[STORIA COMPLETATA]
QUESTO È L'ULTIMO CAPITOLO DELLA TRILOGIA. Prima di leggerlo vi consiglio di andare a leggervi i prequel: HAPPENED (cosi lontani, cosi vicini) e HAPPENED 2 (due cuori, una sola anima) in modo tale che comprendiate la storia!
SEQU...
Non posso non nascondergli il dolore che sto provando dai miei occhi. Lui l'ha capito, l'ha percepito. Sto esplodendo dentro, ma mi faccio un ultimo sforzo per poter congedarmi in camera.
E come potevo prevedere Bill mi segue.
«EVELYN! FERMATI!»
Non gli do retta e i miei passi si fanno sempre più rapidi. Corro in fretta e furia in camera e chiudo la porta a chiave, sentendo sbattere le sue mani contro la porta: «Evelyn aprimi!!!»
Indietreggio dolorante.
«Ti prego Bill, non è il momento!» gli dico con la poca voce rimasta.
«Perchè piangi? Dimmi che succede!»
«Ti ho detto di andatene!!!» alzo la voce con la speranza che mi dia retta.
«NO! Fammi entrate o giuro su Dio che sfondo la porta!»
Comincio a piangere stremata e la mia voce si unisce al pianto lancinante: «Ti prego vattene! Lasciami stare, ti supplico!!!»
«Se non apri, faccio una pazzia! La faccio e non mi importa un accidenti!»
«Vuoi svegliare mamma e papà???»
«In questo momento non mi importa nulla, solo che tu mi apra la porta!!!»
«VATTENE!» un ultimo tentativo, ma la porta comincia a tremare. Bill vuole sfondare la porta.
«APRIMI! TI HO DETTO DI APRIRMI»
Continuo a muovere la testa e mi copro il volto con le mani. Non ho scelta, se non gli apro la porta la sfonda sicuramente. Vado dritta alla porta e giro la chiave ma non la apro. Faccio un passo indietro e lentamente l'uscio della porta si apre.
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Non sono mai stata così spaventata e terrorizzata in tutta la mia vita, e nemmeno lui. Bill ha capito che c'è qualcosa che non va. Qualcosa in me è cambiato e un lancinante dolore mi percuote nello stomaco, come se fosse trafitto da mille lame. Niente sarà più come prima e so che Bill in parte non me lo perdonerà mai.
Sono stata stupida all'idea che un ragazzo potesse essere come Bill. Dolce all'apparenza e romantico nell'essenza. I miei occhi erano ricoperti di speranze ma al contempo di uno spiccato rinascere in me, illusa all'idea che potessi in questo modo dimenticarlo per sempre.
Mi volto di spalle per non fargli vedere il mio viso stremato.
«Ora che mi hai visto vattene!» gli ripeto con la speranza che lo faccia.
«Io non vado da nessuna parte...»
In questo momento mi ritrovo ad affrontare due grandi problemi: lui e mamma e papà. Se continuiamo di questo passo ci sentiranno sicuramente.
