte, ma la solita voce pestifera mi rimbomba nelle orecchie, ronzandomi in testa come se si prendesse beffa di me: «Di nuovo hai ceduto, di nuovo la tentazione ha preso il sopravvento, di nuovo hai fatto l'amore con lui, l'hai sentito dentro di te, hai gioito, eri felice... tu eri. Felice.»

Sì lo ero e ogni volta che penso solamente a lui mi sento diversa, felice, libera: è così ed è la realtà dei fatti. Ho paura ora a scendere di sotto, affrontare quei volti, affrontare lui.

Ma non provo senso di colpa, non la provo più... la sola cosa che sento è una sensazione si benessere, sia interiore che fisico. Mi sento come se avessi fatto cento nuotate in piscina, come se avessi fatto una maratona appagante e il mio corpo che mi ringrazia per questo. Ti libera anima e corpo, ti libera da tutto: è così che mi sento ed è una sensazione bellissima.

Perchè non provo rimorso? Perchè sto così bene? Dovrei stare male, soffrire... e invece non è così. Per la prima volta non mi viene da piangere e guardandomi allo specchio, sorprendentemente sorrido. Dopo essermi fatta forza scendo di sotto con una continua fitta nello stomaco, ma senza vergogna o imbarazzo. Invece dovrei perchè sono consapevole di ciò che è successo stanotte: ho fatto l'amore con Bill. Sì è successo e ho ceduto ancora. Purtroppo devo ammettere qualcosa che ho tenuto dentro da troppo tempo: io e Bill siamo amanti.

Quando ripeto questa parola nella mia testa provo un senso di colpa, in parte mi sento anche schifata, ma sono stati gli eventi che ci hanno portato a questo, ad amarci di nascosto, ad estrapolare i nostri sentimenti senza che nessuno lo sapesse. Ad essere finalmente noi stessi quando siamo soli.

Ho risentito il battito del suo cuore, ho percepito tutto di lui: emozioni, passione, tentazione, senso di colpa e amore. Quell'amore che abbiamo dovuto sempre tenere rinchiuso perchè impossibilitati a poterlo mostrare agli altri e a noi stessi.

È dunque questo che siamo diventati allora alla fine... amanti... e così sarà per il resto delle nostre vite? Forse è questa la nostra condanna a vita, nasconderci e amarci in silenzio, mentre agli occhi degli altri mostrarci per quello che siamo, quello che la vita ci ha condannati ad essere contro la nostra volontà.

Sono tutti di sotto a fare colazione, impostati in un modo come se mi stessero aspettando. Ma tanto lo so che è tuto vacillato nella mia mente e non voglio estrapolare troppo le mie emozioni. Non appena vedo Samantha il mio corpo si blocca all'istante ma la mia mente mi impone di proseguire, continuando a scendere le scale.

Scendo come un piccolo gatto che si intrufola di nascosto, vedendo quasi tutti assonnati: «Buongiorno!» esclamo con un pizzico di formicolio sulle gambe.

Si voltano tutti verso di me, Bill incluso. Non lo guardo direttamente negli occhi con la paura che possa cedere.

«Buongiorno Evelyn!» esclama April andando a prendere la brocca di caffè e una tazza vuota. Mi siedo sullo sgabello ancora rintontita e davanti a me ho Bill e Samantha che fanno colazione, e lui che non mi guarda negli occhi, come se non fosse successo niente, come se stanotte non avessimo fatto l'amore.